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Urbi et Orbi

CONTRO L’INVERNO

PAOLO CREMONESI - 17/06/2022

statigenerali-natalitaObiettivo: 500mila nascite in Italia” 

A scegliere questo titolo di apertura all’indomani della conclusione degli Stati Generali della Natalità non è stato “Avvenire” e tanto meno “L’Osservatore Romano”, bensì “Il Sole 24 Ore” quotidiano di Confindustria. Basterebbe questo piccolo episodio per registrare quanto il tema dell’inverno demografico stia facendo (finalmente) breccia nel nostro Paese.

Chi scrive una quindicina di anni fa si incatenò, insieme agli altri esponenti dell’Associazione Famiglie Numerose, davanti a Montecitorio per richiamare l’attenzione dei politici su un argomento che ancora veniva guardato con sospetto. Nelle discussioni chi osava toccare il tema dell’inverno demografico veniva tacciato come ‘fascista’ perché, a parere degli interlocutori quasi sempre di sinistra, rimandava alle politiche di natalità di Mussolini.

Ora invece il grido di allarme è trasversale: nel 2050 rischiamo di avere cinque milioni di italiani in  meno.  In trent’anni perderemo l’equivalente della popolazione del Veneto. «Sembra che tanti abbiano abbandonato l’esperienza di crescere con i figli - ha detto Papa Francesco nel messaggio inviato – Tante coppie preferiscono rimanere senza o con un solo figlio, ed è una tragedia. Facciamo tutto il possibile per riprendere una coscienza, per vincere questo inverno demografico che va contro le nostre famiglie, contro la nostra patria e contro il nostro futuro». Chi pagherà infatti le pensioni future? Come il nostro ricco (se paragonato a tanti Paesi) welfare sarà finanziato ?

Gli Stati Generali, anziché imboccare la trita e sterile strada della contrapposizione, hanno puntato sulla testimonianza della bellezza della famiglia. «Tante volte – osserva Gigi De Palo Presidente del Forum delle Associazioni Familiari ed a cui si deve per altro l’introduzione in Italia dell’Assegno unico – abbiamo trasformato la famiglia in qualcosa da difendere e non da raccontare. Ma io non conosco nessuno che si sia sposato perché la famiglia fondata sul matrimonio è la cellula fondamentale della società o perché è scritto nella Dottrina Sociale della Chiesa. Conosco uomini e donne, invece, che hanno deciso di fare il grande passo perché hanno visto la bellezza di altre famiglie all’opera».

E così agli Stati Generali sono sfilati Ministri, Segretari di partito, Ceo di grandi aziende, influencer, attrici e persino calciatori, a patto che raccontassero la loro esperienza di padri, madri e figli. «Il cristianesimo – conclude De Palo – si comunica per attrazione. Lo stesso vale per la famiglia». E proprio questa bellezza sarà al centro del decimo incontro internazionale delle famiglie che si terrà a Roma dal 22 al 26 Giugno:  centosettanta delegazioni provenienti da 120 Paesi compresa l’Ucraina. Multicentrico e diffuso tra le varie diocesi del pianeta, avrà il suo centro proprio nella capitale con una Messa sabato pomeriggio 25 alle 17, celebrata da Papa Francesco in Piazza San Pietro. Conclusione domenica all’ Angelus con un mandato alle famiglie che Bergoglio consegnerà ai presenti.

La creatività che permea l’intero evento si traduce anche in iniziative di solidarietà per le persone bisognose della città. Tra i progetti, illustrati dal cardinale vicario Angelo De Donatis, spicca ad esempio l’Emporio della Solidarietà Santa Giacinta, all’interno della Cittadella della Carità di via Casilina Vecchia: un vero e proprio supermercato, dove le famiglie in necessità possono fare la spesa gratuitamente. Ancora, la Casa dell’Immacolata, al quartiere Alessandrino, che accoglie mamme e bambini senza dimora, e Casa Wanda, all’interno del Parco di Villa Glori, dove vivono anziani malati di Alzheimer sostenuti i loro familiari.

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