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Attualità

BERGOGLIO A CASA DI TUTTI

GIANFRANCO FABI - 10/02/2022

papaÈ già una notizia un Papa che si fa intervistare in prima serata in un programma di intrattenimento della televisione. Fa notizia perché non è una cosa di tutti i giorni, non rientra nella normalità, è in fondo un gesto che sembra mettere il Vicario di Cristo allo stesso livello dei bla bla bla dei personaggi dello spettacolo e dei politici.

È una trasgressione, cioè una violazione delle regole e delle abitudini non scritte. Una trasgressione non paragonabile a quelle dissacrazioni di chi cerca notorietà offendendo i segni sacri di una religione. Una trasgressione tuttavia perché non rientra nella noiosa normalità che vede il Papa perennemente sulla sedia più alta, quasi con nostalgia per quella sedia gestatoria che Giovanni Paolo II mandò rapidamente nel museo, ma che per secoli ha rappresentato il trono su cui il Papa sedeva al di sopra della gente e del mondo.

C’è tuttavia, nel Papa in prima serata, qualcosa di diverso e di più importante della volontà di fare notizia, di far parlare di sé, di rompere gli schemi della comunicazione. Il motivo di fondo, sperando di interpretare la volontà di Papa Francesco, è quella di parlare a chi non ha nessun interesse ad ascoltarlo.

Se ci pensiamo il nostro modo di rapportarsi con il mondo è sempre di più quello di chi sta in un circolo chiuso, interagendo solo con chi la pensa come noi. La rivoluzione dei social network va in questa direzione. Ognuno si sceglie la cerchia di amici e dove non c’è la scelta sono gli algoritmi a smistare le informazioni secondo gli interessi espressi tacitamente navigando nella grande rete di Internet.

Siamo quasi in una bolla, ognuno ha un orizzonte limitato. Ognuno segue che gli dà ragione. È così che si sono rafforzate le pericolose (soprattutto per loro) convinzioni dei no-vax: confrontandosi con persone che la pensano allo stesso modo come se una bugia ripetuta mille volte potesse diventare una verità.

Il Papa vuole, evangelicamente, rompere questo schema. Perché il pubblico della prima serata, costruita sull’informazione e l’intrattenimento, è un pubblico diverso da quello che va in piazza San Pietro o accende la televisione a mezzogiorno della domenica per seguire l’Angelus del Papa. Evangelicamente perché Gesù girava nei villaggi, entrava nelle case, parlava alla gente.

Il problema reale è che la vera notizia non è il Papa in tv, ma è quello che ha detto, il messaggio che ha cercato di dare, gli schemi che ha cercato di superare. Il contenuto deve valere enormemente di più della forma. Ma in una società abituata alla superficialità non è facile, né scontato.

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