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Attualità

SCUOLA/2 BUONGIORNO RAGAZZI

GIOIA GENTILE - 13/03/2020

?????????Buongiorno ragazzi, eccovi qui, pronti per le vostre lezioni on-line. Lo so, vi state chiedendo “Ma questa chi è?”. “Questa” è una che vuole dirvi un paio di cose prima che iniziate a connettervi con i vostri insegnanti. Tranquilli, non vi spiegherò come dovete lavarvi le mani: immagino che anche le vostre, come le mie, siano ormai screpolate a furia di lavaggi – che – durano – un – minuto – e – amuchina.

Invece voglio farvi riflettere sul perché la scuola vi manchi. Vi sento: state già protestando. Ma io sono sicura che a questo punto ha cominciato a mancarvi. La prima settimana di sospensione delle lezioni avrete certamente esultato per l’imprevista vacanza, ma già la seconda, con la prospettiva che il periodo si allunghi, avete cominciato a chiedervi quando finirà. E non solo perché vorrebbe dire che il pericolo del contagio è passato. Ma perché la scuola non è spiegazioni-interrogazioni-voti.

La scuola è il luogo dove trovi i compagni, quelli con cui hai legato subito e quelli che non la pensano come te, ma con cui discuti scoprendo prospettive diverse. È il luogo dove, spesso, hai i tuoi migliori amici, a cui puoi raccontare la tua vita, facendo un rapido aggiornamento ogni mattina prima dell’inizio delle lezioni – e a volte anche durante.

A scuola trovi i tuoi insegnanti, quelli simpatici, a cui puoi esporre i tuoi problemi, e quelli antipatici – sì, anche loro – su cui magari puoi scherzare assieme ai compagni. A scuola trovi la bidella, che finge di credere che sei uscito dall’aula perché hai mal di pancia, anche se sa che vuoi evitare l’interrogazione di matematica.

È il luogo degli incontri, degli sguardi, delle pacche sulle spalle, degli abbracci, delle risate, delle discussioni. È dove impari a cercare le cause degli eventi, a ragionare con la tua testa, a formulare critiche costruttive. Lì puoi imparare a capire le tue emozioni e a controllarle. Solo lì, nell’entusiasmo dell’insegnante che ti guida, puoi imparare a riconoscere la bellezza. È il luogo dove diventi grande.

Nessuno schermo, nessuna slide, nessun video può sostituire il rapporto che si crea in una classe. Perché non si tratta di mettere nozioni dentro la vostra testa, ma di fare emergere le vostre capacità. Come dice Enrico Galiano su IL LIBRAIO.IT, “insegnare […] è accendere idee, fare domande, svegliare dubbi, far passare la luce”. E non lo si può fare – non riesce – attraverso lo schermo di un computer.

Tuttavia, i vostri insegnanti sono lì, dietro lo schermo, non solo per istruirvi, ma anche per comunicarvi che tengono a voi e che vogliono aiutarvi a superare questo periodo di difficoltà. E se, nonostante tutto, avvertite un certo disagio, sappiate che va bene così, perché – giustamente – vi manca la scuola.

Adesso potete protestare, tanto non vi sento più. Però, se volete, potete anche scrivermi.

Buon lavoro.

                        Una vecchia prof.

 

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