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TRISTEZZE

MARCO ZACCHERA - 17/04/2020

Olanda: la sede Intertrust che domicilia le società straniere

Olanda: la sede Intertrust che domicilia le società straniere

Com’era prevedibile la crisi da Coronavirus non ha unito la politica ma, anzi, i toni sono saliti progressivamente visti gli interessi in gioco e la necessità spasmodica di visibilità che sembra contagiare un po’ tutti.

Non mi va di commentare un governo che nell’emergenza litiga giorni interi, poi si presenta in conferenza stampa a reti unificate annunciando un favoloso decreto che ancora non c’era, tanto che viene cambiato e pubblicato solo dopo alcuni giorni in Gazzetta Ufficiale, mentre tra PD e M5S si litiga su chi deve gestire i fondi. Ma neppure mi va di commentare una opposizione urlata e che sul MES ha messo le barricate prima ancora di una decisione finale e con poca attenzione – indicando le proprie proposte – a dove trovare le risorse, visto che è facile dire che bisogna aiutare, ma più difficile trovare le risorse.

Spero disperatamente che alla fine arrivi davvero qualcosa in aiuto a chi è in difficoltà, anche se si privilegia sempre “l’effetto annuncio” alle realtà.

Allo stesso modo spero che si abbia il buonsenso di fare ripartire l’azienda Italia davvero al più presto, perché non ha senso fermare chi vuole e deve produrre, se osserva tutti gli obblighi della sicurezza e ogni giorno che si sta fermi è un giorno perduto.

Credo e spero, ma vedo crescere l’incertezza, la sfiducia, i tempi che non sono davvero “a bacchetta magica” come ci si è stato fatto credere. Intanto in Lombardia si muovono già i magistrati contro la Regione, un copione un po’ scontato, e saltano fuori i primi imbrogli sui bandi del Consip.

Sono triste non solo per i tanti lutti che ci sono passati vicino, ma anche perché sta morendo la “mia” Europa, quale che sia il compromesso finale su MES ed Eurobond. Muore nei cuori, nei fatti, nei litigi, ma so che non è solo sempre “colpa” della Germania o dell’Olanda. Non hanno torto i nostri partner a considerarci un paese di furbi, dove proprio in questi giorni si fa finta di scoprire che il “nero” e il sommerso non siano una realtà ampia e consolidata, tanto che di fatto bisogna pure aiutare chi non paga.

Non scaglio la prima pietra, ma andate a spiegarlo agli olandesi che – però – si tengono in casa i maxi-capitalisti del continente attirandoli con imposte agevolate.

Sarebbe da spiegare bene agli italiani i paradisi fiscali che prosperano in Olanda, Irlanda, Lussemburgo. È una evidente concorrenza sleale ai danni di tutti, soprattutto perché l’Europa può finanziariamente resistere solo con una moneta comune, ma allora anche una finanza comune, un fisco comune, un controllo reciproco. Aggiungo che – politicamente – in Italia come in Europa servirebbe una elezione diretta dei vertici, obbligati e responsabilizzati così a rispondere direttamente a tutti i cittadini-elettori, non solo alle banche ed ai governi.

“Unione” significa unificare principi, sistemi, tasse, contributi, controlli, verifiche, agevolazioni o non si può essere né solidari né “uniti”.

Sono triste soprattutto perché passano i giorni della vita, con il tempo che sfugge dalle dita come granelli di sabbia e tutti noi abbiamo sempre meno tempo.

Chissà – allora – se questa lunga parentesi non ci porterà tutti a riflettere un po’ su noi stessi con tutti i nostri limiti, le nostre incongruenze, le nostre debolezze. Alla fine questo virus forse ci porterà forse ad essere più frugali e attenti, magari anche migliori.

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