Widgetized Section

Go to Admin » Appearance » Widgets » and move Gabfire Widget: Social into that MastheadOverlay zone

Opinioni

CRESCITA, SFIDE

ROBI RONZA - 04/03/2022

crescitaNell’appena trascorso anno 2021 l’economia italiana è cresciuta del 6,5 per cento, ha recentemente annunciato l’Istituto Centrale di Statistica, Istat, con un incremento che non si registrava dal 1976, mentre nel 2020 si era invece ridotta dell’8,9 per cento, come negli anni della Seconda guerra mondiale.

Draghi ha commentato la notizia dichiarando che tale crescita è “il prodotto della crescita globale, ma anche delle misure messe in campo dal governo, a partire dalla campagna di vaccinazione, e delle politiche a sostegno dell’economia”. Per essere spesi a tal fine nel 2021 sono però giunti dall’Unione Europea soltanto 15,7 miliardi. Quindi si deve pensare che il grosso della spinta alla crescita, oltre che indirettamente dalla campagna di vaccinazione, si debba alla crescita globale. È vero però che l’Italia si è inserita bene in tale crescita, meglio della Germania. Probabilmente la notizia degli aiuti europei ha avuto un impatto immediato sulle decisioni dei consumatori e delle imprese, ancor prima che se ne avvertissero gli effetti concreti, il che conferma che la dipendenza dell’economia italiana dall’impatto reale delle politiche del governo di Roma è meno rilevante di quel che si penserebbe.

Sono molte le grandi aziende che fanno registrare nel 2021 risultati ottimi. Facciamo l’esempio della Edison che ha appena comunicato di aver avuto l’anno scorso un aumento di ricavi da 6,4 a 11,7 miliardi di euro con un utile netto cresciuto da 19 a 413 milioni. La società, che produce e vende energia, nel 2021 ha aumentato del 20 per cento gli investimenti nel settore della produzione low carbon e da fonti rinnovabili.

Più che di interventi diretti l’economia italiana ha bisogno dalla politica azioni volte a garantire condizioni di contesto. Tra di esse all’interno è urgente una riforma della scuola che fra e altre cose rilanci l’istruzione tecnica e professionale. Per migliaia di posti di lavoro disponibili mancano oggi giovani italiani adeguatamente preparati, mentre si ingrossano le file dei giovani che non studiano e non lavorano.

In sede internazionale l’Italia si trova poi a dover fare i conti con l’appartenenza a un’alleanza, la Nato, che spesso gioca contro i suoi interessi, come è accaduto in Libia e in Siria, e adesso con la crisi tra Russia e Ucraina ora precipitata nella guerra, il cui innesco è stata – non dimentichiamolo – la manifestata intenzione di far entrare nella Nato l’Ucraina. Un gesto inutile e provocatorio perché l’Ucraina, come la Finlandia ai tempi della Guerra fredda, è un Paese che, per gli intensi legami che ha con la Russia, è comunque meglio non entri in un’alleanza schierata contro di essa.

 Sono presenti in Russia circa 500 aziende italiane, di solito tutt’altro che piccole. Basti citare due nomi: la Pirelli e il gruppo bancario IntesaSanpaolo. Agli investimenti diretti si aggiungono notevoli esportazioni di manufatti e prodotti alimentari italiani. L’enorme aumento del costo del gas provocato dalla crisi ucraina incide particolarmente in Italia, che per referendum popolare ha rinunciato all’energia nucleare sin dal 1987. E si aggiunga che si è sempre più ridotta l’estrazione di gas nazionale (dai 21 miliardi di metri cubi di alcuni anni or sono ai 3,2 miliardi del 2020). A fronte di rincari che dallo scorso ottobre al prossimo giugno comporteranno aggravi per famiglie e imprese pari a 59 miliardi di euro, il Governo ha finora stanziato sostegni pari a 14,5 miliardi. Il che vuol dire che famiglie e imprese hanno già pagato e pagheranno almeno 44,5 miliardi di euro in più a causa del caro bollette con un’incidenza particolarmente grave sulle molte aziende manifatturiere italiane che sono grandi consumatrici di energia. Resta da vedere se il governo Draghi avrà la forza che occorre per avere un impatto pacificatore sulla crisi ucraina.

www.robironza.wordpress.com

 

Facebooktwittergoogle_plusredditpinterestlinkedinmail

You must be logged in to post a comment Login