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In Confidenza

UNA CONFERMA

Don ERMINIO VILLA - 07/02/2020

la-santa-famigliaLa famiglia “che sta cambiando” chiede anzitutto di superare la rigidezza dei ruoli tradizionali, perché chi vive in essa è considerato “ospite”: infatti, se ospite è colui che accoglie e colui che viene accolto, il marito / la moglie / i figli si aspettano l’uno dall’altro – semplicemente – il gesto della accoglienza e della reciprocità.

La famiglia di oggi non ama le attrezzature ingombranti. Come chi deve affrontare un lungo cammino, dosa le cose da mettere nello zaino, per non portare pesi inutili, così chi vuole camminare spedito nella vita sceglie di essere “leggero” (come ben consiglia il dettato evangelico a proposito del mandato missionario o, più in generale, il discorso sulla “provvidenza”).

Una famiglia essenziale rifiuta gli eccessi e si procura degli strumenti di qualità che durano nel tempo.

Anche se ancora in forme sporadiche, numericamente non rilevanti, si stanno diffondendo nelle famiglie comportamenti di questo genere: risparmio, essenzialità, semplicità di vita, ritorno alla natura…

Le famiglie di oggi sono sottoposte a grande mobilità: si muovono per cercare casa dove trovano, condizionate dal mercato dei prezzi e del lavoro; ma si muovono anche per esplorare e per conoscere. Dove trovano casa, vanno al di là dei rapporti parentali – altro fenomeno relativamente nuovo, in evidente crescita – e si aprono a relazioni allargate di amicizia ed a forme diverse di solidarietà.

Qualche acuto osservatore fa notare un dato certamente interessante: in Italia il crollo dell’impegno politico si accompagna alla diffusione del volontariato (sono milioni le persone impegnate nei settori più diversi del servizio sociale).

Benché da decenni si parli della crisi della famiglia, siamo qui a registrarne una continua vitalità, che ci sorprende: dunque non è affatto una forma di vita banale, scontata, prevedibile; tutt’altro!

Se San Giovanni Paolo II, cui stava certo a cuore il bene della famiglia, ripeteva: “Famiglia, diventa quello che sei”, cosa voleva dire? Una cosa semplicissima, chiara a tutti, perché sperimentata di persona: la famiglia si costruisce man mano che vive.

Nessuna donna diventa madre se il figlio che porta in grembo non decide creativamente e autonomamente di elaborare le condizioni di vita che essa gli offre.

Nessuno diventa padre se il figlio non lo sceglie come tale.

Nessuno diventa figlio se non “mette al mondo” i suoi genitori. E non c’è rapporto d’amore in cui lui o lei non sappiano che per ritrovare se stessi devono perdersi nelle braccia l’uno dell’altro.

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