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L'antennato

PELLAGRA

STER - 27/05/2022

avanti“A mangiare solo polenta si rischia la pellagra”, recitava un sinistro adagio delle nonne, poi smentito dalla scienza. Ma forse davvero la rischiano i telespettatori italiani, a vedere sempre le stesse cose? La domanda non è oziosa, perché le nostre reti generaliste sono tra le più ripetitive e “tradizionaliste” d’occidente, ancorate come sono da decenni sempre agli stessi volti, agli stessi format, spesso alle stesse gag. E non ci riferiamo al fatto che in Italia vanno sempre bene le trasmissioni costruite sulle “teche”, con il pubblico che dimostra fedeltà ‘nei secoli’ ai vecchi siparietti di Sandra e Raimondo o di Franco e Ciccio, ma proprio alla considerazione che spesso le trasmissioni spacciate per nuove sono in realtà un eterno ritorno del sempre uguale.

Un caso di scuola è successo al quiz show preserale “Avanti un altro”, scritto e condotto da Paolo Bonolis su Canale5. Le puntate in onda in queste settimane, nuove di zecca, sono in realtà vintage: si tratta infatti di uno stock di ben 50 episodi registrati prima della pandemia, tra 2019 e il 21 febbraio 2020 (il giorno prima del “paziente zero” di Codogno). Un blocco di episodi pronti che Mediaset congelò alle prime avvisaglie dell’emergenza sanitaria, preferendo trasmettere per un lungo periodo repliche dello stesso programma. Forse si pensò che il pubblico, costretto a casa dal lockdown, non avrebbe fatto (e non avrebbe potuto fare) lo schizzinoso. In effetti, così andò e anche quel ciclo di roba vecchia fu premiato con i consueti ascolti. La cosa suscitò però il disappunto di Bonolis, che se ne lamentò anche via social: perché tenere ferme puntate nuove di zecca? Le registrazioni inedite sono poi tornate fuori – come se nulla fosse – al finire di questo inverno e sono tutt’ora in onda. Come si fa – direte voi – a distinguere le puntate vecchie da quelle nuove, essendo il programma un’eterna improvvisazione sempre uguale a se stessa? Se non fosse per il fatto che in studio, ovviamente, non si vedono precauzioni, distanziamenti, plexiglass, mascherine e altre cose a cui ci siamo abituati in questi mesi, ci ha pensato il Fato ineffabile a svelare il mistero, con una punizione per così dire ‘postuma’. È capitato che nessuno tra autori, conduttori, casa di produzione, canale di emissione, si sia ricordato di visionare le puntate registrate ‘illo tempore’, per verificare se nel frattempo non fosse successo qualcosa di così grave da inficiare la validità o l’opportunità di certe gag. E così una sera si è visto Bonolis chiedere giulivo a un concorrente di origini ucraine: “Come si dice nella tua lingua ‘ricordati che devi morire”? Chiosando poi con un sapiente: “’Sta Ucraina è un paese misterioso!” Bonolis e sua moglie, potente produttrice tv, si sono subito scusati via social: “Nessuno può prevedere il futuro” hanno argomentato. Vero, ma almeno, si potrebbe ‘vedere prima’ quel che si manda in onda.

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