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La Lente d'Ippocrate

DIETA SÌ, MA SERIA

MARCO VITALI - 07/02/2020

obesitaLa Piccola Treccani definisce dieta (dall’etimologia latina e greca) il complesso di norme di vita, alimentazione, attività fisica atte a mantenere lo stato di salute.

Nell’accezione moderna il termine dieta acquisisce un significato restrittivo, indicando una prescrizione alimentare ben definita in termini qualitativi e quantitativi, mirando a correggere particolari condizioni cliniche a scopo terapeutico preventivo o sperimentale.

Si parla quindi di dieta iposodica, ipercalorica, iperproteica, ipercalcica, liquida.

Con terminologia più indeterminata la dieta può essere dimagrante, povera di grassi e di idrati di carbonio e quindi ipocalorica, dieta in bianco a base di cibi conditi con olio di oliva crudo e con altre limitazioni generiche che escludono sughi, spezie, salumi, fritti e umidi.

La dieta è il più significativo fattore di rischio per disabilità e morte prematura ed esplica un ruolo molto importante sul sistema immunitario. Ad esempio i pazienti defedati sono più a rischio di incorrere in infezioni.

I pazienti, ma anche i medici, fanno fatica a mantenersi ad una certa distanza da tendenze e mode in campo alimentare, per cui si focalizza l’attenzione sul calo ponderale e sul tempo rapido per ottenere i risultati attesi, piuttosto che su aspetti nutrizionali relativi ai macronutrienti.

Schemi dietetici con effetti positivi sulla salute sono presenti nella dieta mediterranea, i cui effetti benefici riguardano la prevenzione di malattie cardiovascolari, malattie tumorali, diabete mellito di tipo 2 e obesità.

Inoltre la dieta per ridurre l’ipertensione arteriosa include il 52-55% di carboidrati, il 16-18% di proteine, il 30% di grassi totali con una riduzione del consumo di sodio inferiore ai 2400 mg. Ciò comporta la necessità, come buona regola, di non salare il cibo prima di assaggiarlo, e di ridurre il consumo di sale indotto (ad es. affettati) e preferire il pane senza sale come il pane toscano.

Gli schemi dietetici menzionati sono supportati da chiare evidenze che pongono l’attenzione sul preferire il consumo di alimenti non raffinati come frutta, verdura, grassi e proteine vegetali, legumi, cereali integrali. Gli zuccheri aggiunti andrebbero limitati a meno del 5-10% dell’introduzione calorica totale; verdure (patate escluse) e frutta dovrebbero costituire la metà di ciascun pasto.

Le fonti di carboidrati dovrebbero comprendere legumi, cereali integrali, frutta, verdura.

L’assunzione di grassi monoinsaturi (olio di oliva, avocado, noci) e di acidi grassi omega 3 (semi di lino, pesce azzurro, noci) è di aiuto nella prevenzione di malattie cardiovascolari, diabete mellito di tipo 2 e decadimento cognitivo.

Nella nostra antica tradizione medica ha avuto grande prestigio la scuola medica Salernitana, sorta nell’anno ottocento come propaggine dell’ospedale di Salerno e poi rapidamente fiorita dal secolo XI in poi sotto la protezione di Federico II di Svevia, celeberrima durante tutto il medioevo.

La scuola Salernitana dava grande risalto all’importanza del mangiare e del bere e dell’alternanza del cibo con la bevanda, ponendo i fondamenti della dieta mediterranea.

Questi concetti enunciati valgono anche nella nostra epoca dove le diseguaglianze tra ricchi e poveri stanno aumentando sempre più e riguardano principalmente l’infanzia. Un recente articolo pubblicato su Le Scienze, edizione italiana del Scientific American, scritto da Ellen Ruppel Shell dimostra, stando ad alcune ricerche, che i cibi ultra processati (cioè molto raffinati) scatenerebbero segnali neuronali che stimolano ulteriormente l’appetito, alterando i segnali che intercorrono tra l’intestino e il cervello per indicare lo stato di sazietà e facendo sì che si mangino in eccesso i cibi e le bevande raffinate che contengono numerosi additivi tra cui oli, grassi, esaltatori di sapore e dolcificanti.

L’energia utilizzata dal corpo, dopo aver mangiato questi cibi, non corrisponde alla percezione dell’energia ingerita, quindi il cervello si confonde.

Ecco spiegato il motivo per cui nei prossimi anni ci sarà nel mondo un aumento del numero delle persone affette da diabete mellito e obesità.

In conclusione, è importante educare i nostri bambini ad una corretta alimentazione ed igiene dentale mettendo in atto e diffondendo l’adozione di poche ma importanti regole di prevenzione.

Fonti utilizzate:

  • Diete per la salute: obiettivi e linee guida Amy Locke University of Utah(Minuti numero 234)
  • Le regole sanitarie della scuola medica Salernitana a cura di Alberto Colombo Istituto editoriale Cisalpino 1943.
  • Alimentazione obesità e cervello di Ellen Ruppel Shell. Le Scienze edizione italiana del Scientific American Gennaio 2020
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