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Il punto blu

PALLA MALATA

DINO AZZALIN - 21/02/2020

terraDa qualche giorno s’è iniziato il nuovo assedio delle cimici, a questo si aggiunto la scoperta di alcuni nidi di locuste nelle intercapedini della casa, mia moglie si è allarmata, cimici e locuste il mese di febbraio? E proprio nei giorni giorni della merla, famosi per essere i più freddi dell’anno?

 Quel giorno c’erano quasi 15 gradi, segno incontestabile che il clima è cambiato davvero anche a Varese. Le cimici sono resistenti a qualsiasi insetticida, puzzano e recano fastidio, le locuste sono famose per il loro potere distruttivo. In Kenya infatti è una vera piaga biblica, a miliardi stanno divorando in questi giorni raccolti di grano e mais a una velocità impressionante. Distruggono un campo in poche ore!

L’Australia brucia, i ghiacciai si sciolgono, l’Amazzonia è stata espugnata dalle lobbies umane tra le più agguerrite del pianeta, non esiste un angolo inesplorato della Terra che non sia stato spremuto dalla cupidigia umana. Alle Maldive si costruiscono interi villaggi turistici sul mare come palafitte.

L’uomo ha il controllo della Natura, gli animali stessi vengono ormai relegati negli zoo e nei parchi da safari gestiti dagli umani. L’Africa è una bomba demografica, il Mediterraneo oltre che essere pieno di plastica, è diventato il mare dei naufraghi, della morte e della speranza. Migliaia di persone ogni anno cercano scampo da una vita di miseria e guerre verso l’Europa. I disperati del Sudamerica spingono ai confini murati del Messico. Un paese come l’Inghilterra che pensa con la Brexit di isolarsi dal mondo con un voto, e un virus invisibile e terribile che se ne infischia di filo spinato muri o confini e con la forma di una corona, ha messo in ginocchio e con regale terrore,uno dei giganti economici del pianeta come la Cina.

Dicono che a Wuhan così come a Pechino, in questi giorni splenda un sole inconsueto, che prima, a causa dell’inquinamento industriale, raramente faceva capolino. Un popolo costretto a portare mascherine da sempre e per sempre (?) immolato sull’altare autofagico del “progresso”, vede il sole a causa di un virus? È tutto molto triste. E solo per costruire i nostri telefonini e i nostri personal computer? Mah…

Come untore malefico e sanguinoso, con i suoi 100 nanometri (un nanometro è 0,0001mm) il virus all’RNA sfida la “presupposta” onnipotenza umana uccidendo e contagiando quanti trova sulla sua strada. Sembra una maledizione divina! E la paura si è impadronita del Mondo.

Insomma, “la Terra è una palla malata”, inquinata, che finiremo come Marte, la vita sparirà e dovremmo cercare altri mondi.

Luca Parmitano in questi giorni dopo sei mesi trascorsi nello spazio ha già preso le misure, e pur in un angusto spazio senza gravità, solo anima e leggerezza, appena sbarcato ha avuto subito nostalgia di quel cosmo senza peso, senza uomini, cimici e locuste.

Io ai pessimisti rispondo che abbiamo avuto la peste, il vaiolo, la lebbra, la febbre spagnola, il nazismo, il fascismo, le foibe, le guerre, dittature in ogni dove, l’aids, dico che ogni secolo ha avuto la propria catastrofe, ma la Terra si è sempre salvata, perché nonostante le ferite inferte dall’uomo (mortale) lei sopravvive e punisce l’uomo con la sua eternità almeno fin qui. E i nostri figli nascono ancora, anche se sono costretti a migrare altrove in cerca di fortuna, così come fan tutti.

Le vere cavallette siamo noi cari lettori, puzzolenti come le cimici, voraci e inarrestabili come le locuste, che non abbiamo capito il senso della bellezza e della Natura, che non abbiamo il coraggio di invertire la rotta, di produrre altri sistemi, di dire che siamo (non tutti e non sempre) dei “mostri”.

C’è voluta la crisi economica a fermare la speculazione edilizia, mentre Amazon che paga lo 0,75 di tasse (e neanche in Italia) distrugge il commercio, non abbiamo il coraggio di dire che è immorale che la Apple paghi l’1 % di tasse in Lussemburgo per tutto ciò che noi compriamo e non con la evasione, bensì con la elusione fiscale, cioè con il benestare di Nazioni e Governi.

Guardo fuori da piazza Repubblica, rimiro con tristezza la caserma che come un malinconico dinosauro (come tanti altri in città), attende da decenni la propria sorte in balia di venti e di programmi insoluti, dove si spaccia h24. Le forze dell’ordine e le istituzioni fanno quello che possono, soprattutto l’Aspem…

Prima erano gli italiani, poi i “terroni”, poi gli albanesi e i rumeni, ora gli africani, ultimi anelli di una catena debole, anzi debolissima, che alla fine è la droga degli umani.

Gli animali non usano droghe, sono gli uomini che la coltivano, che la producono, la spacciano e la consumano. E che muoiono! Ridicolo no? Gli spacciatori farebbero altro, no? Ma la droga peggiore, è l’indifferenza umana verso tutto ciò che lo circonda, senza una cultura di Gaia, l’unica cosa davanti alla quale ci si dovrebbe inginocchiare, ridotta a una povera palla malata, e soprattutto chiedere perdono a chi l’ha creata.

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