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Attualità

OBBLIGO VERDE

ARTURO BORTOLUZZI - 15/10/2021

green-passLa Cassazione Penale, proprio quest’anno, aveva stabilito che i dipendenti comunali avessero ogni strumento per poter svolgere il proprio lavoro salvaguardando in primo luogo la propria salute. Ora non sono i tribunali a decretare il comportamento della Pubblica Amministrazione, mentre è direttamente il Governo a stabilire quello dei dipendenti pubblici.

L’avere il Green Pass è un obbligo per tutti i dipendenti dell’Ente Pubblico e dei loro ausiliari. In attesa dell’adeguamento dei software per la verifica automatica, molte Pa potrebbero trovarsi costrette a optare per i controlli a campione: che dovranno riguardare ogni giorno almeno il 30% del personale presente.

Ma chi deve fare i controlli? La responsabilità spetta al dirigente apicale di ogni ufficio, per esempio il segretario generale o quello comunale/provinciale negli enti locali. Il vertice amministrativo potrà delegare altri, meglio se dirigenti, con un atto scritto.

Le verifiche sulla validità del Green Pass potranno essere effettuate sul portale NoiPa, o sulla piattaforma nazionale del Green Pass.

Per chi non ha un Green Pass valido l’assenza ingiustificata vale anche nei calcoli previdenziali e in quelli per gli scatti economici. E l’ostacolo non potrà essere aggirato con il lavoro agile, perché la concessione dello Smart Working ai dipendenti senza certificato sarà considerata un atto elusivo dell’obbligo.

ll controllo dei green pass tocca ai dirigenti apicali, individuati nei segretari generali dei ministeri e nei segretari comunali. Ma questi possono delegare, con atto scritto stabilendo le modalità operative.

All’interno di ogni Pa, le istruzioni per la verifica delle certificazioni verdi devono essere contenute in un provvedimento, che assume la veste di un atto di organizzazione. Sembra corretto ritenere, in assenza di indicazioni della norma, che la disposizione possa essere adottata con i poteri del privato datore di lavoro in base all’articolo 5, comma 2, del Dlgs senza la necessità di cristallizzarla in un atto amministrativo. Il provvedimento deve individuare come e quando i verificatori devono espletare il compito. La mancata adozione del provvedimento è soggetta a sanzione amministrativa da 400 a mille euro, che dovrebbe essere irrogata al dirigente apicale. Inoltre, rappresentando l’omissione di un obbligo di legge, potrebbe determinare responsabilità disciplinare. Considerando l’importanza dell’argomento, è opportuno dare data certa al provvedimento.

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