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Ambiente

ACQUE DA RIPULIRE

ARTURO BORTOLUZZI - 08/05/2020

scaricoCertamente tra le prime azioni conseguenti alla sottoscrizione dell’accordo quadro per il risanamento del lago di Varese tenuto in Regione Lombardia, c’era quella di tutti i comuni rivieraschi di identificare e sanare in maniera completa quelli che sono gli scarichi abusivi che si gettano nello stesso. Il comune di Gavirate doveva muoversi, quindi, in questo senso.

Così sembra proprio che non avvenga, tanto che sono recentemente stati segnalati due casi di versamento abusivo di acque da rifiuto nel lago.

Per quanto riguarda il primo, sono stato avvisato dagli organi di informazione varesini che in località Voltorre di Gavirate si era verificato uno scarico abusivo di color bianco. Quest’ultimo è identico a quello che cittadini avevano segnalato a maggio del 2017. Ho così scritto al sindaco di Gavirate per richiedere informazioni rispetto a quanto verificatosi da poco tempo. Mi era stato detto a voce dal sindaco che i tecnici del Comune avrebbero scovato la provenienza del liquame e che lo avrebbero fermato. Così non è stato.

Quello che penso è che il Comune sia in difficoltà nel trovare la causa di ciò. Sembra brancolare ancora nel buio. Già il 17 maggio 2017 scrivevo al sindaco che ritenevo assolutamente inconcepibile che uno scarico, in un ambito territoriale tutto sommato ristretto come l’abitato di Voltorre, fosse ancora incontrollato e soprattutto che il Comune fosse privo dell’anagrafe conoscitiva degli scarichi in atto.

Avevo ricordato, nella lettera spedita, come la base di un serio risanamento del lago fosse costituita, per unanime riconoscimento, anzitutto da una anagrafe degli scarichi in atto (praticamente coincidenti con le utenze acquedottistiche), per la quale tutti i Comuni sono obbligati da anni.

In materia facevo presente come ritenessi doveroso che l’Amministrazione attuasse immediatamente gli atti istruttori e repressivi di legge, pena la propria responsabilità. Chiedevo anche di conoscere gli atti inerenti con l’indicazione del responsabile del procedimento.

Con lettera precedente (del 26 aprile 2017) domandavo poi di avere copia delle indagini che aveva compiuto Arpa riguardo l’accertamento della natura dello scarico abusivo.

Di tutti questi documenti, che come presidente di Amici della Terra Varese ho chiesto di avere in copia, nulla mi è stato dato e nulla è stato fatto degli atti che ho domandato venissero eseguiti. Ho comunque espresso sconcerto per questo comportamento e ho chiesto ancora una volta che tutto quanto sia stato da me chiesto ovvero proposto, venga fatto con comunicazione a me entro i termini di legge.

Nel secondo caso, invece, devo lamentarmi del fatto che il sindaco non abbia risposto alla mia del 27 gennaio 2020 pur gettandosi il torrente Boschetti nel lago di Varese e Gavirate.

Lo ha fatto, invece, il Comune di Barasso con lettera del Sindaco. Con questa, siamo stati informati che la causa dell’odore nauseante percepito da coloro che abitano il condominio Rio Boschetti è da ascriversi all’ultimo tratto di fognatura comunale corrente lungo la Via Oltrona che presenta problemi di tenuta. Il sindaco mi ha anche informato che verificata l’entità delle risorse economiche necessarie per effettuare un risanamento dello stesso, saranno poste in atto tutte le azioni utili per risolvere – per quanto di competenza – la questione.

Ho terminato la mia comunicazione sollecitando il sindaco di Gavirate a rispettare la legislazione vigente e quindi nello specifico a rispondermi attuando anche tutte quelle azioni che il comune di Gavirate avrebbe dovuto realizzare.

Per poter affrontare la questione ambientale deve essere svolta un’azione caratterizzata da particolari cura e salvaguardia.

Continuerò a pretendere – ho detto al sindaco – una dedizione alla causa ambientale diversa, soprattutto ora che si potrebbe entrare nel vivo dell’azione che ci vedrà entrambi protagonisti per poter partecipare attivamente all’attuazione del piano di risanamento quadro del Lago di Varese entro il coordinamento della Regione Lombardia. Questa è chiamata a controllare che tutti i comuni rispettino l’Accordo quadro e si muovano per svolgere tutte le azioni cui sono tenuti. La Regione deve informare gli interessati come aiuterà i comuni del lago che si trovano in difficoltà finanziaria.

Io continuerò con attenzione a svolgere una pregnante azione di controllo e di sollecito.

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