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In Confidenza

LA CROCE, GLI SPAZI

Don ERMINIO VILLA - 15/05/2020

lourdesFa’, Signore, che questi ceri accesi a Lourdes possano rimanere accesi dentro di noi per continuare a vivere il progetto che tu hai per ognuno di noi. Fa’ che, per noi mamme, l’amore per i nostri figli sofferenti sia uno specchio per il nostro volto, che sia sereno, sia dolce, sia strumento di evangelizzazione per chi non è nella sofferenza ed è lontano da te”.

Bellissima, toccante questa preghiera di una mamma, che così si è rivolta a Maria, la nostra Madre comune, venerata a Lourdes come in tantissimi santuari sparsi per il mondo. Parole semplici e sincere, che non fioriscono mai dalla disperazione, ma dalla speranza. C’è la convinzione che il dolore sia, sì, una prova, non disgiunta però dall’idea di dono.

Il volto di questi credenti autentici diventa uno specchio in cui si riflette il profilo di Cristo paziente e glorioso e la loro preghiera, pur intrisa di lacrime, diventa per tutti una lezione di fiducia e di speranza, di coraggio e di serenità. Perché – come scrive il teologo martire Dietrich Bonhoeffer – “Dio non realizza tutti i nostri desideri, ma tutte le sue promesse”.

Le dimensioni della croce ci dicono come e quanto ci ha amato il Signore. L’altezza del suo amore per noi è l’amore fino al sacrificio totale di se stesso. Ci ha amato veramente fino alla morte. Più in là di così non poteva andare!

La profondità sono le circostanze terribili della sua passione. Lui prima di noi ha conosciuto l’abisso del male che investe la vita dell’uomo. Inoltre il suo amore ha preso la forma del “perdono” nel senso che la sua potenza di amore è capace di cambiare un cuore di pietra in un cuore di carne.

Ma il sacrificio che in quel giorno ha compiuto sul Calvario e l’amore che ha ispirato raggiungono nel tempo ogni uomo, e oggi anche noi, personalmente; e raggiungerà tanti altri uomini nei secoli futuri, come ha raggiunto tutte le generazioni della lunghissima storia che ci sta alle spalle. Questa è la lunghezza del suo amore. Certo: sempre si può dire che l’amore travalica il tempo e lo spazio, almeno in qualche misura; ma quell’unico divin sacrificio, compiuto sul Calvario e rinnovato in ogni Eucaristia, raggiunge tutti gli uomini, li libera dal peccato e dalla morte, li introduce nella sua stessa vita e in quella del Padre.

Da ultimo dobbiamo guardare la sua croce per comprendere quali spazi, nella sua larghezza, il suo amore per noi e per tutti vuol coprire. Vuole arrivare al cuore della vita di ciascuno, là dove, come uomo, una pensa, parla, agisce, decide, imposta la sua esistenza.

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