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Attualità

ICONE ROSSE

SERGIO REDAELLI - 27/05/2021

La casa cantoniera di Campodolcino

La casa cantoniera di Campodolcino

Qualcuna è abbandonata e cade a pezzi, tutte sono riconoscibili dalla tinteggiatura rosso pompeiano magari un po’ scolorita, la targa frontale sulla facciata con il logo e la scritta Anas, la targa laterale con il nome della strada statale su cui s’affacciano, il numero e il chilometro di riferimento. Le case cantoniere sono le romantiche icone di un’Italia turistica che non c’è più. E ritrovarsele all’improvviso oltre il finestrino, viaggiando in auto al mare e sui passi di montagna, lungo i tornanti o dentro valli verdeggianti, commuove come trovare una vecchia foto dei nonni. Furono istituite con regio decreto del re di Sardegna Carlo Felice il 13 aprile 1830.

Ospitavano gli operai incaricati della manutenzione di un “cantone”, un tratto di strada di alcuni chilometri. In Italia sono 1.244, di cui 594 in uso all’Anas del gruppo Ferrovie dello Stato, dislocate a intervalli regolari lungo le arterie storiche. Ora per loro si aprono interessanti prospettive e cento di esse rinasceranno a nuova vita. Con il bando Anas 2021, verranno infatti assegnate a imprenditori e gestori di buona volontà affinché ne facciano ristoranti-alberghi, bar e luoghi di ristoro per la vendita di prodotti tipici, centri informativi, didattici e di attività sportive, stazioni per la ricarica dei veicoli elettrici e punti di sosta inseriti nei percorsi del turismo ecologico.

Dodici di esse sono in Lombardia: tre a Salò, Limone e Gargnano sulla sponda bresciana del lago di Garda, due a Campodolcino e Prata Camportaccio lungo la statale del lago di Como e dello Spluga, una a Sondrio sulla statale dello Stelvio. Sei, infine, si affacciano sulla strada del Tonale e della Mendola a Spinone al Lago in provincia di Bergamo, a Ponte di Legno, Edolo, Breno, Darfo Boario e Ceto in provincia di Brescia. “Il nostro obiettivo – spiega l’amministratore delegato dell’Anas Massimo Simonini – è riqualificare e rendere fruibili edifici con un rilevante valore iconico, rispettando il paesaggio e utilizzando materiali compatibili”.

Il bando dispone che siano mantenuti l’architettura storica e il tipico colore rosso cupo, la targa con l’indicazione della strada statale, la chilometrica e lo stemma identificativo Anas. Emblematico è il caso delle Terre Alte del Passo della Cisa tra le province di Parma e di Massa Carrara, una zona celebre per il trekking, i funghi, i mirtilli e i profumati prosciutti. Il tracciato fu voluto dall’imperatore Napoleone nel 1808 e realizzato in gran parte dalla duchessa di Parma Maria Luigia. Nel tempo si è rivelato determinante per lo sviluppo di cinque regioni, Liguria, Toscana, Emilia Romagna, Lombardia e Veneto grazie allo sbocco nei porti del mare Tirreno.

Fino all’avvento dell’autostrada A15, la Cisa ha rappresentato per milioni di turisti la strada per le vacanze in Versilia e nelle Cinque Terre negli anni del boom economico. Distributori di benzina, officine, trattorie, alberghi e negozi punteggiavano il percorso e interi paesi vivevano con l’economia di passaggio. Lungo i tornanti correvano i bolidi della Parma-Berceto dove esordì il pilota Enzo Ferrari. E negli anni ‘60 passavano le carovane dei cantanti, il Cantagiro e il Festivalbar con Mina, Celentano, Gianni Morandi e i complessini beat. Il declino arrivò alla metà degli anni Settanta con la costruzione appunto dei vertiginosi piloni della A15.

Il traffico fu deviato svuotando i panoramici tornanti che salgono al Passo, un tempo occupati da sbuffanti file di camion, corriere e auto cariche di bagagli legati con la corda e targhe di mezza Europa. Oggi l’economia locale potrebbe rianimarsi con il turismo verde della via Francigena e con il cicloturismo sui sentieri che si snodano tra querce, carpini e faggi. Qualcosa è già stato fatto. La Provincia di Parma ha curato la trasformazione in ostelli di due case cantoniere nel tratto che da Fornovo sale al Passo. Uno di essi, sei chilometri dopo Berceto, a quasi mille metri di altitudine, offre cucina casalinga di stagione e possibilità di dormire, anche con il sacco a pelo.

Al valico, accanto alla chiesetta della Madonna della Guardia con le maglie donate da celebri sportivi, da Gianni Rivera agli assi del ciclismo, un ristorantino offre deliziose soste alimentari. Tra i soggetti che hanno mostrato interesse per le assegnazioni, il 41% è rappresentato da società, il 31% da privati, il 15% da enti pubblici e protezione civile, l’8% da associazioni e cooperative, il 5% da aziende agricole. La regione con più offerte è la Sardegna (30), seguita da Lombardia (12), Abruzzo (10), Toscana e Lazio (7). Le pratiche digitali e la documentazione richiesta devono pervenire al portale Acquisti Anas entro le 12 del 15 giugno 2021. https://acquisti.stradeanas.it

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