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Fisica/Mente

PIRAMIDE ALIMENTARE

MARIO CARLETTI - 30/10/2020

piramideIn sanità il problema della comunicazione è molto importante. Se è tanto difficile, e richiede talvolta anni di ricerca, la validazione degli studi sulla prevenzione o sulla terapia delle malattie, lo è altrettanto riuscire ad arrivare a diffondere il messaggio in larghe fasce della popolazione al fine di ottenere un risultato socialmente ed economicamente utile.

Ciò vale in diversi settori come ad esempio la prevenzione sui danni del fumo, le vaccinazioni, il seggiolino in macchina per i bimbi, l’utilizzo dei contraccettivi etc. etc.

Per quanto concerne in particolare gli stili di vita, diversi Paesi sulla base delle ricerche scientifiche sono giunti alla conclusione che i tre pilastri della lotta alle patologie più diffuse e socialmente costose siano l’abolizione del fumo, una dieta corretta ed una attività fisica con giusta frequenza.

Al fine di comunicare alla popolazione questi messaggi sono partite diverse campagne promozionali/pubblicitarie che hanno avuto più o meno successo. A mio avviso una delle idee più efficaci è stata quella della piramide alimentare.

La piramide alimentare è infatti un modello che descrive delle indicazioni da applicare alla dieta quotidiana ed ha naturalmente come obbiettivo quello di diffondere un sano modo di mangiare per offrire alla popolazione uno schema anche mnemonico piuttosto semplice da ricordare.

Già l’utilizzo di un solido come la piramide è intelligente perché è una costruzione che grazie soprattutto agli egizi è entrata in modo universale nelle conoscenze architettoniche del genere umano, trasmette quindi una immagine di conservazione a lungo nel tempo, di solidità, di stabilità con la sua base allargata, portante, ma anche di proiezione verso l’alto con spazi via via minori ma non per questo meno importanti per la visione d’insieme. L’aspetto finale è di forza, di compattezza, di resistenza anche se composto di diversi piccoli pezzi tra loro uniti.

La prima piramide alimentare è stata proposta agli inizi degli anni Novanta dal Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti proprio un paese in cui, per la diffusione di una alimentazione scorretta, il sovrappeso e le malattie cardiovascolari avevano raggiunto una diffusione preoccupante.

Obbiettivo era quello di indurre la popolazione ad abbandonare alimenti troppo ricchi di calorie e di grassi (junk food) prediligendo invece quelli più equilibrati ed utili al mantenimento di un peso ideale ed alla prevenzione quindi di quelle patologie che incominciavano a costare in termini economici cifre esorbitanti.

La premessa importante è che la piramide alimentare in realtà non offre alcun indirizzo di tipo calorico, quantitativo, specifico di dosi giornaliere, percentuale di rapporti tra le sostanze a contenuto calorico. Poiché tutti gli studi recenti dimostrano che per evitare l’obesità, diminuire l’assunzione di calorie è il primo passo, la piramide alimentare indica semplicemente una serie di cibi (alla base) che vanno preferiti ad altri (apice)il cui consumo va ridotto.

È quindi altrettanto scontato che andando avanti la ricerca scientifica, proprio come è accaduto per la piramide alimentare americana, nel tempo alcuni cibi sono saliti o scesi all’interno della piramide in quanto il loro relativo utilizzo consigliato è mutato.

Quella americana ad esempio prevedeva ovviamente un ridotto consumo di grassi rispetto a proteine e zuccheri. Nel tempo però si è visto che alcuni tipi di grassi (quelli definiti polinsaturi per la loro configurazione chimica) come quelli contenuti nel pesce o nei vegetali hanno azione protettiva dal punto di vista cardiovascolare e quindi possono essere consumati con maggior libertà rispetto a quelli saturi (carni e formaggi).

Ragion per cui la piramide in sé muta nei contenuti (non nell’aspetto esteriore) e ad oggi quella che viene proposta è quella del 2016 della International Foundation of Mediterranean Diet (Ifmed).

Per gli alimenti amidacei si sottolinea che (pane, pasta, riso etc. fino a snacks e merendine) se sono raffinati non apportano sostanze benefiche mentre se sono integrali (e magari biologici senza quindi rischio di contaminazione da pesticidi) conservano caratteristiche organolettiche molto importanti.

Per i grassi invece come accennato quelli idrogenati sono indicati in molteplici studi come alimenti a rischio per insorgenza di alcuni tipi di tumori e dislipidemie, mentre quelli polinsaturi hanno invece ruolo protettivo per il nostro apparato cardiovascolare.

Semaforo verde invece per frutta e verdure fresche, frutta secca e legumi. Sali minerali, vitamine, proteine vegetali (legumi), oli polinsaturi (noci) sono assicurati in grandi quantità da un loro mix ed in pratica un consumo corretto di questi alimenti elimina la necessità di utilizzare costosi integratori.

Carne rossa ed insaccati (per i quali è ovviamente fondamentale il tipo di materia prima usata) non sono indicati in quantità elevate per il rischio connesso a tumori del colon e malattie cardiovascolari (sempre per via dei grassi saturi).

Noi italiani ci salviamo però con prosciutto crudo e bresaola la cui catena di produzione non consente aggiunta di sostanze nocive e ne garantisce un’alta qualità.

Sulle uova (pur ricche di colesterolo) non sono attualmente in atto osservazioni negative fermo restando un consumo non eccessivo.

Queste poche note sugli alimenti più comuni che vengono citati nelle diverse piramidi alimentari (per le quali va inoltre tenuto ben presente il peso delle abitudini alimentari locali), è quello che attualmente viene ripetuto dalle diverse fonti scientifiche.

La storia però ci insegna che la materia è in perenne evoluzione ed è pertanto lecito attendersi, come è avvenuto negli anni precedenti, che anche nel futuro prossimo ci potranno essere delle variazioni.

Ad oggi la piramide ci indica quindi, come strade da seguire, un esercizio fisico giornaliero, un consumo moderato di calorie totali, cibi integrali, oli vegetali, frutta e verdura senza limiti particolari, una buona dose proteica da legumi, pesce, carne magra e uova, no grassi idrogenati, pochi zuccheri raffinati.

Potrebbe essere divertente provare a farsi in casa la piramide alimentare, per ogni componente della famiglia, e dopo una settimana confrontarla l’uno con l’altro…probabilmente il modo più semplice per far emergere eventuali errori.

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