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Opinioni

MARGINALITÀ

ARTURO BORTOLUZZI - 04/06/2021

comuneLeggo il programma che il Sindaco Davide Galimberti ha diffuso al riguardo delle opere che intende realizzare nel prossimo futuro per la valorizzazione della città. Non è plausibile che vengano definite novità progetti già attivi come il piano strategico d’area, portato avanti su idea e proposta della Facoltà di Economia dell’Università dell’Insubria (professore Gioacchino Garofoli), attraverso l’associazione Varese Europea cui avevano aderito oltre 40 comuni, molte associazioni di categoria e associazioni di volontariato. Varese europea che finanziariamente era in attivo, che il consiglio comunale di Varese aveva favorevolmente votato riguardo la sua costituzione e che, in seguito, ne aveva approvato le attività svolte anche poco prima della fine del mandato del Sindaco Fontana.

Il voto a favore di Varese Europea è sempre stato bipartisan e cioè del Partito Democratico, della Lega, di Forza Italia. Partiti che poi appena concluse le elezioni del 2016 hanno seguito la volontà del Sindaco di non proseguire come in passato, senza avere l’ardire di esprimere contrarietà.

Cosa intende dire Galimberti, quando propone che venga fatto un nuovo documento strategico partecipato? Il consiglio comunale non aveva già approvato un piano strategico? Non poteva rinnovarsi quello che aveva padri qualificati (Università della Insubria e Centro Studi PIM)?

Il Sindaco ha poi dichiarato di voler adottare un progetto condiviso con i cittadini per il futuro della città. Posso solo dire che mai è stato chiesto dal Sindaco all’associazione che rappresento di partecipare alla realizzazione di un evento. A nome, invece, di Amici della Terra Varese, non conto le volte che ho chiesto di partecipare alla definizione di proposte che riguardavano opere che interessavano la città. Scrivo della ristrutturazione di alberghi varesini, della istituzione della tassa di soggiorno, della raccolta dei rifiuti, della realizzazione di nuovi parcheggi, del risanamento del lago di Varese, della gestione della mobilità cittadina, del recupero degli ex edifici industriali, della realizzazione della nuova arteria stradale che dalla nuova Esselunga nella ex Malerba passerà per via Selene, eccetera. Mai ho potuto fruire di un confronto che sarebbe stato utile.

Non parliamo poi delle non risposte alle lettere inviate in Comune attraverso posta certificata e quindi con data certa. Sono moltissime le note rimaste senza riscontro. Sono poche e quasi mai concludenti (secondo il mio giudizio) quelle inviate dai dirigenti comunali in vece del politico di turno da noi interessato.

A questo proposito parlo anche dell’Assessore Lovato che si occupa sia di turismo che di informatica, argomenti chiave (lo ha riconosciuto anche Galimberti). Gli abbiamo mandato lettere riguardo il Sacro Monte e il Campo dei fiori e sulla qualità delle attrezzature informatiche di Palazzo Estense. A proposito di queste abbiamo anche chiesto copia delle risposte alle numerose interrogazioni regionali e statali su questo tema. A nessuna è mai stata mandata risposta.

Scrivo ora del Recovery fund. Il Sindaco ha detto di voler portare in avanti un progetto partecipato con la città dicendo di essersi confrontato con esponenti di associazioni di categoria e con altri. Con chi chiedo io. Vorrei anche sapere perché, se ci fossero stati degli incontri, Amici della Terra Varese non sia stata invitata. Spero che abbia ad ascoltare tutti gli interessati (Amici della Terra Varese compresi) a conoscere e a dire la propria sulle iniziative per il Recovery Fund.

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