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Attualità

SULLA VIA SACRA SENZA PENITENZE

CESARE CHIERICATI - 21/01/2022

divietoL’approdo al Sacro Monte, come tutti sanno, è un antico nodo scorsoio che si è via via stretto al borgo nel corso dei decenni successivi alla chiusura della funicolare nel 1953, poi riaperta nel 2000, fin quasi a decretarne il soffocamento durante i periodi di festa quando, se c’è il concorso decisivo del bel tempo, parte una sorta di furibondo assalto automobilistico alla montagna.

È accaduto anche a Capodanno con la solita, puntuale, coda di polemiche, recriminazioni, proteste e proposte. La strada si è trasformato in un imbuto, di qui la necessità di chiuderla più volte al traffico per tornare a una parvenza di normalità. Come se non bastasse anche la funicolare, per manutenzione e incredibile coincidente pensionamento del manovratore, era ed è tuttora fuori combattimento. La consueta proposta di salire con un bus navetta in partenza dallo stadio è stata al solito snobbata da turisti e visitatori. Si tratta di un’alternativa che richiede tempo e pazienza visto che il servizio di trasporto collettivo, oltre a non venir minimamente pubblicizzato, è tutt’altro che veloce.

Tutti elementi che hanno ridato voce al partito dei parcheggi che in buona sostanza si rifà alle dichiarazioni dell’ottobre 2015 dell’allora vice sindaco Mauro Morello che stimava in 350 posti auto il fabbisogno per il Sacro Monte. Parcheggi da dislocare in tre aree distinte: piazzale Pogliaghi ossia in vetta al borgo, piazzale Montanari all’imbocco dell’ex percorso dei tram in direzione funicolari e alla prima Cappella davanti alla chiesetta seicentesca dell’Immacolata. Subito apparvero rischiose per l’ambiente sia la prima che la terza destinazione, prova ne sia che il multipiano Pogliaghi è finito nel dimenticatoio per evidenti controindicazioni ambientali, di fatto era e resta un incentivo all’uso dell’automobile in un sito delicato e sensibile, mentre quello della prima Cappella venne cancellato dopo una lunga battaglia popolare condotta dal movimento civico Varese 2.0 e da altre forze.

A chi, nell’ora dei ricorrenti disagi da ingorghi da weekend, mostra rimpianti per quell’area di sosta sfumata, va ricordato che: 1) comportava uno scavo in profondità geologicamente sconosciute e mai indagate realizzato a colpi di cariche di dinamite, con la conseguente incerta tenuta statica della chiesetta: 2) l’andirivieni di mezzi pesanti per almeno due anni per asportare i materiali di scavo: 3) un ingorgo automobilistico semi permanente sia in fase di costruzione sia in fase di esercizio del manufatto; 4) il costo esorbitante, circa tre milioni di euro per una novantina di posti macchina. Intervento patrocinato all’epoca da Regione, Comune, Provincia e Parco del Campo dei Fiori.

Nel 2016 la vittoria del centrosinistra portò alla completa cancellazione del progetto. Fuori dai radar è da allora invece rimasta l’ipotesi di Piazzale Montanari che fino al 2010 sembrava la soluzione più probabile e condivisa.

Tre mesi fa “Gli amici del Sacro Monte” e Il Parco del Campo dei Fiori sono tornati opportunamente a parlare di un parcheggio alla base del borgo. In pratica un ritorno alle indicazioni fornite a suo tempo da un gruppo di progettisti perugini della società Sintagma, se la memoria non ci inganna, che avevano prospettato un parcheggio di 180 posti alla base delle funicolari. È fuori discussione che anche quella è un’area delicatissima che richiederebbe studi e mitigazioni ambientali complesse e costose. E allora perché non puntare su un arretramento del parcheggio in piazzale Montanari, una zona anch’essa da trattare coi guanti ma meno problematica di quella sopra indicata. Col vantaggio di una collocazione a pochi passi dalla navetta per la funicolare.

Centoottanta posti sembrano un numero sufficiente per una domanda che si impenna nei fine settimana ma che risulta assai piatta durante i giorni feriali. Va dunque trovata una soluzione equilibrata e a un costo ragionevole perché se è vero che nessuno si può accollare una gestione in perdita della struttura di sosta, è altrettanto vero che non ci si può continuare a illudere che l’accesso penitenziale – sosta allo stadio + bus fino a piazzale Montanari + navetta + funicolare (3 minuti di ascesa!) + scarpinata finale fino alla Chiesa- possa realisticamente funzionare.

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