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Parole

MALVAGITÀ

MARGHERITA GIROMINI - 04/06/2021

fanghiGli orchi esistono eccome. Ancora oggi, e non vivono nemmeno tanto lontani da noi.

Capita di vederli riapparire in veste di interpreti dei peggiori istinti dell’umanità.

Orchi (e orchesse) ben vestiti, acculturati quando non laureati, con un impiego adeguato alla loro formazione e una buona reputazione nel luogo di lavoro.

Non è escluso che siano padri e madri che amano e si prendono cura dei propri figli, riservando il peggio che esiste ai figli degli altri.

Chi sono costoro lo dirò tra poco, ma dopo qualche cenno alle radici delle fiabe, materiale letterario sempre interessante sia sul piano storico – antropologico sia su quello psicologico.

Non si creda che le streghe, le fate maligne, i Barbablù siano pure invenzioni della fantasia popolare che le ha tramandate fino a noi con racconti dai risvolti spesso truculenti ad uso dell’infanzia da educare.

Nei decenni delle terribili carestie dell’umanità si raccontava di uomini rabbiosamente affamati che si aggiravano per le campagne in cerca di cibo: l’antropofagia non era esclusa come una tra le poche possibilità di procurarsi del nutrimento.

I malvagi delle fiabe sono diventate figure simboliche che servono a spiegare ai bambini, per mezzo di metafore, l’esistenza del male e la possibilità di sconfiggerlo. Dalle fiabe apprendiamo che il male si deve e si può sconfiggere

La differenza tra i malvagi di ieri e quelli di oggi sembra abissale ma è solo in apparenza che i moderni Barbablù non assomigliano a quelli dei secoli bui. Perché le loro azioni non sono meno gravi né meno orribili quando si rivolgono all’infanzia.

Orchi e streghe moderni stanno comodamente dentro il repertorio dell’infanzia violata: dai bambini affamati che ci guardano dallo schermo della TV, ai minori abbandonati, alle terribili storie di abusi psicologici non meno invasivi di quelli fisici; ai bambini privati, anche nel nostro paese, dell’istruzione, del gioco, del tempo libero.

Ma i malvagi di cui voglio parlarvi, questi, mi hanno lasciata inorridita: sono i dipendenti di un’azienda che opera nella bassa padana. La loro vicenda afferisce al caso dei fanghi avvelenati di cui si è scritto giorni fa sulla stampa nazionale e locale.

A seguito delle segnalazioni degli abitanti di paesi tra Lombardia, Piemonte ed Emilia, è partita un’inchiesta della Procura di Brescia sullo smaltimento illegale di fanghi.

C’è stata, c’è, un’azienda che ritira i fanghi prodotti da impianti pubblici e privati di depurazione delle acque derivate da zone industriali per trasformarli in fertilizzanti. Per più di due anni ai fanghi sono stati aggiunti ulteriori agenti inquinanti che ne hanno peggiorato la composizione. Che poi sono stati rivenduti come fertilizzanti per vasti terreni agricoli della zona.

Il business criminale, in un tempo relativamente breve, due anni scarsi, ha fruttato circa dodici milioni di euro.

Molti dipendenti dell’azienda erano al corrente della truffa criminale che, oltre al danno, gravissimo, arrecato all’ambiente, oltre ai miasmi sparsi nelle zone circostanti le case, ha inquinato in profondità le colture presenti nei campi concimati.

A farne le spese è stato soprattutto il mais: che diventa farina, polenta, o prodotto della panificazione, talvolta pannocchia o popcorn.

Intercettato al telefono con una collega dell’azienda inquinatrice, così si esprime un tecnico dell’azienda incriminata, il dr. A.C.: “Sono un mentitore!… Io…finisco all’inferno”. Ride.

 “Io ogni tanto ci penso eh… chissà il bambino che mangia la pannocchia di mais cresciuta sui fanghi… Io sono consapevolmente un delinquente.

La collega O. F., di rimando, anche lei ridendo: “Lo facciamo per il bene dell’azienda!”. “Siamo talmente aziendalisti da non avere più pudore“.

Storie di “ordinaria criminalità” i cui protagonisti non si fermano davanti a niente, neanche ai bambini.

Orchi e streghe di oggigiorno di cui provo a immaginare le esistenze: chissà se hanno dei figli, se mangiano “bio” per non farsi avvelenare da “altri” avvelenatori, se si lamentano della scarsa qualità della mensa scolastica, se ce l’hanno con i politici corrotti… E poi, ne sono quasi certa, è gente che non sopporta l’idea che ci si possa nutrire di pipistrelli.

Allora mi chiedo: ma per gli orchi e per le streghe del terzo millennio la legge prevede un’adeguata punizione?

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