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Noterelle

E ’L MODO ANCOR M’OFFENDE

EMILIO CORBETTA - 26/03/2021

zingaretti“Questo partito mi fa schifo!” e il segretario Zingaretti si è dimesso diventando ex segretario. Non ce la faceva più a dirigere un partito in cui i membri, anche quelli più autorevoli, hanno come maggior progetto politico quello di appoggiare le terga su poltrone che contano …

In effetti avere come punto più importante della propria attività politica questa ambizione, in un momento in cui la collettività sta soffrendo oramai da troppo tempo e in modo gravissimo per la salute, con grave minaccia per la vita a cui si aggiungono gravi implicazioni economiche, scandalizza. Certo che scandalizza, specialmente se a peccare sono soggetti professionisti della politica, definita da animi eccelsi la forma più alta della carità.

Purtroppo i momenti di scandalo nella nostra vita sono tanti, anzi tantissimi.

Ad esempio ci scandalizzano i pedofili (specialmente quando sono coinvolti religiosi), gli imbroglioni nel mondo economico ed altro, gli sportivi che usano doping, le ragazze così dette leggere (ci fanno piangere e preoccupare invece quelle sfruttare dalla malavita). Ci scandalizzano i professionisti dediti più al successo economico che alla protezione dei “clienti” – brutto termine. Ci scandalizzano in generale gli speculatori e gli stipendi astronomici dei dirigenti amministrativi di aziende ed altro. Ci scandalizzano  le pensioni d’oro, i trafficanti di droga, la povertà irrimediabile, la schiavitù dei profughi, i trafficanti d’armi, gli insegnanti che non sanno insegnare (non amano farlo), e così via.

Purtroppo molto spesso siamo spinti a chiederci “in che società viviamo?”

È una domanda retorica, lo sappiamo. Il male morale è diffusissimo perché ha in sé un suo fascino che riesce a sedurre troppi; un fascino aggressivo capace di rubare la “libertà” quasi a tutti.

La frase di Zingaretti, piuttosto dura, ha scandalizzato, ha offeso specialmente i peccatori del suo partito. Non si aspettavano parole così spietate da parte sua ed hanno criticato, ma Lui, ex segretario, quanti rospi ha dovuto ingoiare in questi due anni? È uno sfogo che sembra giusto. Ma perché Lui non può denunciare con parole dure dei comportamenti lontani da un ideale politico? Perché l’uso di certi linguaggi è concesso ad un ruvido segretario di destra e non agli altri? Perché l’opinione pubblica accetta, è passiva, sorride per le battute di costui o per quelle di un comico tragicamente politico, mentre gli altri politici devono essere sempre “abbottonati” (come s’usa dire) nelle loro dichiarazioni? Non siamo ingiusti in questo atteggiamento?

In effetti lo sconcerto, il rammarico per certi aspetti della nostra politica, della nostra società è molto diffuso ed è cosa positiva che, avendo per fortuna libertà di parola, lo possiamo manifestare apertamente talvolta anche con vivaci atteggiamenti di protesta che possono anche essere condivisi da altri. Importante che tutto avvenga nelle misure concesse perché, se nel mio contestare scivolo nel vandalismo, io stesso vado contro la libertà, che in tal caso mi deve essere tolta; ma anche la mia coscienza dovrebbe impedirmelo …. altri invece purtroppo la violenza la cercano.

Purtroppo l’episodio appena descritto che ha suscitato, come detto, un vespaio di critiche vivaci, ora sta già scivolando nell’oblio, coperto dalle nuove notizie, nuovi fatti, nuove angosce che ci vengono buttate (meglio dire “scaraventate”) addosso dai mass-media volti, come sempre, alla ricerca del sensazionale creato ad arte anche dal modo di comunicarcelo.

A noi non viene lasciato il tempo di meditare, di digerire, di capire l’essenza di un fatto, favorendo la dimenticanza, sprofondandolo nel silenzio mnemonico. Viviamo in un turbinio di fatti, di emozioni che non possono non creare insicurezza, circondati da numerose paure che suscitano preoccupazioni perenni che siamo incapaci di superare. Uno stato di continuo stress appunto che cerchiamo di accantonare con il dimenticare, piuttosto che risolverlo, ma che resta imprigionato nel nostro intimo.

Non è un bel vivere, lo sappiamo tutti! Si resta in una situazione eternamente insicura, fragile, sempre troppo fluida per i soggetti sensibili mentre per quelli di “dura cervice” non c’è sofferenza, ma anche loro restano vittime di quelli a cui questo stato di cose fa comodo. In effetti certe eminenze grigie, ma alcune caratterizzate anche da più vivaci colori, traggono vantaggi e con fini strategie politiche, ma spesso anche con grossolane metodiche, lo creano e lo mantengono ottenendo “consenso”: difetto veramente brutto della vita di questa politica definita democratica.

In questo momento noi vittime deboli, ingenue, confinate nei nostri piccoli tristi pascoli, ci ritroviamo a combattere passando angosciati da un lockdown all’altro, con ondate pandemiche che giungono inesorabili, in continua attesa di miracolosi vaccini, che i responsabili non sanno somministrare equamente, ma che anche noi di fatto indeboliamo per la nostra incapacità a praticare le misure igieniche necessarie per impedire l’insorgere delle varianti di questo vivace corona virus, alleato della spaventosa crisi economica, mostro perverso incombente sulla nostra realtà, che lui invisibile ha suscitato.

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