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Società

EROI

FELICE MAGNANI - 02/10/2020

???????????????????????????????????Chi sono i nostri eroi? A scuola li abbiamo conosciuti, letti e commentati, ci siamo immedesimati nei loro sogni e nelle loro gesta, li abbiamo amati per come sapevano farsi amare lottando, soffrendo, partecipando, sacrificando la loro vita se necessario. C’è sempre una morale profonda che scatena la fantasia dei ragazzi, qualcosa che vale molto di più di un primato senza cuore e senz’anima, c’è l’idea che essere vale molto di più di avere, che l’altruismo vale molto di più dell’egoismo e che la conquista è vera conquista quando sottintende un sacrificio, non importa quale. Gli eroi che abbiamo conosciuto rubavano ai ricchi per dare ai poveri, difendevano gl’indifesi, lottavano contro le soverchierie, difendevano la legge, lo stato, la famiglia, il popolo, sapevano forse da sempre che il loro destino era quello di dover dare senza ricevere, di sollevare il peso di chi non riusciva a reggersi sulle gambe, lottavano e combattevano, ma solo per difendere l’onore, la dignità, il dovere, quei sentimenti per cui erano stati eletti ed educati. Per qualche tempo l’eroismo è stato confinato nell’azione individuale, ha lasciato con discrezione il campo per continuare a essere presente nel genere umano con garbo, senza suscitare pettegolezzi e commenti, si è auto isolato, ha scelto la via del silenzio, si è mosso in punta di piedi, ma è sempre stato presente, pronto a rimettersi in campo non appena la natura umana lo avesse richiesto. C’è nella famiglia umana, così a volte reattiva e irrequieta, antagonista e irriverente, questo spirito innato, questa voglia di lottare per difendere un bene, una coerenza, un’umanità sottratta, c’è questa voglia bellissima e amabilissima di mettersi al servizio di qualcosa o di qualcuno che abbia bisogno, perché la vita è vita fino all’ultimo respiro. Difendere un vecchio è un atto d’immensa lealtà, aiutarlo a vivere è un atto di puro eroismo, sottrarlo alla negligenza distruttiva della protervia umana è segno di grande nobiltà ed è così che in questi tempi durissimi ci siamo guardati negli occhi e abbiamo capito da che parte spira il vento dell’aristocrazia umana, quel vento che spazza via gli orrori, i rancori, le ipocrisie, la stupidità, per lasciare il campo libero a chi si sacrifica per l’altro. L’eroismo ha ripreso ad accompagnarci, ci sollecita a indossare l’armatura da combattimento, anche se il tempo e le vicissitudini l’hanno resa più vulnerabile. Gli eroi sono tornati e stanno dimostrando da che parte dobbiamo guardare, per capire, se ancora ce ne fosse bisogno, da quale parte stia realmente quel mondo di cui abbiamo immensamente bisogno per trasformare il dramma che stiamo vivendo in un orizzonte nuovo, fatto di collaborazione, onestà, fraternità, voglia di vivere guardando in faccia la realtà. Si tratta di un eroismo dal volto umano, che sa regalare una speranza e un sorriso, che non ti abbandona nel tuo momento più difficile, quando la vita è appesa a un filo e il tempo a disposizione può essere pochissimo, è un eroismo che paga un prezzo elevatissimo, che si mette in gioco pur sapendo che può costare la vita. È in questa ritrovata armonia di un eroismo sempre presente, che la comunità si riappropria di quello spirito combattivo che le consente di affrontare con determinazione il tema della sofferenza, così tremendamente interpretato dal Covid 19, ritrovando nella solidarietà di un camice bianco la forza per continuare a rispondere con sollecitazione e speranza alle chiamate della vita.

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