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Pensare il Futuro

L’INVESTIMENTO

MARIO AGOSTINELLI - 12/11/2021

cop26In questi giorni di temibile ripresa della pandemia in Europa, si è ulteriormente dilatata la percezione della minaccia climatica e delle urgentissime misure da intraprendere per una profonda transizione energetica. La stessa conferenza di Glasgow è stata messa sotto pressione da manifestazioni e movimenti, ma ha ricevuto risposte inadeguate dai “potenti” della terra. Ritornerò su un consuntivo della Cop 26, ma qui vorrei fornire elementi di valutazione spesso trascurati dall’informazione che stanno a monte delle decisioni (o non decisioni) adottate.

Recessioni globali, guerre e pandemie hanno un ruolo nel ridurre la domanda di energia. L’anno scorso l’Agenzia internazionale per l’energia ha affermato che il crollo della domanda globale di energia primaria provocato dal Covid-19 è stato il calo più grande dalla fine della seconda guerra mondiale. Qualcosa è stato diverso in questo crollo, tuttavia: l’energia rinnovabile è cresciuta lo scorso anno ed è stata l’unica fonte che lo ha fatto, poiché il consumo di gas, petrolio e carbone è diminuito.

Gli ultimi dati dell’AIE confermano che le installazioni di energia rinnovabile non solo sono aumentate durante la pandemia, ma hanno superato anche le aspettative più ottimistiche, con installazioni eoliche in aumento del 90% e solari in aumento del 23%: le rinnovabili si apprestano a diventare il 90% della nuova espansione della capacità energetica a livello globale.

Occorre riflettere sul fatto che una bilancia orientata nella direzione delle energie rinnovabili richiede più che solo elettroni. Ci vuole anche capitale. Ciò significa anche che la maggior parte del finanziamento delle attività nel settore elettrico andrà soprattutto alle energie rinnovabili ma oltre al capitale fisico (infrastrutture) e finanziario c’è un altro capitale da considerare: il capitale umano. Il capitale umano è un circolo virtuoso: più le persone e le istituzioni acquisiscono familiarità con le energie rinnovabili, più sono interessate a finanziarne di più, più competenze creano e più opportunità di occupazione sbloccano.

Le Banche di rilievo mondiale propongono di cessare il finanziamento di quasi tutte le attività legate ai combustibili fossili. A Glasgow si è avanzata l’ipotesi di non finanziare più con soldi pubblici alcuna nuova attività di estrazione, perforazione o estrazione di miniere di carbone, petrolio e gas naturale. Ora sono quindi il carbone ed il gas naturale che vanno in secondo piano per gli investimenti energetici globali. L’impatto più significativo della produzione di energia rinnovabile dello scorso anno è stato cementato ad una tendenza iniziata con un’altra straordinaria pietra miliare nel sistema elettrico mondiale: il picco delle emissioni del settore energetico, avvenuto nel 2018.

Con le nuove tecnologie, il capitale reindirizzato e la competenza dal lato dell’energia rinnovabile, l’unica domanda sulla forma futura della curva dei consumi energetici è fino a che punto scenderà e quanto velocemente arriverà ad emissioni zero di climalteranti. Credo che gli attuali governi e le corporation dei fossili siano l’ostacolo a questa discesa e che solo ampi movimenti come quelli degli studenti e pensieri lunghi come quelli dell’ecologia integrale che si trovano nella “Laudato Sì” possano reggere il campo in uno scontro ancora tutto da giocare. Anche la formazione e la conoscenza servirà a rompere l’indifferenza.

È questione di tempo che viene a mancare. Se dovessi ricorrere a tre brevi affermazioni direi:

1)La “linea del Piave” climatica sia il 2025, anno sul quale traguardare obiettivi e piani di governo impegnandoci ogni giorno per la loro realizzazione.

2)Attuare la raccomandazione UE del “40%”: almeno 28 GW di solare ed eolico entro quella data. E intanto ridurre drasticamente i consumi pro capite e costruire comunità energetiche;

3)Riconvertire ENI e la sua missione di multinazionale fossile, sulla base di una riduzione di emissioni di CO2 del 25% già al 2025 dai suoi impianti, senza ricorso al sequestro di anidride carbonica (CCS).

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