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Urbi et Orbi

PREGHIERA D’ENERGIA

PAOLO CREMONESI - 05/03/2021

papa2È una Quaresima davvero particolare quella che Papa Francesco sta attraversando. Per la seconda volta infatti ha dovuto rinunciare agli Esercizi, tradizionalmente tenuti in un istituto religioso di Ariccia, a causa della pandemia e proprio in queste ore è in territorio irakeno per una delle sue più impegnative ma anche pericolose visite.

Da dove trae tanta energia quest’ uomo di 84 anni che da otto guida la Chiesa cattolica in un momento storico così travagliato e sfidante?

Dal maggio scorso non a caso Papa Francesco dedica le udienze del mercoledì alla preghiera. Attingendo alla sua ricca e personale esperienza sta offrendo ai fedeli una serie di preziose indicazioni su quello che definisce un “continuo dialogo con Dio: chi prega è come l’innamorato, che porta sempre nel cuore la persona amata, ovunque egli si trovi”.

Per Bergoglio (udienza del 10 febbraio) la preghiera riguarda innanzitutto l’istante presente: “Non esiste altro meraviglioso giorno che l’oggi che stiamo vivendo. La gente che vive sempre pensando al futuro: ‘Ma, il futuro sarà meglio…’, non prende l’oggi come viene: è gente che vive nella fantasia, non sa prendere il concreto del reale. La preghiera avviene nell’oggi. Gesù ci viene incontro in quello che stiamo vivendo”.

In questo vivere intensamente il reale non siamo soli. Possiamo appoggiarci agli strumenti che la Chiesa ci tramanda e consegna, primo tra tutti la Sacra Scrittura.

“Ai credenti – osserva Bergoglio nell’udienza del 27 gennaio – capita questa esperienza: un passo della Scrittura, ascoltato già tante volte, un giorno improvvisamente mi parla e illumina una situazione che sto vivendo. Ma bisogna che io, quel giorno, sia lì, all’appuntamento con quella Parola, sia lì, ascoltando la Parola. Tutti i giorni Dio passa e getta un seme nel terreno della nostra vita. Non sappiamo se oggi troverà un suolo arido, dei rovi, oppure una terra buona. Dipende da noi, dalla nostra preghiera, dal cuore aperto con cui ci accostiamo alle Scritture…. E riprendo quello che diceva Sant’Agostino: ‘Ho timore che non mi accorga che quello che passa è il Signore’ “.

Papa Francesco è uno che prega tanto. In una delle sue molte interviste al Direttore di Civiltà Cattolica, il gesuita Antonio Spadaro, ha raccontato di recitare volentieri in modo particolare i Salmi: “Prego l’Ufficio ogni mattina, poi a seguire celebro la Messa. Recito il Rosario tutti i giorni ma quello che davvero preferisco è l’Adorazione serale davanti al Santissimo anche quando mi distraggo e penso ad altro o addirittura mi addormento pregando “.

“Persino l’anacoreta che medita in solitudine “scriveva Thomas Eliot nei Cori della Rocca” per il quale i giorni e le notti ripetono le lodi di Dio, prega per la Chiesa, il Corpo di Cristo incarnato”. E proprio per questo Bergoglio nell’udienza del 3 febbraio mette in guardia da un possibile pericolo: “Si è più volte registrata, nella storia della Chiesa, la tentazione di praticare un cristianesimo intimistico, che non riconosce ai riti liturgici pubblici la loro importanza spirituale”.

“La liturgia in sé stessa – prosegue – non è solo preghiera spontanea, ma qualcosa di più. È atto che fonda l’esperienza cristiana tutta intera. Perciò anche la preghiera è evento, è accadimento, è presenza, è incontro. È un incontro con Cristo. Cristo si rende presente nello Spirito Santo attraverso i segni sacramentali: da qui deriva per noi cristiani la necessità di partecipare ai divini misteri. Un cristianesimo senza liturgia, oserei dire che forse è un cristianesimo senza Cristo. Senza il Cristo totale. Perfino nel rito più spoglio, come quello che alcuni cristiani hanno celebrato e celebrano nei luoghi di prigionia, o nel nascondimento di una casa durante i tempi di persecuzione, Cristo si rende realmente presente e si dona ai suoi fedeli”. Prosegue il Papa: “Per questo la Messa non può essere solo ‘ascoltata': non è giusto dire ‘vado ad ascoltare Messa’. La Messa è sempre celebrata, e non solo dal sacerdote che la presiede, ma da tutti i cristiani che la vivono. E il centro è Cristo”.

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