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Attualità

VIRUS/2 PSICOEMERGENZA

MARIO DIURNI E LAURA FORMENTI - 28/02/2020

scaffaliL’impatto con una sensazione di ansia crescente, tale da divenire panico, è esperienza atavica dell’uomo di tutti i tempi. È esperienza che sperimenta la paura della perdita del confine dei propri sensi, la paura del non luogo e dell’ignoto. È esperienza che si fa strada nell’uomo quando perde la rappresentazione simbolica del sostegno dell’altro e di quello comunitario.

In attesa di capire meglio chi sia stato più incapace o più ingiustificatamente allarmista, più sciacallo o più ideologicamente condizionato nelle scelte di ordine sanitario; di capire da dove derivino i poteri taumaturgici di Kim, considerato che in Corea del Nord non viene segnalato nessun caso di contagio da parte del COVID 19, mentre la Corea del Sud è il secondo Paese al mondo e l’Italia è il terzo, tanti pensieri e riflessioni affollano la mente, così come tanti sentimenti albergano nell’animo.

Come fu ai giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo. Infatti come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e marito, fino a quando Noè entrò nell’arca, e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e inghiottì tutti…..” Matteo 24,37.

Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti per aver subito tale sorte? (la caduta della torre di Siloe) No, vi dico, ma se non vi convertirete, perirete tutti allo stesso modo” Luca 13,2

Noi uomini siamo poveri schiavi dei pregiudizi “. “È la vita, più che la morte a non avere limiti”. “I sintomi dell’amore sono gli stessi del colera”. L’Amore al tempo del colera, Gabriel Garcia Marquez 1985

Come raccordare pensieri e sentimenti in uno sviluppo armonico, che aiuti non solo a comprendere il significato degli avvenimenti, ma anche a sentire senza panico e di conseguenza a prendere decisioni appropriate? Può venire in parte in aiuto la psicologia sociale, disciplina che ha per oggetto lo studio dei processi di socializzazione ed interazione sociale. “Disciplina che cerca di spiegare in che modo i pensieri, i sentimenti e il comportamento degli individui siano influenzati dalla presenza reale, immaginaria o implicita, di altri essere umani” G.W.Allport..

Oggi si parla quasi esclusivamente dell’infezione da COVID 19, mentre sono quasi del tutto assenti nella discussione collettiva le reazioni delle persone di fronte all’esposizione di un potere mediatico, con un’informazione non sempre scientifica, troppo spesso emozionale. È ben conosciuto quanto l’esposizione mediatica influenzi la percezione della collettività di fronte ad un pericolo, e come la stessa collettività reagisca sulla base di ricordi associati ad un’esperienza similare o sulla base di retaggi culturali piuttosto che sulla base di dati certi, contestualizzati. Come trarre vantaggio allora dalla psicologia sociale per gestire meglio l’emergenza sanitaria di una comunità? Perché i media non si occupano costantemente della psicologia sociale in ambito sanitario, come avviene per esempio nel campo del commercio attraverso i consigli d’acquisto?

La tutela dello stato di salute di un’intera comunità è tema che dovrebbe coinvolgere il singolo individuo nell’ordinaria quotidianità, prima che l’intera comunità si trovi in condizione straordinaria di emergenza. Manca una coscienza identitaria dei singoli nei confronti di una responsabilità comunitaria orientata alla tutela della salute come bene comune”. Identità sociale dunque, ma anche valori, che impediscono che gli stereotipi o i pregiudizi basati su informazioni incomplete e spesso negative, influenzino il nostro sentire ed il nostro agire”. (Hewstone, Glick et al. 2010). Boccaccio e Manzoni hanno fornito con la loro sublime arte esempi illuminanti di psicologia sociale.

In questo momento siamo invitati da tutti a non abbandonarci al panico ingiustificato, come quello che per esempio ha spinto singoli individui a svuotare gli scaffali dei supermercati, senza nessun altro scopo che quello della propria sicurezza personale. Panico inteso come terrore improvviso quindi, incontrollata paura che annulla la ragione, come quello suscitato dal dio Pan della mitologia greca, metà uomo e metà caprone, o al contrario panico inteso come intensa partecipazione con la vita che ci circonda, secondo la concezione panteistica di D’Annunzio?

Nessuno di questi due sentimenti aiuta a mantenere il giusto equilibrio nel disordine del mondo moderno e allora, di fronte a tutta questa grande quantità di notizie, vengono in mente le parole di Fanny Ardant nel film di Truffaut, la Signora della porta accanto. “Ascolto solo canzoni. Perché dicono la verità. Più sono stupide e più sono vere. E poi non sono stupide…”.

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