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Attualità

PROMEMORIA ANTI DEGRADO

CESARE CHIERICATI - 24/04/2020

erbacceIn zona Cesarini rispetto alla scadenza elettorale del giugno 2021 è in arrivo da parte del Comune un consistente stanziamento (722 mila euro) per la manutenzione del verde pubblico in centro e nei quartieri cittadini. Finalmente viene da dire in relazione alla stato di abbandono e di trascuratezza in cui versano da decenni alcuni brani della città compresi alcuni ingressi stradali importanti come viale Belforte e Largo Flaiano, due porte particolarmente trafficate il cui aspetto potrebbe essere facilmente migliorato.

La riva sinistra della salita che dalla rotonda dell’Iper porta al cimitero di Belforte andrebbe in parte sfoltita dalla tante acacie infestanti e tenuta rigorosamente a prato raso previo rifacimento del muro di sostegno, ormai del tutto simile a un gruviera e candidato a qualche smottamento qualora le piogge prealpine ritrovassero parte del loro storico vigore. Oltre il cimitero servirebbe una salutare ripulitura e sistemazione dell’intero viale fino a Biumo.

Ancor più impresentabile l’ingresso dalla A8 su Largo Flaiano, spesso ingombro di rifiuti di ogni tipo che a volte ospita persino sacchi interi di immondizia, insomma un pezzo di strada che spesso funge addirittura da discarica abusiva. Questo è però solo l’aperitivo di una gimkana nella sciatteria che vede in primo piano sul ponte della ferrovia archetti divelti e mai sistemati per interminabili beghe burocratiche; un edifico da anni dismesso e in stato di abbandono meta di poco raccomandabili frequentazioni; aiuole ridotte a porta rifiuti sul lato sinistro di via Tamagno; lungo il lato destro di viale Borri la recinzione in cemento del sedime ferroviario è rotta in più punti e imbottita di cartacce, sacchetti di plastica e quant’altro.

Superata la storica località “due strade”, con la sua cornice di vecchie casette disabitate e fatiscenti, si approda in via Gasparotto dove, superata una rotonda male in arnese, ci si imbatte nel rudere di un vecchio deposito prebellico semi crollato il 27 settembre 2019 e così rimasto, forse per non alterare l’armonia dell’orrore stabilitasi con la rampa di fronte che sale in viale Borri degna, in tutto e per tutto, di una periferia di Beirut. Nell’insieme è questo il biglietto da visita quotidiano per chi approda a Varese dalla bretella autostradale, una sorta di doccia scozzese dopo la grandiosa veduta del lago e del Monte Rosa che si ha transitando alla Bellavista nelle giornate di bel tempo.

Un’altra storica trascuratezza riguarda gli incolti che altro non sono che piccoli appezzamenti di terreno libero, di proprietà pubblica o privata, situati tra edifici o contigui a piazze e cigli stradali. Grida vendetta quello piuttosto ampio che insiste sotto il Liceo Manzoni, a lato della ex Caserma dei pompieri di via XXV aprile anch’essa in attesa, con le sue storiche palestre, di tempi migliori. Con cure costanti al verde già esistente e l’inserimento di qualche pianta fiorita si potrebbe ottenere un’oasi di bello in fregio agli edifici scolastici sempre meritevoli delle migliori attenzioni.

Di esempi di cattiva o inesistente manutenzione del verde urbano se ne possono fare molti altri sia in centro sia in periferia. Pensiamo ai giardini Perrelli a Biumo Inferiore, a Largo Giovanni XXIII alla Brunella, a Largo Bersaglieri d’Italia di fronte alla Sala Montanari. E poi i cimiteri, ben quattordici a Varese, scontano, chi più chi meno, anni di abbandono frutto di appalti inefficienti.

Infine non dimentichiamo le erbacce che, come sempre, stanno crescendo rigogliose tra i cordoli e gli asfalti dei marciapiedi, alla base degli archetti anti sosta, tra i muri di recinzione e i cigli stradali. Per delibere in ritardo e quant’altro da anni si assiste a una sorta di festival dell’incuria prima che qualcuno intervenga, di solito a fine estate. Questa è una sciatteria che viene da lontano, da metà anni ’80 quando, nella latitanza della manutenzione, come rimedio suggerimmo l’impiego di una scuderia di conigli municipali. Oggi, stante la quantità di erbacce disponibili, risulterebbero senz’altro più idonei al compito qualche capretta tibetana e qualche volonteroso somarello.

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