Widgetized Section

Go to Admin » Appearance » Widgets » and move Gabfire Widget: Social into that MastheadOverlay zone

Apologie Paradossali

EROE NORMALE

COSTANTE PORTATADINO - 26/02/2021

attanasioPotrebbe passare velocemente nella dimenticanza l’uccisione dell’ambasciatore Attanasio in Congo. Con tutto quello che capita, Covid, governo, UE, Trump, Cina… Alla fine, niente di eccezionale, chi va in quei posti sa di correre qualche rischio. Per questo ci vanno i funzionari giovani, ad inizio carriera, quelli che vogliono farsi notare. Ma forse c’è ancora qualcosa da imparare da questa vicenda.

L’ambasciatore Attanasio era molto impegnato ‘sul terreno’, non si accontentava di tessere relazioni diplomatiche ufficiali, di contattare funzionari governativi, di stare nella capitale. Goma, la città più vicina al luogo dell’uccisione è già un mondo lontano da Kinshasa, non solo geograficamente. Ci si va per un scopo ben preciso, per un dovere. Tuttavia, afferma il responsabile dell’ong AVSI in Congo, da tre anni a Goma (ma AVSI opera in Congo da quasi cinquanta) era una strada ”non particolarmente pericolosa”, che ”non è considerata un asse rosso, cioè da percorrere esclusivamente con la scorta” quella lungo la quale hanno perso la vita Attanasio e Iacovacci. ”Io stesso ho percorso quella strada senza problemi, ho autorizzato spostamenti, i miei colleghi dello staff locale l’hanno fatta una volta alla settimana per due anni, avevamo un progetto”, spiega il responsabile Avsi, che in Congo conta uno staff di sette cittadini italiani e duecento congolesi. Attanasio, quindi, ”poteva muoversi senza scorta, ha seguito le regole in vigore.

Attanasio perde dunque la vita non a causa di un’impresa eroica, ma per un evento imprevisto, nel corso di una attività che possiamo tranquillamente definire ‘normale’ almeno per gli standard africani.

Vorrei mettere in luce questa normalità. Che trovo strettamente collegata, come testimonia ancora Carcano “con un’umanità che io non ho mai riscontrato in nessun altro Paese e in nessun altro ambasciatore”. ”Ci ha sempre aiutato, abbiamo parlato tante volte”, racconta Carcano, descrivendo Attanasio come ”un ragazzo, aveva un anno meno di me. Era una persona buona, che ha perso la vita senza alcun senso. Ho avuto la fortuna di conoscerlo a Goma durante una missione ufficiale febbraio del 2020”, spiega Carcano, che ricorda anche come ”dopo lo scoppio del Covid, quanto tutti gli aeroporti erano chiusi, per chi come me aveva genitori molto anziani da assistere in Italia, ha fatto sì che potessi prendere un volo speciale e tornare ad assistere la mia famiglia.”

Come Attanasio, quanta gente, anche in Italia, può trovarsi nella situazione di svolgere un compito che richiede una responsabilità imprevista; non sempre si può intravvedere anche una convenienza nell’essere ‘responsabili’. Credo che possiamo, anzi dobbiamo confidare che quello di Attanasio possa diventare un esempio, ma di normalità. Volendo essere pignoli, si potrebbe osservare che la stessa eccezionale normalità si potrebbe attribuire al carabiniere Iacovacci e a tutti gli appartenenti alle forze dell’ordine. È sicuramente vero. Confesso però che sono molto più colpito in quanto si tratta di un ambasciatore, per tradizione persona inviolabile anche dai nemici, non esposta al rischio per scelta o condizione professionale. professionale. Se da ragazzini la retorica patriottica c’insegnava che gli esempi da imitare erano quelli ‘eccezionali, i Pietro Micca, i Cesare Battisti, gli Enrico Toti che sfidavano eroicamente la morte per la Patria, vorrei tanto che i nuovi esempi ispiratori siano come Attanasio, persone come noi che ci testimoniano che l’impresa eccezionale è essere normale.

Facebooktwittergoogle_plusredditpinterestlinkedinmail

You must be logged in to post a comment Login