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PERICOLI

MARCO ZACCHERA - 23/06/2022

Perché Gazprom ha tagliato le forniture?

Perché Gazprom ha tagliato le forniture?

Con l’avvento dell’informatica, la diffusione di notizie di ogni tipo è diventata spesso incontrollabile e il groviglio tra bugie, esagerazioni o verità si fa inestricabile.

L’Unione Europea vuole ora regolamentare il settore imponendo anche multe salate e oscuramento ai diffusori di “fake news”, ma rischia di scontrarsi con la libertà di pensiero e anche, implicitamente, con il desiderio di spegnere voci dissenzienti.

Così se in Russia Putin cerca di oscurare gli avversari, anche in Occidente la grande informazione è (quasi) monocorde a sostenere le tesi NATO-USA-UE.

Disturba il dissenso tanti che se il Papa accenna alla guerra in Ucraina dicendo pubblicamente (come ha fatto l’altra settimana nell’udienza generale del mercoledì) “Non sono un sostenitore di Putin, ma in guerra non ci sono solo buoni e cattivi” è una notizia importante perché sottolinea come non si possa giudicare a senso unico, ma la posizione è contro la linea ufficiale e quindi perfino il Papa è stato di fatto censurato da buona parte dei media.

Anche le notizie sui guasti creati per le sanzioni a Mosca suscitano dissenso.

Per esempio Gazprom ha tagliato le forniture di gas a diversi paesi europei: russi “cattivi” ed affamatori di energia verso l’Europa? Sembra invece che il calo delle forniture sia legato al fatto che l’UE non lasci ritornare in Russia una grande turbina per il gasdotto “Nord Stream 1” (in manutenzione in Canada, il n.2 è già stato bloccato per scelta politica occidentale) e gli impianti di pompaggio così – secondo la versione russa – non possono essere messi in pressione. Elemento vero, falso o magari solo parzialmente vero? Dettagli, che comunque solo in parte vengono diffusi perché se Mosca avesse ragione bisognerebbe ammettere che in nome delle sanzioni saremmo da una parte così ipocriti da escludere le forniture energetiche russe dal blocco (perché del gas russo abbiamo bisogno), poi inventiamo demagogie finanziarie per “far finta” di non pagare in rubli (mentre abbiamo accettato il diktat di Putin e quindi di fatto sosteniamo la moneta russa) ed ora saremmo così “furbi” da auto-danneggiarci impedendo in parte la fornitura.

Il risultato è che così cresce ulteriormente il prezzo dell’energia, con i russi (ma anche i petrolieri nostrani) che guadagnano di più: danno e beffa, ma è realtà. D’altronde è aumentato negli ultimi giorni anche il prezzo della benzina alla pompa, eppure i prezzi del greggio sono diminuiti sul mercato internazionale.

Un atteggiamento UE miope (o complice) che alla fine sembra spesso aiutare la speculazione soprattutto perché il prezzo del gas non lo blocca nessuno, tantomeno lo impone Bruxelles e mentre i paesi produttori fanno i loro super-affari, quelli che lo consumano (come l’Italia e la Germania) vanno economicamente a rotoli.

Tutte queste cose, però, non vengono appunto mai spiegate bene ed anche questa è disinformazione, così come quando ci si auto-applaude (vedi Di Maio e Draghi) per le possibili forniture alternative di gas proveniente dall’Egitto. Ma l’Egitto è un paese-regime (vedi caso Regeni) dove la democrazia non è certo nelle mani del popolo sovrano, ma piuttosto una democrazia “alla russa” che però quando fa comodo dimenticano tutti, nostro governo compreso.

Una persona dovrebbe essere in grado di decidere da sola dove sia la verità ascoltando fonti diverse e confrontandole, altrimenti si rischia di imporre una verità “ufficiale” che però potrebbe essere falsa o parziale, come i casi prima citati.

È comunque sempre pericoloso mettere un limite alla libertà di pensiero, mentre vanno piuttosto denunciate le singole notizie false, ma con dati alla mano e con specifiche denunce penali, non con una censura preventiva. Se però chi documenta o denuncia la demagogia UE è tacitato (o se notizie più o meno vere sono diffuse proprio dai vertici UE che invece ne nascondono altre) chi è mai il vero garante per il pubblico?

Anche questo dibattito meriterebbe più spazio.

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