Widgetized Section

Go to Admin » Appearance » Widgets » and move Gabfire Widget: Social into that MastheadOverlay zone

Parole

IL RITORNO

MARGHERITA GIROMINI - 18/09/2020

scuola-riaperturaRientro in classe tra paure, dubbi e ripensamenti, in un mare di problematiche intorno a cui si dibatte da settimane e in un clima di timorosa precarietà che purtroppo sembra destinato a permanere ancora per qualche tempo.

Adulti, genitori, educatori, amministratori, sono impegnati a gestire questa fase storica che richiede una dose straordinaria di equilibrio: sopra ogni cosa emerge l’urgenza di garantire lo svolgimento di questi passaggi epocali nella maggiore serenità possibile.

E’ possibile però recuperare elementi di positività nelle nuove modalità di funzionamento della scuola, per fare tesoro di alcuni aspetti della situazione attuale che diventano vere e proprie lezioni di vita, utili per fronteggiare la fatica e il disagio del presente e indispensabili per programmare il futuro.

Qualche opinionista ha paragonato le condizioni dell’oggi a quelle delle generazioni cresciute durante le guerre, ritenendole simili in quanto attraversate entrambe dalla paura per un pericolo incombente: i bombardamenti e le ristrettezze ieri, il virus con le sue conseguenze letali oggi.

Le generazioni che hanno vissuto la guerra possono essere assunte a modello: hanno forgiato uomini e donne resistenti, cresciuti in condizioni di vita al limite della sopportazione, divenuti capaci di affrontare le difficoltà e di resistere alle avversità, in grado di mettere in campo risorse straordinarie.

La scuola in questa fase di ripresa della quotidianità può contribuire a rendere più forti le persone che le vengono affidate. Sempre che il suo fine primario siano l’acquisizione di una maggiore consapevolezza del reale, l’attivazione di un impegno straordinario nella pratica di valori come l’attenzione e la comprensione per gli altri, il rispetto delle regole del vivere civile, la pazienza necessaria per crescere gli uni accanto agli altri.

Uomini e donne del futuro potranno crescere capaci di resilienza, termine inclusivo delle numerose competenze che servono per vivere in un mondo provato da esperienze come quella della pandemia.

La scuola della pandemia potrà renderci migliori se saprà intraprendere nuovi percorsi di educazione civica, non programmati ma ricchi di eccellenti prospettive. Insegnerà a gestire il cambiamento in situazioni complesse, sfrutterà un’opportunità unica per riflettere sul mondo.

Il sistema scuola ha davanti a sé una prolungata lezione di educazione civica, una lezione concreta, autentica, sperimentabile sul campo, un’esperienza educativa che nessun libro di testo sul tema non ha potuto offrire a docenti e studenti.

In questo contesto l’educazione civica in tempi di covid si dispiega in modo non convenzionale nelle diverse azioni del quotidiano: ad esempio nell’ingresso e nell’uscita da scuola secondo regole cogenti, nella disposizione dei banchi nell’aula, nel rispetto rigoroso delle procedure, o nella creazione di percorsi didattici innovativi.

La scuola chiederà a ciascuno di fare la propria parte senza eccezioni. Ogni operatore della scuola, ogni studente, ogni insegnante sarà chiamato a riconoscere e a esaltare il valore del proprio lavoro in funzione della salvaguardia del sistema scuola.

I docenti investiti di una “mission” aggiuntiva: oltre allo svolgimento del programma ministeriale in condizioni particolarmente complesse, dovranno mantenere vigile lo sguardo sui giovani loro affidati per guidarli alla responsabile gestione della sicurezza collettiva.

Almeno per quest’anno si potrà soprassedere all’annosa discussione sull’organizzazione dell’ora di educazione civica.

Facebooktwittergoogle_plusredditpinterestlinkedinmail

You must be logged in to post a comment Login