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Noterelle

LA FIERA DEL DUBBIO

EMILIO CORBETTA - 27/03/2020

Reparto in allestimento alla ex Fiera di Milano

Reparto in allestimento alla ex Fiera di Milano

Qualche giorno fa al TG mi hanno commosso il pianto e la disperazione di una donna spagnola per il marito in gravi condizioni perché colpito dal Covid-19 ma purtroppo senza possibilità di essere curato adeguatamente per mancanza di posti letto rianimatori.

In questo momento così grave per l’umanità vien da pensare a quanto sia perverso l’uomo che, pur sapendo benissimo quale è il bene e quale è il male, realizza il negativo convinto di fare la scelta giusta. Perché? È fondamentalmente stolto e non sa usare il raziocinio? Forse manca in lui, o non vuol avere, lo spirito di dedizione agli altri per cui è lecito il dubbio che certe scelte siano fatte in modo non disinteressato e per assenza di generosità.

Quanto detto è un luogo comune anche per via della frequenza con cui certi comportamenti si ripetono praticamente ad ogni livello, appena se ne presenti l’occasione, ma l’abilità, specialmente nei politici, sta nella capacità di affascinare i cittadini che danno agio ai protagonisti di agire così.

Ciò che recentemente ha scandalizzato i suddetti cittadini è stata la speculazione sulle mascherine molto utili per frenare la diffusione del Covid-19, la diffusione delle fake news, il sospetto di complottismo attorno a questa epidemia, l’assalto ai super mercati per accaparrarsi cibi a lunga conservazione.

I Varesini ricordano molto bene il progetto di qualche anno fa per realizzare un posteggio alla Prima Cappella: sembrava molto utile, ma col grave difetto di sconvolgere l’orografia del sito, costosissimo e pericoloso dovendosi ricorrere all’uso della dinamite in un punto vicinissimo alle condutture del metano e dell’acqua che servono le abitazioni a monte e con pericolo per la stabilità della chiesa dell’Immacolata. I posti auto sono una necessità per quel sito, ma pesanti le contro indicazioni accennate.

Ora a Milano si è progettato di risolvere una grande necessità, ossia di realizzare tanti posti letto rianimatori. Il progetto è di farlo in un luogo studiato per fare congressi o manifestazioni espositive. L’idea è affascinante, ma pericolosa per i pazienti, molto costosa, tale da stremare le possibilità economiche della Regione. Già si sa di un parere non molto favorevole della Protezione Civile con discussione agli apici tra la Regione e l’ente suddetto.

Abbiamo avuto l’esempio dei cinesi che in pochi giorni (pare solo 10) hanno realizzato un Ospedale, ma a noi hanno fatto vedere poi un immenso camerone pieno di brandine senza i supporti per l’ossigeno e gli altri servizi minimi necessari per un letto di degenza. Ma quello è stato realizzato da uno stato molto ricco che ha a disposizione mano d’opera poco costosa e capace di notevoli sacrifici. Qui siamo invece in una Regione di uno Stato che da decenni sta grattando il fondo di un barile vuoto e che ha a disposizione manodopera altamente tecnica ma molto più costosa di quella cinese.

A Milano ci troviamo di fronte a immense sale già in essere ma in cui non andranno brandine ma letti altamente specialistici che devono “salvare la pelle” di gente colpita da una patologia molto perversa. Questi benedetti letti servono ora, per un periodo che appare lungo, ma se le cose andranno come speriamo tra mesi non serviranno più. Questi letti altamente specializzati richiedono anche tanti servizi collaterali anch’essi altamente specializzati, ma già presenti nei nostri ospedali dove ci sono attualmente tanti spazi liberi il cui recupero sarebbe meno costoso, con possibilità di fornire subito tutti i servizi collaterali necessari. L’urgenza giustifica assenza di estetica, assicura la sicurezza dei pazienti per presenza di ossigeno, certezza di energia costante per i respiratori essendoci i generatori centrali, i servizi sanitari per lo smaltimento sicuro degli organici infettivi, facile condizionamento. Gli Ospedali poi sono meglio distribuiti sul territorio,

La situazione appare pesante, aggrovigliata, e non vorrei essere nei panni di chi deve prendere decisioni, mentre fremo di voglia di essere utile dandomi da fare per chi ha bisogno, ma purtroppo nelle mie condizioni sono più utile stando in casa. Ma è non facile convincerti d’essere utile stando in ozio, anche ripensando alle ovvie elucubrazioni fatte all’inizio della chiacchierata, e so anche che è molto facile fare sciacallaggio politico nei momenti in cui i semplici sono molto spaventati. E mi viene il dubbio che sbagliati siano i miei pensieri: la mia testa di prealpino quasi montano vede la necessità di risparmiare, ben conoscendo la scarsità cronica dei soldi pubblici, per cui dovrebbe costare meno la via indicata mentre sembra uno spreco la scelta dei veramente troppo ampi spazi della fiera (vogliam copiare i cinesi?) salvo che non si voglia fare una specie di lazzaretto in alta tecnologia (il troppo grande è difficilmente gestibile). Penso poi che non costi poco il condizionamento necessario per malati, in un ambiente studiato per persone sane ed in movimento.

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