Widgetized Section

Go to Admin » Appearance » Widgets » and move Gabfire Widget: Social into that MastheadOverlay zone

Noterelle

TENTAZIONI

EMILIO CORBETTA - 02/07/2021

telefoninoIl progresso della tecnologia è tale che mi tocca usare un telefonino (per noi varesini attempati si chiama così) che fa veramente tante cose: serve da vocabolario, enciclopedia, calcolatrice, misura l’altezza del nostro Campanile, mi dice se farà bello, l’ora del treno e fa anche telefonate! Fa anche bellissime foto e brevi filmati, tanto che quel benedetto oggetto ha preso il posto della mia memoria visiva.

Un tempo, quando andavo a visitare una città, o qualche borgo tipico o facevo qualche escursione sulla cima di monti, cercavo di far mie le immagini viste, rallentavo più che potevo la mia andatura per ammirare ciò che avevo davanti e farlo mio, stimolando al massimo la memoria. Mi munivo di pesanti macchine fotografiche precisissime che davano belle immagini in “bianco e nero”. Ogni scatto era un capitale, per cui centellinavo i rumorosi “click”.

Quelle foto avevano il compito di rafforzare la memoria e, tornato a casa, le raccoglievo in pesanti album da sfogliare negli uggiosi pomeriggi domenicali dell’inverno. Solo i fotografi professionisti facevano tanti scatti, uno dietro l’altro, ma per loro la foto aveva altri compiti: adesso col telefonino invece siamo tutti professionisti. Le immagini, troppe, finiscono in quella scatoletta e può succedere di non ricordare più quello che contava: “tanto è dentro lì”. Le posso riguardare in altri affrettati momenti: quelli di Milano le guardano in metropolitana, noi provinciali in sala d’aspetto del dentista, le signore sotto il casco della messinpiega dalla parrucchiera. Embè, i tempi cambiano ma certi momenti forse li vivevi meglio coi ritmi di prima.

Già la macchina fotografica aveva comportato grandi mutamenti nella realtà vissuta, ad esempio nell’arte: i cavalli degli ippodromi di Edgar Degas non sarebbero così, ma anche le pose di certe sue ballerine. Prima di lei gli artisti prendevano appunti visivi schizzando piccoli veloci acquerelli: Turner passava le giornate d’estate a Venezia sul Canal Grande, nelle calli, nei campielli a raccogliere immagini da elaborare poi nello studio in Inghilterra. Famose anche sue immagini di passi e valli delle nostre Alpi. Ma anche altri famosi viaggiatori del 700 e del primo 800, nei loro “tour” amavano raccogliere immagini acquerellando con tanti trucchi (molti purtroppo andati persi): ricordo una piccola mostra a Villa Fiorita di Lugano con le “immagini di viaggio” di scrittori, filosofi, musicisti (insomma “cervelloni” di quei tempi) che aveva suscitato tante nostre emozioni. Se avessero avuto il telefonino? Non so! Temo che quelle loro emozioni non ce le avrebbero trasmesse (E usavano anche delle finezze: ricordo un bastone da passeggio col necessario per acquerellare nel manico).

In effetti gli attuali telefonini, ma ancor più le telecamere TV, creatrici di milioni di immagini, mettono alla prova noi poveri spettatori di base e mettono alla prova anche i protagonisti ripresi, tanto da costringerli a grossolani espedienti per stimolare le nostre memorie. L’altro ieri seguivo le dichiarazioni di una nota parlamentare, con la sua faccetta elaborata da alcuni etti di cerone e carboncino sulle ciglia, chili di bigiotterie attorno al collo e capelli il più possibile innaturali. Secondo me, le sue dichiarazioni passavano in secondo piano: dove i loro contenuti? Stridevano poi pesantemente con le notizie date in precedenza: la tragedia del Mottarone, gravi incidenti sul lavoro, miserie dei campi di profughi, immensa esplosione sottomarina da sperimentare su portaerei! Ricordo anche una Ministra nel momento della firma dopo il giuramento al Quirinale: l’immagine mostrava lei china a firmare ma la base della schiena rivelava l’intimo indossato dalla ineffabile, con le anatomie parzialmente svelate: mancanza di rispetto verso il Presidente? Verso il luogo? Disprezzo della solennità del momento? O tutto unito contro di noi umane e umani di base? Dove gli eleganti lineari tailleur che sottolineano la serietà degli intenti e le personalità di chi li indossa? Ci sono politici che sembrano sponsorizzati da marche di felpe, da produttori di mascherine, da stilisti di occhiali.

Difficile essere seri ed equilibrati nella vita e nei comportamenti, nel dire e nel fare, ma noi assetati di socialità non dobbiamo dimenticare gli effetti negativi nei confronti del prossimo, che dobbiamo saper sempre rispettare, se vogliamo esprimere seriamente le convinzioni da noi ritenute giuste. Doveroso il rispetto degli altri (e non è un problema di genere, di transessualità ed altro), ma non sono mai da sottovalutare i contenuti che possono essere drammatici su psicologie fragili: ricordo la notizia della morte di una poco più che bimba per un tragico selfie per partecipare ad un gioco sui mass-media.

Dove gli equilibri necessari per vivere al meglio in una società tormentata da troppe “tentazioni”?

Facebooktwittergoogle_plusredditpinterestlinkedinmail

You must be logged in to post a comment Login