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Pensare il Futuro

NON È ARIA

MARIO AGOSTINELLI - 18/06/2020

floydChe aria tira nel mondo? C’eravamo dimenticati quanto respirare continue contraddizioni, minacce ambientali e violazioni di diritti umani equivalga, in un certo modo, a soffocare.

Forse è proprio negli ultimi istanti, prima di spirare, che l’uomo comprende quanto possa essere prezioso prendere fiato un’ultima volta e provare pietà per quei vivi che, assuefatti delle contraddizioni che respirano, ancora non lo hanno capito.

L’aria rarefatta, intossicata da anni di conflitti razziali che continuano a strisciare silenziosi nella quotidianità non solo oltreatlantico, si fa ancora più impenetrabile se il fuoco torna a bruciare. A Minneapolis l’omicidio di George Floyd, morto invocando aria, “non respiro!”, eleva una colonna di fumo irrespirabile e dolorosa che, finalmente, tutti gli States possono vedere. La nube virale di protesta contro la violenza della polizia si è diffusa in tutto il Paese, inacidendo ulteriormente l‘aria. Da Portland a Boston, da Los Angeles ad Atlanta, fino al Kentucky, violenza risponde a violenza.

Ma quanti sono tutti gli altri incendi che, inascoltati e invisibili, rimangono chiusi in stanze asfissianti e quartieri degradati, piuttosto che ardere in una via del centro sotto gli occhi di tutti? La realtà è che segregazione e razzismo nei confronti dei cittadini afroamericani permeano ancora l’intera società degli Stati Uniti, quanto in Europa continua a non creare orrore il rigetto per i migranti e le loro morti in mare. C’è tutta una coltre di ipocrisia che ora la gente vorrebbe scoperchiare, ma che va incontro a pregiudizi e privilegi che hanno dato sponda a tanta violenza nei confronti degli ultimi. In un’incendiaria omertà generale che divora strade, manifestanti e caserme di polizia, il presidente Donald Trump getta benzina sul fuoco giustificando gli eventuali spari della polizia contro le proteste, dimostrando ancora una volta evidenti carenze in buon senso ed etica, oltre che di lungimiranza politica

Intanto, ci piacerebbe credere che, dall’Occidente, si sia levato un vento critico in risposta alla coltre di lacrimogeni e gas lanciati contro i manifestanti di Hong Kong, ma non si tratta che di fruscii privi di un’azione d’aiuto concreta e ridipinti a stelle e strisce, anziché dai principi del 1789 francese. Al contrario, l’azione di Donald Trump è arrivata con l’annuncio della prossima revoca delle esenzioni commerciali previste per Hong Kong. Subentreranno nuove sanzioni che acuiranno la stretta alla gola della città stato. L’obiettivo sembra quasi essere sfinirla, altro che diritti!

Intanto, nell’aria che viene a mancare non c’è più luce per gli ultimi, per gli oppressi, i discriminati, i dimenticati e per chi patisce la fame. Il loro soffocamento avviene in modo così silenzioso e oscuro che l’analisi pubblicata da Forbes una settimana fa su come sono cambiate le fortune dei più ricchi durante la pandemia non desta scandalo, anzi guadagna l’indifferenza generale. I 25 super ricchi del mondo sono ancora più ricchi grazie proprio alla pandemia.

Infine, è ripresa la corsa nello spazio ma stavolta sono i “privati” e non gli Stati a “metterci i soldi. Elon Musk con SpaceX porterà gli umani su Marte? La faccenda però è ben più importante e complicata di una gara con Musk favorito, la Cina che insegue e altri outsiders. Siamo al capitalismo multiplanetario.

Nessuna intenzione ad abbandonare il sistema basato sull’estrattivismo e lo sfruttamento dell’ambiente e delle specie che lo abitano: se non dovessero bastare le risorse minerali del pianeta, in tale logica, occorrerà trovare il modo, o i modi, di sfruttare quelle presenti fuori da questo.

Sembra invincibile la necessità di delineare scenari di espansione del tutto nuovi, destinati, nell’intento dei suoi promotori, a rompere quella contraddizione esistente tra una crescita potenzialmente illimitata nelle sue possibilità teoriche di espansione, ma finita all’interno dei limiti dello sferoide su cui fino ad ora siamo vissuti.

Saprà mai questa umanità respirare l’aria che ha ricevuto in dono?

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