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Editoriale

MARCIARE

MASSIMO LODI - 29/05/2020

????????????????????????????????????Gli americani leggono molto Dan Zadra, un guru della comunicazione di massa. Così bravo da ricevere i complimenti del cardinale Gianfranco Ravasi, biblista, teologo, presidente del Pontificio consiglio della cultura. Zadra studia i comportamenti nella società: ricerca, sperimenta, riassume, pubblicizza. Racconta un suo asserto: se tu e io ci scambiamo un dollaro, restiamo sempre con un dollaro ciascuno. Se invece ci scambiamo le idee, dopo tu ne hai due e io pure.

M’è sovvenuto di Zadra guardando alla situazione d’oggi. Frangente politico-sociale-economico. Lamentiamo tante manchevolezze, una specialmente: l’assenza d’idee. Non avendone, risulta impossibile scambiarsele. Senza scambiarsele, non si elabora un sensato progetto d’insieme. Latitando un progetto, l’Italia rinunzierà a guarire dopo lo sterminio coronavirico. Chiaro e crudo Graziano Del Rio, capogruppo Pd alla Camera: “Bisogna attrezzarsi per organizzare il futuro. Mi chiedo: in questo periodo è stata lanciata un’idea che sottendesse una visione? Un’idea che facesse anche solo discutere, nel bene e nel male, ma che aprisse un dibattito, una polemica, un confronto?”.

Domanda di puntuta retorica. Nulla di simile è successo in un Paese smarrito e da rassicurare. Difatti -questo non lo dice, ma lo pensa- Del Rio giudica afasico il verboso Conte. Molte parole per dettagliare provvedimenti assistenziali a pioggia, nessuna voce che dia il la a una ricostruzione di prospettiva. Meditata, pragmatica, ottenibile. Di conseguenza, resiste il timore (non propagandistico, per speculazione di Salvini/Meloni/Berlusconi, e invece reale, per preoccupazione di Zingaretti/Renzi/Bersani) che il rapporto di fiducia tra il Paese e le istituzioni, già incrinato, si spacchi. Un rischio vertiginoso e concreto: lo avvertono i dirigenti Dem, primo fra tutti Franceschini, e una parte dei Cinquestelle.

Che il surplace (stare in corsa da fermi) sia un fatto e non un’opinione lo rivela l’inadeguatezza che presiede al rapporto di Palazzo Chigi con i partner europei. Roma insiste a battere il tasto dell’erogazione d’una montagna di soldi a fondo perduto. Bruxelles e Strasburgo spingono perché le risorse siano finalizzate agl’investimenti. Lo ricorda a Conte il tedesco Manfred Weber, capogruppo del Ppe. Si può dargli torto? No. Idem a chi ci dice: vi aiutiamo a uscire dal dramma, però dovete rientrare dall’illegittimità. Cioè: guerra totale agli evasori fiscali che c’infettano da sempre.

Dunque bisogna accendere la scintilla, trovare l’Eureka di Archimede, scegliere il meglio del Paese per gettarsi alle spalle il peggio. E qui torniamo a Zadra: dare un giro alle rotelle del cervello, così da conseguire reciproci vantaggi. Far nascere idee per non morire. Disfarsi degl’incompetenti, arruolare i meritevoli. Avere il coraggio d’una rivoluzione culturale: cambiare mentalità. Pur se è difficile nell’Italia affollata, senza distanziamenti, da una moltitudine di donne Prassede. Una di poche, vecchie e affezionate idee, tra le quali “…ce n’era per disgrazia molte delle storte; e non erano quelle che le fossero meno care”. Reso omaggio alla saggezza dei ‘Promessi sposi’, vale dar retta al filosofo danese Kierkegaard: “Le idee fisse sono come i crampi ai piedi: il rimedio migliore è camminarci sopra”. Infilate le scarpe e usciti di casa, possiamo provare. Meglio: dobbiamo. Va dato da marciare alla gente.

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