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Cultura

ESSERE SÉ STESSI

FELICE MAGNANI - 05/06/2020

Il monumento a Leopardi a Recanati

Il monumento a Leopardi a Recanati

Per molti giovani Leopardi è stato il pessimismo cosmico. Lo è stato perché nella lezione sul poeta di Recanati ha quasi sempre prevalso il taglio apocalittico, quello che non lasciava spazio alla speranza e così il povero Giacomo è stato costretto a soffrire due volte, anche per colpa di chi lo ha voluto etichettare come uomo senza futuro. Eppure è ancora al centro del nostro interesse letterario e umano. Nella civiltà delle tecnologie più avanzate investighiamo con la stessa passione e con la stessa curiosità la storia di un poeta che ha fatto sognare milioni di giovani, affascinati dalla sua umanissima malinconia, dalla sua civilissima fragilità fisica, da quel suo entrare e uscire da un’inquietudine esistenziale che in alcuni momenti assomiglia a una vera e propria maledizione, ma di cui ammiriamo con totale dedizione amorosa la suggestiva finezza dei suoi versi. Giacomo è un giovane molto intelligente che ha saputo ritagliarsi uno spazio di libertà, inoltrandosi con filosofica intelligenza nella fitta rete di una vita che, pur nella sua naturale bellezza, non risparmia nessuno, soprattutto gli animi più puri e sensibili. Giacomo è uno spirito romantico che conosce le segrete vie di una libertà interiore che non teme il confronto con le bassezze del mondo. Se da un lato picchia duro contro il razionalismo irriverente, ipocrita e falso, è anche il poeta dolcissimo che si unisce in un abbraccio fraterno con quel mondo che respinge la sua diversità.

In Leopardi c’è la natura umana con i suoi slanci e le sue conversioni, la sua euforia e la sua compressione, c’è l’uomo diviso tra ciò che è e ciò che vorrebbe essere, c’è la storia con le sue colpe e i suoi inganni, c’è soprattutto una immensa voglia di amare, che in momenti diversissimi diventa contemplazione, ammirazione, frustrazione, slancio, limite, conversione, rielaborazione, abbandono, autocompensazione. Nel poeta recanatese convivono incertezze, debolezze, volontà, ritrosia, pudore, sfrontatezza. Lo ami perché lo senti vicino, ricordi di averne condiviso a tratti il pensiero, senti che è stato una presenza fondamentale nella tua scalata adolescenziale, giudice inappellabile di una realtà non sempre benevola. Amare Leopardi significa vivere condividerne il taglio umanissimo e la struggente bellezza della sua poesia, una poesia che si stacca nobilmente da una ridondante classicità, per diventare storia di una condizione umana, lasciando al cuore di chi la legge la facoltà di emozionarsi. C’è nella poesia leopardiana il senso dell’amore sublime, che si anima di brividi e tremori, di angosce e pensieri, lasciando all’onda lunga della passione terrena il suo corso. Nella poesia delle Odi il pessimismo si dissolve nell’adorazione solare del paesaggio, dell’uomo che si muove nella sua ironia quotidiana. Il poeta crea le condizioni per un bagno di natura e bellezza, di momenti unici, vissuti da chi si sente attratto dalla condizione umana anche quando sembra non riuscire a capirla fino in fondo. Con Leopardi impari ad amare quella natura che il poeta vorrebbe annullare, ma che lo precede, dimostrandogli il significato vero e profondo di una interiorità ricca di spunti e di nuove scoperte. Ti lasci così condurre, quasi come in un sogno ristoratore, dalla vita di un borgo, da una gioventù ansiosa di gioire, di vivere, festeggiare, da artigiani che firmano la bellezza con la loro creatività, pensando al lume notturno di una luna assidua frequentatrice delle notti recanatesi del poeta.

Dunque un velo di pessimismo c’è, ma non sempre la sua condizione precede la forza evocativa della poesia. Amare Leopardi significa lasciarsi accompagnare da un personaggio che della vita ha scoperto moltissimo e che alla vita stessa ha dato moltissimo, avendo il coraggio di essere se stesso in un mondo in cui l’educazione era incapace di andare incontro all’animo umano, restituendo alla vita la piacevole frenesia del vivere. Ieri come oggi il poeta di Recanati occupa uno spazio particolare nel cuore dei giovani per la passione con cui ha saputo esprimere se stesso, anche quando il mondo era sordo e muto di fronte alle domande di un giovane che aveva l’ambizione di diventare grande e di esprimere al massimo livello il suo pensiero, le sue emozioni, il suo amore.

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