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In Confidenza

IN DEBITO D’AMORE

Don ERMINIO VILLA - 08/05/2020

amore“Ci sono quattro tipi di persone. Quello che dice: il mio è mio e il tuo è tuo. È un mediocre. C’è chi dice: il mio è tuo e il tuo è mio. È un ignorante. Un altro dice: il mio è tuo e il tuo è tuo. È un santo. E c’è chi dice: il mio è mio e il tuo è mio. È un empio” (Detti rabbini). Queste quattro “tipologie” incarnano modelli diversi di comportamenti nei confronti dei possesso.

Il primo è mediocre, perché non vuole beneficiare della ricchezza altrui e impedisce che gli altri attingano al suo tesoro umano e spirituale. L’ignorante non si vergogna di godere dei beni degli altri, indifferente alla dignità individuale; la sua non è generosità, ma è istintiva rincorsa a chi ha di più. Per questo è pronto a dichiarare disponibile la sua proprietà, mirando all’altra più sostanziosa.

Il santo è colui che dona senza chiedere il contraccambio, mentre l’empio è colui che non è mai sazio di avere. Egli vorrebbe anche il tuo, in modo da accumulare sempre di più in un inarrestabile bisogno di possesso. Potremmo continuare ancora, sulla stessa falsariga: “C’è chi vuole dare, ma non vuole che diano altri: è un invidioso. C’è chi vuole che diano gli altri, ma non lui: è un avaro. C’è chi vuole che dia lui e diano gli altri: è un santo. E c’è chi non vuole dare né che gli altri diano: è un empio”.

La santità (la perfezione indicata da Gesù ai suoi discepoli) è proposta vertiginosa, perché chiede a degli esseri fragili e incerti come siamo noi di amare come siamo stati amati. Forse rende meglio questa traduzione del detto evangelico: «Amatevi grazie all’amore con cui io vi ho amati». Gesù e il suo amore per noi non è solo modello da imitare, ma è causa, sorgente, principio del nostro amare.

Questa stupenda certezza – Dio per primo ci ha amati e ci ha resi capaci di amore – trova una conferma anche in ambito psicologico. È esperienza costante: chi non ha sentito su di sé il calore dell’amore, chi non si è mai sentito accolto da un grembo di tenerezza, a fatica riesce ad aprirsi all’amore. Più facilmente è duro, ostile, ribelle.

Quando si scava nel passato di persone che hanno compiuto gesti violenti o, più semplicemente – come detto sopra – fanno scelte diverse, egoistiche, spesso è perché sono vissuti in un deserto di affetti e non hanno sperimentato la cura premurosa di un volto. È addirittura una legge biologica: senza il calore del solco il seme non si schiude, senza il sole che tarda a riscaldare, gli alberi non si vestono di foglie e di fiori.

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