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Artemixia

DANTE IN RIVA AL LAGO

LUISA NEGRI - 25/06/2021

 

L’Umana gente è al centro dell’omonima mostra di Luino, a palazzo Verbania, curata dal dantista Ottavio Brigandi con l’artista Danila Denti, nota illustratrice e maestra di incisione. L’omaggio per i Settecento anni dalla morte di Dante ha indotto la cittadina lacustre a ospitare fino al 4 luglio tra le stanze della palazzina Liberty una mostra di acqueforti dell’artista luinese, dedicata al Sommo poeta e alla sua Divina Commedia.

Sono venti acqueforti, distribuite su due piani dello spazio museale, ma l’impegno di lavoro è durato un anno: tra il Lago Maggiore, accanto all’antico torchio di Maccagno dove Danila trasmette l’arte ai suoi allievi, e le Marche. Terra in cui da sempre lavora e affina le sue tecniche incisorie con Giancarlo Sardella.

Questa ricerca sulle tracce del Poeta l’ha portata a sollevare il velo del Mistero che accompagna i tanti personaggi della Commedia, dalla prima cantica dell’Inferno fino a quella del Paradiso. Penetrando nel fittume della “selva oscura” ha avvicinato in particolare alcuni protagonisti. Non è stato facile, perché l’artista cercava -esigeva- l’indispensabile sintonia tra i prescelti e se stessa.

Ha privilegiato personaggi notissimi della commedia dantesca, ma anche altri meno citati. Li ha prima avvicinati, poi ‘ interrogati’, infine li ha scelti e presi per mano. Accompagnandosi a loro, inseguendo le orme di Virgilio e Beatrice. Vivendo insieme attimi di vita, la loro vita, che Dante ha fissato magistralmente nella sua commedia. La difficoltà stava proprio nella necessità di saper usare lo stesso linguaggio dei protagonisti. Così, per l’artista, Paolo e Francesca sono due anime perse nel loro eterno amore, narrate da voci sparse in tratti di colore liquidi ed evanescenti, mentre il mistico Bernardo di Chiaravalle è circondato dall’alone chagalliano della candida rosa. Farinata degli Uberti, il vincitore della battaglia tra Guelfi e Ghibellini di Montaperti, il salvatore di Firenze accusato dai guelfi di eresia, non mostra qui i tratti severi che normalmente gli si attribuiscono. Il suo volto appare sublimato, giovanile, pari a quello di un uomo che ha dovuto abbandonare tutto, anche gli affetti, per un’alta missione di verità.

Ulisse, nell’ interpretazione dell’artista, assume a sua volta gli affascinanti tratti fisionomici del cantante greco Demetrio Stratos- la storica voce dei Ribelli e degli Area. Rappresenta la nostalgia di un personaggio che, per ragioni politiche e malìe d’amore, ha ritardato la strada del ritorno in patria. È certo un commosso, personale omaggio d’artista a una delle voci e delle personalità più importanti della storia della musica moderna. Ma, prima di tutto, è doppio e parallelo omaggio alla Poesia: di Omero per la sua Grecia, e del Sommo poeta. Altamente lirica è anche l’acquaforte dedicata a Beatrice, la cui immagine si sovrappone idealmente, nel tratto lieve e nel colore polveroso, alle matrone degli scavi di Pompei, mentre San Francesco e Sorella povertà galleggiano in una sublime aureola di luce dorata, giottesca.

“Bisogna conoscer bene quest’arte, averla praticata e sofferta, per pensare di portare un’acqua tinta al valore di una velatura. L’acquaforte ha una sua intima durezza, ma io ho voluto ammorbidirla, così che il metallo ne fosse appena corroso”. Danila Denti spiega così l’arte da lei più amata-accanto all’acquerello e alla ceramica- frutto di tecniche preparatorie e uso di strumenti non docili di per sé. È stata proprio quest’arte, aggiunge, frequentata e studiata dopo Brera con protagonisti milanesi_ quali W. Valentini, D. Cantatore, W. Molino, L. Crippa, K.Azuma, e molti altri- che le ha permesso fin dagli anni Settanta di bastare sempre a se stessa, con orgoglio, ma soprattutto di onorare la vocazione a raccontare il bello della natura.

Tra quell’antica e umana gente, nei colori garbati, nelle trasparenze delle velature appena adombrate, nelle note musicali e nei versi poetici seminati dalle allusioni descrittive della sua felice mano, ovunque nelle opere in mostra è dispersa e presente l’anima gentile di Danila. Tocca al mondo di oggi scoprirla.

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