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L'antennato

COL QUIZ

STER - 02/07/2021

reazioneL’estate e la sua canicola invita a staccare il cervello con i giochi enigmistici sotto l’ombrellone, e anche la televisione offre occasioni di svago andando a ripescare un genere immortale: il quiz.

Non uso a caso il verbo “ripescare”, con riguardo ai titoli di cui parliamo oggi: il primo è “Reazione a Catena”, un format che esordì sulla prima rete di stato nel lontano 2 luglio 2007. Questa quindicesima edizione, capitanata da Marco Liorni, sta riscuotendo grandi consensi nel dato d’ascolto, riproponendo praticamente immutata la formula d’esordio: sciarade, acrostici, associazioni di idee mettono alla prova l’intesa dei tre componenti di ciascuna delle due squadre in gara, in una scenografia tutta giocata sulla figura dei cerchi concatenati, quasi fosse una grande rete per la pesca a strascico dei telespettatori, che boccheggiano nell’afa casalinga come pesci nel lago di Varese.

Negli anni, si sono succeduti alla conduzione di “Reazione a catena” volti di punta della rete: da Amadeus a Pupo, da Gabriele Corsi a Pino Insegno, segno indiscutibile che la forza del format prescinde da quella di chi lo conduce. Quanto al pedigree, questa trasmissione attinge da un paio di altri programmi internazionali, il più famoso dei quali è certo “Chain reaction”, in onda sulla statunitense NBC per la prima volta nel 1980 (televisivamente parlando, diverse epoche geologiche fa), mentre nella sua forma attuale la prima apparizione internazionale del format risale al non meno remoto 1986 (c’era ancora il muro di Berlino, per dire, e la “Mano de Dios” ai mondiali segnava pure il “gol del secolo”…)

Proprio negli USA – così ha raccontato lui stesso – il format venne notato da Enrico Papi, che lo propose al producer Giorgio Gori; non fu lo stesso Papi a condurlo – ebbe a spiegare – perché “preferisce cimentarsi in nuove sfide piuttosto che fare programmi di sicuro successo” (quest’autunno, vedremo Papi alla guida di “Scherzi a parte”, non esattamente una scommessa temeraria… nda)

La regia di “Reazione a Catena” per lunghi anni fu firmata da un nome importante del mondo della conduzione di giochi televisivi: Jocelyn, che nel ‘dietro le quinte’ televisivo è passato alla storia per aver ideato, ma soprattutto aver saputo vendere come format originale a Mamma Rai, un’idea rivoluzionaria: il “Grande Gioco dell’Oca”.

Dicevamo che “Reazione a catena” in questo primissimo scorcio d’estate vanta ottimi ascolti, ma la concorrenza cosa propone?

Canale 5 ha deciso di minimizzare le spese e sta riproponendo a ciclo continuo le repliche di “Caduta libera”, il quiz di Gerry Scotti in onda dal 2015. Attualmente sono in onda le puntate del 2017/2018, quella in cui dettava legge Nicolò Scalfi, un ragazzino bresciano con l’aspetto da rapper di periferia ma una cultura enciclopedica degna di un abbonato alla Settimana Enigmistica dal 1957. Alla domanda postagli proprio qualche giorno fa da “Sorrisi e Canzoni’ se in queste sere si stia riguardando in tv, il giovane e ricco campione (vinse oltre 700.000 euro in gettoni d’oro) ha risposto con candore: «No. Avendo buona memoria, mi ricordo bene le puntate e le risposte, quindi magari vedo altro». Una considerazione che evidentemente non sta facendo solo lui ma larga parte del pubblico, visti gli ascolti delle repliche non certo esaltanti, benché ottenuti a costo produttivo zero.

Se siete giunti nella lettura fino a qui e – un po’ sdegnati – vi siete già posti la domanda: “quanta roba vecchia in tv!” sentite questa: è tornato in onda da questa settimana “Il pranzo è servito”, il ‘reboot’ del format ideato nel 1982 da Corrado Mantoni e dal fratello Riccardo, e dallo stesso Corrado condotto per tutti gli anni ’80, facendo la fortuna della nascente Fininvest. Il recupero operato dalla Rai in questo 2021 è definito ‘filologico’: massimo rispetto cioè per il format originale (tranne che l’orario di messa in onda: oggi va alle ore 14 per 50 minuti, con la conduzione di Flavio Insinna): niente male come dimostrazione di fiducia nei confronti di un gioco ideato per Canale 5 – su precisa richiesta di Silvio Berlusconi – quando sulla Rai, in quella stessa fascia oraria di trasmissione (attorno alle 12) nel 1982 c’erano ancora le rubriche del “DSE – Dipartimento Scuola Educazione”, cioè – quanto ad appeal – il gradino appena sopra al monoscopio o all’Intervallo con le pecore che pascolano.

Già nel 1983 la Rai corse ai ripari “accendendo” quello slot orario mattutino, prima inesplorato, col celeberrimo “Pronto Raffaella?”, schierandovi poi negli anni oltre alla Carrà, pure la Bonaccorti e la Goggi… tutte star che il Cavaliere metodicamente e diabolicamente, anno dopo anno, riusciva a strappare alla tv di stato a suon di miliardi, spianando così la strada al consolidarsi del successo del casareccio e bonario programma di Corrado.

Insomma, di solito si dice che l’estate in tv sia la stagione delle repliche ma quest’anno – per quanto riguarda i giochi a quiz – non è del tutto vero: come abbiamo visto, oltre alle repliche di programmi vecchi ci sono in onda anche tanti vecchi programmi replicati.

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