Widgetized Section

Go to Admin » Appearance » Widgets » and move Gabfire Widget: Social into that MastheadOverlay zone

Attualità

“BANDA LARGA”: TENIAMOCELA STRETTA

ROSALBA FERRERO - 18/05/2012

Un convegno sull’innovazione è stato organizzato dall’Ordine degli Ingegneri di Varese, e in particolare da un team di giovani che vedono nell’innovazione il volano dello sviluppo futuro. Si rivolge alle istituzioni, ai liberi professionisti, alle imprese nella convinzione che “non c’è crisi nella banda”. In effetti dal 2005 è un settore in espansione, l’unico in cui si registra un incremento di posti di lavoro, l’unico che produce sviluppo e ricchezza. Anzi, come ha recentemente dichiarato il garante dell’AGCOM Calabrò, la mancanza di banda larga e larghissima “causa ogni anno al nostro paese la perdita dell’1% del PIL e  la sua ridotta diffusione ne pregiudica la crescita”.

La presidente dell’Ordine, Besozzi, ricorda che nell’attuale momento di congiuntura economica e finanziaria che ha per conseguenza una compressione dello sviluppo, “la banda rappresenta un’opportunità di risparmio e di incremento della produzione” e Vassalli, l’organizzatore, spiega che  “le telecomunicazioni, il ramo più avanzato dell’ingegneria, non si limitano alle infrastrutture materiali, comprendono anche quelle immateriali: internet non esisterebbe se non ci fossero cavi, antenne e satelliti, gli strumenti per la trasmissione dei dati”.

Sommani, del CNR, spiega come si sia passati dal IPV4 all’IPV6 spostando i valori da 2 a 128 bit rendendo possibili trasferimenti di dati sempre più massicci e veloci. I campi di applicazione ora abbracciano la telemedicina, la TV on demand ad altissima risoluzione 4k, la  telepresenza, il telelavoro… Sono scenari nuovi dove solo chi è ‘ giovane’ e ‘osa’ trova spazio.

Si tratta in prospettiva di realizzare progetti di de-localizzazione, di tele-controllo, di interventi nelle  aziende tenendo presente i numerosi problemi, dai più semplici ai più complessi da affrontare, il primo tra tutti è quello della mancanza della rete o della parziale copertura, del digital divide: infatti la banda larga non raggiunge tutte le zone dell’Italia: ad esempio le zone montane e quelle più lontane dai grandi centri abitati, che avrebbero maggiori benefici da opportunità quali il telesoccorso, spesso non sono raggiunte dalla banda che viaggia su cavo.

Purtroppo l’Italia è tecnologicamente arretrata: occupa solo il 51° posto al mondo, pur essendo l’ottava potenza economica. L’accesso al Web e un ridotto utilizzo dei servizi della rete internet riducono la visibilità  di imprese medie e piccole (PMI), ne limitano il business e la possibilità di creare canali di comunicazione con gli utenti. Snellire le procedure e rendere flessibili le infrastrutture IT aziendali, invece, consentirebbe di programmare i piani di lavoro e rendere possibile  il lavoro in mobilità.

Quando la  velocità della trasmissione dei dati arriverà in Italia sui livelli di paesi come Giappone o  Sud Corea, si passerà dall’internet delle persone a quello delle cose – conferma un guru delle telecomunicazioni, il professor Decina: consentendo la telemedicina, la TV on demand ad altissima risoluzione 4k, la  telepresenza,  il telelavoro.

In telemedicina si delinea una rivoluzione copernicana del sistema sanitario: con le nuove tecnologie  viaggiano le informazioni ed i dati tecnici, e non più le persone; fatto  di notevole rilievo perchè  la sanità ha un impatto sul PIL che sfiora il  14%  e che la popolazione italiana è tra le più longeve al mondo. La Health Presence, prevede operazioni in telepresenza, il telesoccorso è un servizio destinato agli anziani che vivono soli, che possono utilizzarlo sia  per le emergenze sia per chiamate periodiche di controllo.

La tv on demand rappresenta un’altra rivoluzione copernicana: l’utente non ‘subisce’ il programma televisivo, il palinsesto, e l’orario: sceglie l’orario e il programma tra quelli messi a disposizione dai provider televisivi.

Si pongono le basi del telelavoro con notevoli risparmi degli spostamenti e con diminuzione del traffico.

E poi in prospettiva si realizzano progetti di de-localizzazione e di tele-controllo di aziende esterne, tenendo presente la necessità di risolvere numerosi problemi, dai più semplici ai più complessi quali affrontare la differenza di fuso orario.

Tutti i settori per trasferire dati necessitano di connessioni veloci perciò ‘occorre far dialogare’ la tecnologia con la politica e se gli ingegneri sono ‘i tecnici dello sviluppo e del futuro’, per progetti così impegnativi e con forte ricaduta economica e sociale sulla popolazione e sul territorio come la banda larga, occorre una sinergia tra tecnologi, rappresentanti delle amministrazioni pubbliche e soggetti privati; “…scavare per collocare la rete costa centotrenta euro al metro lineare – spiega l’ing. Vassalli – ed è utopia trovare chi investe tredicimila euro per cento metri, perché non rientrerà mai nei costi, ma si possono utilizzare le infrastrutture già presenti nel territorio: un esempio di sinergia pubblico-privato ha prodotto risultati eccellenti a Bolzano, ove è stata realizzata la rete dei cavi del teleriscaldamento per far passare la fibra ottica che raggiunge ogni abitazione”.

Se mancano i cavi la si punta sui sistemi wireless, come Eolo, creato da Luca Spada “perché in troppe zone della provincia non esiste copertura e quindi ho ideato un sistema che si avvale di antenne posizionate sui tetti delle abitazioni” e su ripetitori. La trasmissione via satellite – la terza strada delle trasmissioni, ha l’inconveniente – almeno sino ad oggi – di far giungere il segnale con un lieve ritardo per l’effetto – latenza e il costo è ancora elevato.

L’introduzione della banda larga e larghissima comporta nuove prospettive di sviluppo e insieme  nuove esigenze finanziarie: si parla di capitali decisamente ingenti che rendono necessario procedere dettagliatamente alla definizione di chi investe e su che cosa si investe: non si può non auspicare una sinergia tra le società pubbliche e quelle private: l’assessore Marsico propone il caso di Cremona, fiore all’occhiello della strategia della regione Lombardia nell’affrontare il problema della banda e anticipa che Varese insieme a Monza sarà soggetto di sperimentazione. Servono forti investimenti che solo un parternariato pubblico-privato può garantire, ma occorre ‘osare’ perché il volano rappresentato dalla banda larga può stimolare l’intera economia, dalle istituzioni alle PMI alle grandi industrie, perchè la carta vincente del futuro sviluppo sono le competenze e la qualificazione: non c’è progresso senza la ‘vision’ strategica proposta dall’ingegneria.

Facebooktwittergoogle_plusredditpinterestlinkedinmail

You must be logged in to post a comment Login