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AVANTI I GIOVANI

MARGHERITA GIROMINI - 15/10/2021

giovaniUn segnale confortante emerge dal panorama del crescente astensionismo: in occasione di queste elezioni amministrative si sono contati un po’ dovunque nel paese numerosi giovani non di rado under trenta.

Stando alle loro dichiarazioni d’intento non sembra che siano attirati tanto dal desiderio di intraprendere una carriera politica quanto dal bisogno di essere presenti nei luoghi delle decisioni che implicano scelte importanti per il futuro, loro e della società.

Si tratta di ragazzi e giovani che provengono in prevalenza dalla società civile e in misura minore dalle file giovanili dei partiti.

Significativo è stato il debutto a Milano, il 21 settembre, dell’associazione “Nuova Generazione” che nasce e si presenta come luogo di incontro e di promozione dell’impegno politico soprattutto per i giovani, senza alcuna preclusione per la diversità delle provenienze culturali e ideologiche.

Obiettivi prevalenti: superare lo scollamento dai problemi della società e favorire la costruzione collettiva del bene comune. Dichiarazioni nobili, più volte sentite e proclamate nei programmi politici di ogni lista di destra come di sinistra.

La significativa partecipazione a questa competizione elettorale ci conferma la voglia di provare a rinnovare la politica che molti giovani sanno mettere in campo con un livello di maturità civile che riesce a sorprenderci.

Guardiamo Theo Guatta, 18 anni, studente di liceo classico che si definisce liberal all’americana. Si è candidato come sindaco del suo paesello di cinquemila anime in provincia di Mantova.

La passione politica gli è venuta davanti al Buon Governo di Ambrogio Lorenzetti, nel palazzo pubblico di Siena: vi ha visto una rappresentazione concreta della possibilità di risollevare le sorti della città apportando giustizia e benessere.

Theo dichiara i suoi riferimenti ideali: un vasto parterre che parte da Cavour passando per Einaudi e De Gasperi per arrivare all’oggi di Obama, Draghi e Trudeau.

Seguono, ma cito solo pochi giovani tra i tanti: Giovanni e Lorenzo, di 22 anni e Michelangelo, 20 anni, romani, candidati con altri coetanei nelle liste per i Municipi di Roma.

Hanno idee precise sugli spazi per lo sport, sul verde pubblico, sul supporto alle aree degradate delle periferie, sui diritti di ogni cittadino.

Al di là delle differenze politiche tutti spingono sul leit motiv del “dare voce a chi non ne ha”, a cominciare dalla propria “categoria” (le virgolette sono dei ragazzi) poco considerata dalla politica dei più vecchi.

Non amano essere visti come una classe sociale a sé stante, slegata dagli altri gruppi di età, e si sentono ingiustamente ritenuti poco in grado di svolgere funzioni di rappresentanza e di amministrazione.

Nell’area della rappresentanza politica degli under 30 la nostra provincia si caratterizza per una notizia da primato: a Gallarate si è presentata la lista più giovane d’Italia.

Dieci ragazzi e sette ragazze, il più piccolo ha 18 anni, il più grande 21. Sono studenti universitari lavoratori ma anche maturandi. Entusiasti e motivati vogliono tutto, tranne una cosa: essere sottovalutati.

A Varese città, nel gruppo dei candidati giovani c’è Matteo, 23 anni, eletto consigliere comunale con più di 400 preferenze.

Come per Theo, anche per lui la prima ondata di passione per la politica è arrivata a 14 anni. Tutto merito del professore che in terza media lo ha avvicinato ai temi della legalità.

Dopo un biennio di scuola quasi tranquillo c’è stato un altro incontro decisivo, quello con la docente di storia e filosofia che lo ha aiutato a scoprire i valori della politica.

In questi anni di formazione Matteo ha scoperto l’impegno: rappresentante di classe, volontario alla Caritas di Giubiano, infine l’approdo al partito che gli sembrava più affine, il Pd.

Quattro anni fa ha assunto la presidenza provinciale dei Giovani Democratici, incarico che ricopre ancora oggi.

In Consiglio Comunale Matteo intende impegnarsi a favore del mondo giovanile ma non solo: ci sono idee e progetti del loro programma che potranno sostenere quel cambiamento strutturale dei modi della politica per cui tanti lo hanno scelto.

Da dove arrivano le numerose preferenze? In prevalenza da compagni di scuola e di studio e da amici che hanno messo a frutto le abilità proprie dei millennial con cui hanno potuto raggiungere un gran numero di persone.

Matteo è stato votato anche da quei cittadini che lo hanno conosciuto e apprezzato nel ruolo di presidente del Consiglio di Quartiere della zona Bustecche, Bizzozero, San Carlo.

Noi gli auguriamo di riuscire a portare nella gestione della cosa pubblica la necessaria ventata nuova e di saper lavorare in squadra con gli altri under 30, nuovi o riconfermati.

 

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