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L'antennato

GUAI ALLE VINTE

STER - 26/03/2021

de-filippi-durso“Vae victis!” Guai ai vinti… valeva ai tempi dei Galli e dei Romani e vale ancora oggi, nel dorato mondo della tivù, non troppo diverso – andando oltre le apparenze e dietro le scenografie – da quelle antiche lande selvagge percorse da tribù guerriere.

Ne sa qualcosa Barbara D’Urso, repentinamente orbata dall’editore del suo programma domenicale di prima serata (Live – Non è la D’Urso, Canale5) a causa dei bassi ascolti conseguiti nell’ultimo periodo.

Ebbene sì, nella logica spietata della tv commerciale, l’ex beniamina della televisione ultra-popolare, la ‘povera’ Maria Carmelita – questo il suo vero nome – non rendeva più abbastanza. In qualità di ‘gallina dalle uova d’oro’ (absit iniuria verbis…) la D’Urso è stata per anni spalmata sul palinsesto con la stessa ingolosita generosità con cui un monello di nascosto dalla mamma ‘scazzuola’ la crema al cioccolato sul pane, ottenendo così un effetto saturazione repentino e – a quanto sembra – al momento non rimediabile.

I boss dei piani alti di Cologno hanno pensato bene dunque di porre fine allo strazio pubblicitario e d’immagine sulla rete ammiraglia chiudendo con i primi di aprile l’amatissimo (da Barbara medesima) programma di punta, quello della domenica sera, ormai stabilmente battuto negli ascolti persino dalla minuscola fregata capitanata Fabio Fazio, che naviga nelle riparate acque di una rete minore come Rai3; Canale5 si salva solo grazie a una durata abnorme del suo programma (fino all’1 e 20 di notte) che consente di arrotondare la media di share.

“Live” è un talk di fatto indistinguibile, per temi e ospiti, dagli altri che la D’Urso continuerà a condurre, al pomeriggio di tutti i giorni della settimana e pure nel pomeriggio della domenica. Per la verità, in parziale contropartita, a Barbarella è stato concesso un raddoppio del suo spazio pomeridiano domenicale, una concessione che potrebbe però trasformarsi in una polpetta avvelenata – forse quella fatale – visto che così facendo partirà con la diretta nel primo pomeriggio, tornando a sovrapporsi alla seguitissima “Domenica In” di Mara Venier, che già in passato l’aveva umiliata nella gara degli ascolti. La conduttrice napoletana però è affamata di “airtime” e non fa la schizzinosa; certo è che da essere una delle regine della tv berlusconiana (e come tale temuta, rispettata e assai protetta) la D’Urso è passata al ruolo di gregaria di lusso, chiamata a dimostrare sul campo e in condizioni di aumentata difficoltà e diffidenza, la persistenza del proprio appeal su un pubblico che le ha voltato le spalle sfinito dalla ripetitività dei suoi programmi.

Il crudo realismo del marketing del resto non ammette sentimentalismi: ti copre d’oro quando funzioni, ti accantona quando la fama si appanna un po’.

A sancire questo subitaneo crollo di potere, è rimbalzata sui siti dedicati al trash televisivo una velenosissima voce di corridoio, secondo la quale Maria De Filippi – altro potentissimo moloch delle reti berlusconiane – avrebbe preteso di inserire nel proprio contratto una clausola che proibisce ai molti personaggi lanciati dalle sue numerose trasmissioni, di andare ospiti nei programmi di Barbara, che viceversa è specializzata nel “valorizzare” il sottobosco televisivo.

Vera o falsa che sia questa voce, in effetti qualche malevolo ha fatto mente locale scoprendo che nei programmi dursiani da tempo non fanno capolino tronisti, artisti in erba e casi umani a marchio “DOD” (Denominazione d’origine DeFilippi); e i suoi ascolti – forse anche per questa grave privazione – quest’anno non sono decollati. A rendere il tutto più fragoroso, infine, ecco l’imposto trasloco della D’Urso dallo sfarzoso studio dove conduceva i suoi due programmi domenicali a quello più piccino dove sbriga il pomeridiano settimanale: ufficialmente la decisione è stata venduta (da lei stessa!) come un’autonoma scelta per far risparmiare l’azienda in un momento difficile per la raccolta pubblicitaria, nella realtà dei fatti l’operazione suona come un’umiliante “cessione di ramo d’azienda”.

Comunque sia – come si usa dire – ‘è morto il re, viva il re’: dunque facciamo cenno alle ultime gesta della regina in carica, Maria la Sanguinaria, come viene detta la consorte di Maurizio Costanzo.

Per la nuova edizione serale del suo programma “Amici” (sabato in prima serata su Canale5), la De Filippi ha scelto per giudicare gli aspiranti artisti della sua scuola di spettacolo una giuria composta da tre super-esperti: parliamo del ballerino Stefano De Martino, del cantante Stash e da Emanuele Filiberto di Savoia.

Sfugge ai più in forza di quale talento artistico il sedicente augusto principe di Napoli e Venezia possa giudicare dei giovani performer dalle ugole d’oro e dai polpacci torniti, ma in effetti – a pensarci bene – quali altri caratteristi nell’ultimo secolo hanno fatto tanto ridere (e piangere) gli italiani come i Savoia?

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