Widgetized Section

Go to Admin » Appearance » Widgets » and move Gabfire Widget: Social into that MastheadOverlay zone

Opinioni

EBBENE NO!

ARTURO BORTOLUZZI - 12/02/2021

ferroviaIl Presidente della Camera di Commercio di Varese ha preso posizione favorevole alla nuova ferrovia Gallarate Malpensa. Egli ha duramente criticato i numerosi Enti che hanno ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale contro questo progetto. Ho letto il pensiero di questo Presidente che su La Prealpina del 26 Gennaio 2021 ha espresso il suo inquietante pensiero in un articolo dal titolo “Un paese campione di autolesionismo”. Sgomentandomi, queste sono state le parole da lui usate: “È così, è con questo sistema che si vuole creare sviluppo e occupazione? È con questo modus operandi che vogliamo attrarre investimenti sul territorio a favore di un asset strategico per tutto il Nord Italia come Malpensa? Ecco perché chiediamo una riforma urgente della Pubblica Amministrazione e una sburocratizzazione del Paese. La domanda, volutamente provocatoria è: cosa succederà quando in Italia avremo le risorse del Recovery Plan? Un singolo ricorso, un singolo comitato del no potranno bloccare tutto? Non si può costruire il futuro di un Paese e di un territorio sul diritto di veto. Bisogna tornare ad affermare il diritto delle nostre comunità all’interesse generale. Malpensa è una priorità. Il suo sviluppo deve coinvolgere tutti. Nei prossimi mesi rischia di scoppiare una bomba occupazionale se non ci stringiamo intorno a quello che non è solo un aeroporto, ma la nostra porta sul mondo, oltre che la prima impresa lombarda per valore generato, posti di lavoro e indotto»”.

Ebbene no!

Innanzitutto, ho scritto al Presidente Lunghi, e per conoscenza al Presidente e all’Assessore all’Ambiente della Regione Lombardia, che la tutela ambientale è un valore costituzionale che non può non contare quando vengono assunte decisioni di primaria importanza, quale è il collegamento ferroviario Gallarate Malpensa, ospitato da ciò che resta della brughiera in cui l’aeroporto è inserito.

Non è concedendo a chi gestisce imprese sul territorio varesino di fare ciò che gli garba a detrimento dell’ambiente, che lui potrà conseguire un risultato positivo.

È esattamente il contrario!

Vanno ascoltate le ragioni di tutti.

Ci deve essere una organizzazione del meccanismo invalso nella nostra Nazione per decidere le attività che possano essere eseguite.

Deve essere trovato l’accordo di tutti quelli che, molteplici, hanno qualcosa da dire.

Devono esserci dei tempi precisi entro cui fare dei piani di intervento e delle osservazioni da parte di quelli che hanno diritto di partecipare.

Oltre questi tempi non potrà più essere possibile muovere altre istanze e l’opera andrà fatta.

Malpensa è considerato il secondo aeroporto di Milano ma deve, invece, essere chiamato con il suo vero nome: l’aeroporto di Varese.

Fino ad ora il Comune di Milano e la Regione Lombardia, che sono detentori delle quote di maggioranza di SEA, hanno unicamente cercato di utilizzare il nostro territorio come oggetto di operazioni che perseguivano il loro interesse.

La provincia di Varese va trattata, invece, con attenzione per valorizzare le proprie innumerevoli presenze culturali, paesaggistiche e ambientali e con il rispetto che si deve alla sua tradizione aeronautica.

Malpensa deve soddisfare le esigenze delle imprese varesine e soprattutto quelle della popolazione che presso la stessa abita e lavora.

Non penso che le realizzazioni che siano necessarie per soddisfare i bisogni degli imprenditori varesini, debbano essere sempre in conflitto con quelle degli abitanti del territorio.

La tenzone c’è, invece, tra il territorio varesino con il Comune di Milano e con la Regione Lombardia che vogliono approvare il nuovo masterplan. Parafrasando una pubblicità di questi giorni: non dobbiamo vedere solo quello che c’è, ma dobbiamo dimostrarci capaci di vedere quello che sarà.

Conto che quanto ho scritto e che hanno attestato coloro che hanno presentato, a buona ragione, ricorso al TAR contro la ferrovia (Legambiente Gallarate e altri), venga tenuto in conto da parte di chi ha letto per conoscenza questa mia nota.

L’aeroporto potrà prendere piede nel momento in cui è inserito in un ambiente non soltanto tutelato, bensì, valorizzato.

Propongo un incontro tra l’ente camerale assieme alle associazioni ambientaliste iscritte nel registro provinciale delle associazioni che operano in provincia di Varese. Consiglio che venga aperto un tavolo pubblico privato per poter prendere in tempi rapidi decisioni che vadano a tutelare ambiente, lavoro, turismo e produzione industriale.

Non c’è speranza di poter attrarre imprese internazionali ad aprire una sede sul nostro territorio se questo dovesse perdere ricchezza ambientale.

Facebooktwittergoogle_plusredditpinterestlinkedinmail

You must be logged in to post a comment Login