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Società

ROSSO BONTÀ

GIANNI SPARTA' - 17/04/2020

circoloIl simbolo di Fondazione Circolo della Bonta è un cerchio che racchiude 31 quadratini neri e uno rosso. Ci disse Gavino Sanna, confezionandolo senza compenso per noi: “Avrete successo se progressivamente il colore dominante di questo marchio sarà il rosso, colore del cuore, della generosità, del farsi prossimo”. Eravamo nel 2011 e nove anni dopo, a causa del Coronavirus, l’auspicio del grande pubblicitario si è avverato. La raccolta fondi per aiutare gli ospedali dell’Asst Sette Laghi dopo un mese è vicina a quota mezzo milione. I donatori sono stati migliaia, segno della fiducia che ci è stata accordata in un momento mai così drammatico dalla fine della guerra.

È stata una mobilitazione popolare che ci ha scioccato e ovviamente inorgoglito. È rinato un ponte tra le cittadinanze e i loro nosocomi. Lo slogan #prenditicuradichiticura ha funzionato egregiamente, se è lecito usare questo avverbio in una situazione che ancora oggi genera angoscia e paura.

 La Fondazione – nel cui consiglio siedono avvocati, commercialisti, notai, manager e imprenditori – ha scelto di non versare alla cieca, ma di acquistare, donare e consegnare in modalità mirata, seguendo le direttive della Direzione generale. Che cosa? Strumenti clinici salvavita, ecografi, rianimatori, mascherine, guanti e tute.

 La rendicontazione, aggiornata al 9 aprile, è la seguente. Già in uso nei siti di terapia intensiva 33 pompe infusionali per la somministrazione continuativa di farmaci ai malati gravi: spesa 64mila euro. In arrivo una macchina che consentirà l’esame di 96 tamponi alla volta in tempi dimezzati e un ecografo mobile per il nuovo reparto di Medicina ad alta intensità: spesa 59mila euro. Installati nell’ospedale di Cuasso al Monte 35 televisori: spesa 3.500 euro. Acquistate e recapitate 12.000 mascherine chirurgiche e riutilizzabili (13.248 euro), tute protettive (8.740 euro), guanti monouso (523 euro). Acquistati due sistemi per l ‘intubazione assistita di pazienti gravi (50.916 euro). In trenta giorni abbiamo investito 250.225 euro.

Piena soddisfazione ha espresso il direttore generale Gianni Bonelli per questa “tempestiva e gratificante collaborazione operativa tra sanità pubblica e solidarietà privata in un momento assai delicato che stiamo affrontando con la consapevolezza di poter contare su una straordinaria mobilitazione”.

La raccolta fondi del Circolo della Bontà si è resa interprete della riconoscenza dei cittadini per quanti – oss, infermieri, medici, personale amministrativo – stanno combattendo la battaglia contro la pandemia. Avevamo promesso trasparenza e tracciabilità del nostro operato, di cui è garante verso i donatori un uomo dello Stato, l’ex prefetto di Varese Giorgio Zanzi, che abbiamo voluto al nostro fianco. Spiace l’imposizione della vergognosa Iva al 22 per cento sulle nostre ordinazioni. Siamo una Onlus, è denaro gettato al vento.

Con una petizione popolare indirizzata alle massime cariche istituzionali, e anche al Papa, vicinissimo alla “sua” Italia, stiamo sollevando un problema che in una situazione di emergenza ci auguriamo sia affrontato e risolto. Finora solo qualche distratto annuncio, eppure basterebbe un comma in uno dei decreti del presidente del Consiglio Giuseppe Conte per cancellare l’infame tassazione della beneficenza.

Il nucleo di ronto intervento della Protezione civile e la Croce Rossa collaborano col Circolo della Bontà prelevando dai fornitori e consegnando all’Asst-Sette Laghi le merci acquistate. La Fondazione ha fatto rete, per alcune donazioni mirate, con “Varese con Te” e “Varese per l’Oncologia” e con aziende come Elmec (che ha donato uno stock di tablet) e MV Agusta. L’avventura continua. E speriamo di tornare a veder le stelle.

Gianni Spartà, Presidente Fondazione Circolo della Bontà

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