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Attualità

LA RIVOLUZIONE DI ALPTRANSIT

CESARE CHIERICATI - 11/09/2020

alptransitIl 4 settembre 2020, venerdì della settimana scorsa, ha segnato una svolta nella storia ferroviaria del continente europeo. Dopo ventisei anni di lavori e una spesa che sfiora i 24 miliardi di franchi svizzeri, è stato completato l’ultimo tassello di Alptransit con l’inaugurazione della galleria di base del Monte Ceneri (15,4 km.), la montagna che divide il Canton Ticino in Sotto Ceneri (Lugano) e Sopra Ceneri (Bellinzona). Attualmente in fase di serrati collaudi entrerà in funzione il 13 dicembre prossimo. Sarà così completata la più grande infrastruttura ferroviaria transalpina europea che corre per intero in territorio svizzero tra Ersfeld (Canton Uri) e Lugano; 57,1 km che accorciano le distanze tra il mare del Nord e il Mediterraneo e che, in particolare, serve a meglio collegare il bacino del Reno con Milano e la Lombardia, ovvero con il cuore pulsante dell’economia italiana. Numerose saranno le conseguenze positive generate dal funzionamento a pieno regime del sistema Alptransit, di cui fa parte anche il tunnel del Lòtschberg (34,6 km inaugurato nel giugno 2007) che collega il Sempione e i Cantoni romandi con Berna. Vediamone alcune.

  1. Di immediato interesse per tutti i cittadini, è la riduzione dei tempi di percorrenza tra i due terminal attuali dell’infrastruttura: Zurigo e Lugano. Già da dicembre il collegamento tra le due città avverrà in meno di due ore. Ne beneficerà di conseguenza anche il collegamento tra Milano e la capitale economica della Confederazione: dalle attuali 3 ore e 40 minuti di viaggio si passerà a 3 ore e 17 minuti per poi scendere a circa 3 ore nette entro dicembre 2022. In ogni caso si tratta di tempi assolutamente vantaggiosi rispetto a quelli automobilistici. Da anni ormai anche l’autostrada N2 Basilea- Chiasso e l’A9 Como – Milano sono gravate da un traffico molto caotico, non dissimile da quello che affligge da sempre la A4 Milano – Bergamo, e con una presenza di mezzi pesanti ormai al limite della sostenibilità.
  2. L’obiettivo principale, a medio e lungo termine, di Alptransit è infatti di dare un taglio netto all’esorbitante numero di Tir che oggi solcano il territorio svizzero da Nord a Sud e viceversa. Lungo la dorsale alpina lo scorso anno ne sono transitati 900 mila, nel 2001 erano stati 1 milione e 400 mila. Dunque già una riduzione significativa è stata raggiunta, ma il traguardo finale è scendere nel prossimo futuro a 650 mila veicoli pesanti l’anno incentivando il trasferimento dalla gomma al ferro, con rilevanti benefici ambientali per l’intera area alpina. Sono queste le ragioni strutturali che hanno spinto il popolo svizzero – consultato sul tema in più occasioni – a dare nel 1992 il si definitivo all’ambizioso e costoso progetto ferroviario.
  3. Un problema aperto resta invece l’adeguamento della strada ferrata a sud di Lugano fino a Chiasso e di lì fino a Milano. Studi e simulazioni sono in corso ma i tempi saranno lunghi. La linea Como – Milano, al netto di qualche miglioramento significativo, resta infatti di concezione ottocentesca e risulta intasata da treni internazionali, regionali e merci. Anche in Germania del resto l’accesso ad Alptransit (linea Karlsruhe – Basilea) sta incontrando non poche difficoltà.
  4. Il completamento di Alptransit avrà invece da subito effetti positivi sulla mobilità interna all’area insubrica. Grazie al sistema Tilo (Treni regionali Ticino Lombardia), Lugano, Como e Varese risultano ben collegate via ferro, risulterà pertanto vantaggiosa l’imminente integrazione con la trasversale alpina. Potrebbe trarne profitto soprattutto Varese che ha finalmente rotto verso Nord il suo storico isolamento ferroviario. Dalla città giardino si può infatti puntare, via Lugano, verso le città tedesche e olandesi senza più passare da Milano. La galleria di base del Ceneri migliorerà questa possibilità. La consapevolezza di questa opportunità è destinata crescere nei varesini quando sarà completato il risanamento e la rigenerazione dell’intera area delle stazioni che da desolato “non luogo” dovrebbe diventare, stando ai progetti in corso di esecuzione, un brano centrale della città, bello e di piacevole frequentazione.
  5. Nel corso dell’inaugurazione della galleria di base del Ceneri è stato anche firmato un accordo tra Svizzera e Italia per l’ampliamento della linea ferroviaria tra il Sempione e Novara per consentire entro il 2028 il transito di semirimorchi di 4 metri di altezza fino ai grandi terminal merci della città piemontese e di Gallarate. Si tratta di un importante opera di potenziamento della trasversale del Lòtschberg che con il Gottardo costituisce il così detto sistema NFTA (Nuova Ferrovia Transalpina), ovvero una grande ferrovia di pianura che corre sotto terra attraverso le Alpi. Costo dell’opera a beneficio dei due scali italiani: 385 milioni di euro, più di un terzo sostenuti direttamente dalla Confederazione.

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