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Politica

NON MI RASSEGNO

GIUSEPPE ADAMOLI - 14/01/2022

democraziaSe l’elezione più drammatica del Presidente della Repubblica fu quella del 1992 con l’elezione di Oscar Luigi Scalfato immediatamente dopo la strage di Capaci e l’assassinio di Giovanni Falcone, l’elezione di fine gennaio può portarci l’eccezionalità di un capo del governo che si trasferisce al Quirinale senza una rete di protezione che eviti una difficilissima crisi politica.

Certo che Draghi sarebbe un ottimo Presidente e chi lo può negare? Ma non credo che non ci sarebbe un’altra degna e autorevole personalità per l’alto incarico. Il ragionamento di molti corre così: in questo modo metteremmo la Repubblica al sicuro. Ecco, è a questa idea quasi salvifica che non mi rassegno.

Sbagliato anche il sottostante ragionamento: il governo ha tracciato la strada del Pnrr, delle riforme e della normalizzazione di questa legislatura che ha già cambiato tre governi. Come se il problema italiano fosse quello di disegnare la cornice perché poi il quadro viene da sé. Tutta la nostra storia dimostra il contrario. Perfino buone leggi già approvate non hanno colto il bersaglio per difetti di successiva regolamentazione e attuazione. In questa occasione moltissimo deve essere fatto proprio nel prossimo anno e mezzo che sarà cruciale.

Oh, se non c’è Draghi al Quirinale cosa succederà? Ebbene quanti conoscevano e apprezzavano Mattarella? Diciamo che esista la grazia di Stato del Quirinale, diciamo quel che vogliamo ma non si può negare la realtà. C’è una mancanza di fiducia nel nostro sistema istituzionale, quasi una derisione, che non accetto, anzi respingo.

Ho una concezione diversa della democrazia. Questa vive di confronti e scontri, di necessaria governabilità – e qui i nostri guai – e di conflitti apparenti e reali. Giusto riconoscere le emergenze vere come quella che stiamo vivendo ma la risposta non è una sola. Così alla lunga s’indebolisce la democrazia. Si dice perfino: con una persona prestigiosa al Quirinale i partiti possono superare la fase di crisi e indebolimento. Perché Ciampi, Napolitano e Mattarella, per citare solo gli ultimi tre, non lo erano?

Trovo addirittura inquietante l’idea che con Draghi al Quirinale l’Italia potrebbe sperimentare una sorta di presidenzialismo di fatto con lui che guida anche il governo sul modello francese. Questa idea ben congegnata potrei condividerla ma con una legge approvata dal Parlamento e poi da un referendum. Non si passa, a insaputa (o quasi) degli italiani, dalla democrazia parlamentare al governo del Presidente.

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