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L'antennato

CAOS TG1

STER - 23/06/2022

conduttoriFrancesco Giorgino, Emma D’Aquino, Laura Chimenti: tre degli storici conduttori del Tg1 vivono ore tribolate perché il loro nuovo direttore, la volitiva Monica Maggioni, già presidentessa Rai, ha pensato bene di far una proposta inattesa e sgradita, quella cioè di condurre, oltre all’edizione regina delle ore 20, anche la reietta rassegna stampa dello stesso tg, all’orario antelucano delle 6.30 di mattina. Apriti cielo! I tre mezzibusti hanno rifiutato la proposta adducendo persino certificati medici circostanziati, che ne sconsiglierebbero la dura prova mattutina. Vengono subito in mente Fantozzi e Filini che con accento svedese e testa nella conca in rame chiamano il megadirettore per farsi esentare dalla corsa ciclistica dell’indomani.

Francesco Giorgino conduce da quella scrivania da più di vent’anni, quasi un record nella tv fluida di questi tempi; è certo quello che svolge un lavoro tosto, ma qualcuno deve pur farlo: il suo volto incarna in fondo l’autorevolezza della notizia della tv di Stato, lui è quello del ben noto adagio “l’ha detto la tv”; i suoi occhi azzurri, il suo soffice ciuffo biondo e le sue vezzose pochette in effetti piacquero subito molto alle mamme e alle nonne d’Italia che seguono devote il tg1; quando toccò a lui, nei primi anni 2000, era evidentemente ancora vivido il ricordo di Bruno Vespa assiso a quella stessa scrivania. Ma Giorgino è molto di più di un popolare mezzobusto: lui insegna alla LUISS come professore a contratto ed è appena assurto – mercè la stessa Maggioni – alla vice-direzione dello stesso tg1. Insomma, dicono i maligni che per lui il prossimo scatto aziendale avrebbe previsto come bonus l’assegnazione di un ufficio al settimo piano di via Mazzini con vista sul Cupolone, doppio ficus beniaminus, poltrona in pelle di collaboratore a partita IVA e quadro 100X80 di Guttuso alla parete. Invece… tutto vanificato – a quanto sembra – solo per aver detto “no!” alla sveglia presto.

Le altre due giornaliste renitenti all’alba – Chimenti e D’Aquino – sono arrivate all’ambìto scranno in tempi appena successivi al collega Giorgino, sulla scorta di ottimi curriculum ma certo ben lontane dall’avere il piglio di chi – donna come loro – le ha precedute in quella carica ad altissima visibilità e che – tuttavia – a un certo punto ha comunque lasciato: pensiamo alla rivoluzionaria Lilli Gruber (la sua postura di tre quarti ha cambiato per sempre il linguaggio), a Carmen Lasorella (la voce più bella delle news per decenni), alla mitica Angela Buttiglione, vera divinità degli archeologi tv. La pretesa di Laura ed Emma di detenere la conduzione delle ore 20 non sembra per questo meno granitica. Ma la direttrice tiene botta e non molla: o i tre prendono il pacchetto completo e insieme alla passerella serale si fanno anche la maratona all’albeggiare, oppure mollano la poltrona. Alessio Zucchini, il quarto dei conduttori cui è stata proposto il turno mattiniero ha d’altra parte accettato senza colpo ferire, forse memore della sua ancora recente odissea nelle schiere dei precari, prima di approdare tra i tutelati a vita nel salotto buono dell’informazione di Stato. Gli avvocati scaldano i motori, probabilmente tre cause di lavoro alla Maggioni non le toglierà nessuno (e i tempi della giustizia sono di certo meno veloci di quelli della politica, che nel momento della sentenza avrà sostituito già tre volte il direttore di testata) ma in attesa dell’esito del tribunale, siamo certi che i ribelli non se la passeranno poi male: la Rai è piena di onuste cariche onorifiche e sedi distaccate ospitali e prestigiose. Come dire, la scrivania del tg1 è un buon posto, ma anche la corrispondenza dal superattico Rai di New York, con vista sul Central Park, dicono non sia da buttare via.

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