Widgetized Section

Go to Admin » Appearance » Widgets » and move Gabfire Widget: Social into that MastheadOverlay zone

Politica

PER E NON CONTRO

EDOARDO ZIN - 23/09/2022

voto“Per chi voti?” – mi chiede un caro amico. “Ma tu sei un cattolico di destra o di sinistra?” – mi chiede un altro. Rimango rattristato quando mi pongono tali domande. Costoro, cattolici praticanti, non hanno recepito il messaggio del Vaticano II. In un tempo non molto lontano erano i vescovi che lanciavano proclami invitando a partecipare alla vita politica perché essa “fa parte a pieno titolo dell’evangelizzazione”. Oggi la Chiesa ha una vocazione profetica. Lascia ai laici il compito di fare politica a proprio rischio e pericolo senza voler immischiare la loro fede in una scelta politica.

Ma come fare? In quale partito schierarsi? Quali candidati votare? Anzitutto, non rivolgersi “contro”, ma “per” qualcuno. È un impegno per l’uomo perché non lo si riduca a pensare per procura, non lo si riduca a ingranaggio economico né a numero utile ad aumentare i voti.

La scellerata attuale legge elettorale impedisce al cittadino di votare il singolo candidato e lo costringe a designare candidati proposti dal partito o dalla coalizione in cui – magari ai primi posti – sono stati inseriti uomini complici di malaffare. Si può aggiungere che gli stessi cattolici, pur di conservare o conquistare il potere, non sono stati solleciti a denunciare chi violava il settimo comandamento con il pretesto di osservare il sesto, magari atteggiandosi a super-cattolici, che predicano bene e razzolano male.

Che cosa fare in questa situazione in cui prevale l’arte del sotterfugio, delle furbizie canagliesche, dell’inganno come scappatoia? Possiamo individuare dei rimedi.

Il primo è quello di credere che con l’affermazione forte di alcuni temi dogmatici con cui sono annunciati i principi morali di bioetica, morale sessuale e familiare si possa affermare una politica che metta al centro la persona con tutti i suoi corollari. Non ci sembra corretto. Non tutti i diritti civili appoggiati da alcuni partiti possono essere accolti dalla morale cattolica, ma altresì non si può vietare ad un libero parlamento laico di legiferare in materie che sono contrarie alla stessa morale cattolica. È preferibile battersi per temi sociali, politici ed economici che sono trascurati: lo jus scholae o la libertà d’insegnamento, ad esempio.

Un secondo rimedio: scegliere quei partiti che propongono un sistema fiscale progressivo, così come prevede la dottrina sociale della Chiesa e la nostra Costituzione, che colpisca i grandi patrimoni a rispetto del reddito, favorendo chi ha poco e togliendo di più a chi ha tanto, che contrasti la cultura della rendita che mortifica profitti e salari e privilegia una finanza fine a sé stessa. Solo ridistribuendo in misura equa ricchezze personali e risorse pubbliche si potrà pretendere una fornitura efficiente di servizi sanitari, scolastici, dei trasporti, un sistema giudiziario in grado di controllare le violazioni, la corruzione dilagante.

Terzo rimedio: l’elettore credente non dà eccessiva importanza alla diffusione mediatica, anche televisiva, che diffonde non idee, ma odio, menzogne, indirizzandole sia verso l’alto (la casta), sia verso il basso (la moltitudine di stranieri, di profughi in fuga dai loro paesi, di scartati e più bisognosi di cure). Solo l’amore per i poveri può portare a vivere la carità in politica. I poveri ci sono. “Chi ha poca carità, vede pochi poveri: chi non ha alcuna carità non vede nessuno”. (don Mazzolari)

Infine, l’elettore credente non fa coincidere l’adesione al Vangelo con la fedeltà a pratiche di pietà o ostentando immagini e segni sacri. “Se si parla di Dio – scriveva il card. Martini – occorre farlo con serietà. Altrimenti è meglio non avere il suo nome sulle labbra”.

I cattolici italiani hanno avuto nel passato fulgide glorie, anche quando erano divisi tra cattolici liberali e cattolici popolari e l’aver contribuito a costruire lo stato democratico, a scrivere la Costituzione nata dalla Resistenza sono motivi per continuare ad aver fiducia nei nuovi tempi che esigono uomini nuovi per costruire “al di fuori dell’angustia dell’io, al di sopra delle stupidaggini che vanno di moda” (don Milani) tempi migliori, probabilmente dopo le elezioni di domenica prossima.

Facebooktwittergoogle_plusredditpinterestlinkedinmail

You must be logged in to post a comment Login