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Cultura

INTUIZIONE E CUORE

GIANFRANCO FABI - 21/10/2022

comerioEra l’ultimo decennio del secolo scorso quando si aprirono le prime aule e i primi timidi studenti e un piccolo gruppo di visionari professori iniziarono un viaggio in un’esperienza del tutto nuova: un’università realizzata dal nulla, sfruttando i muri di un vecchio e glorioso cotonificio, e facendo leva sulla volontà delle imprese varesine che avevano deciso di gettare il cuore oltre l’ostacolo. Un’università a cui venne dato il nome di Carlo Cattaneo, un profeta della crescita economica basata su quello che chiamava “l’incivilimento”, cioè la capacità di far crescere la dimensione sociale insieme a quella economica.

L’iniziativa era stata annunciata solo tre anni prima da Flavio Sottrici, presidente di quella Unione degli industriali della provincia di Varese che si era da poco rilanciata con la fusione tra il capoluogo e Busto Arsizio. Una proposta altrettanto temeraria quanto importante per sostenere la dinamica industriale di un territorio in profonda trasformazione, una dinamica che non poteva e non può che fondarsi sulle persone, sulla loro formazione, sulla loro capacità di intercettare le opportunità delle nuove rivoluzioni industriali.

A trent’anni dalla prima lezione la Liuc ha voluto festeggiare gli imprenditori che hanno accompagnato questo viaggio e che sono stati (e saranno) uno degli asset fondamentali per un ateneo che ha saputo conquistare autorevolezza e credibilità. Nelle parole del presidente dell’Università, Riccardo Comerio, così come in quelle del presidente degli imprenditori, Roberto Grassi, e del rettore Federico Visconti è emersa una volontà comune, ognuno con le proprie responsabilità, per rendere sempre più attivo quel circolo virtuoso che parte dalle imprese e dai giovani e fa dell’innovazione, sotto tutti i profili, il motore della crescita.

In questa prospettiva la Liuc si muove nella logica di un’apertura ad una globalità ben governata: come ha ricordato il rettore nella radice dello stesso termine “università” si trova quell’universalità che sottolinea la tensione nel guardare al mondo per cogliere tutte le proposte e le opportunità. Un’università con il passo dell’internazionalità quindi, ma insieme con la capacità di pratica l’innovazione non solo con le attività di ricerca, ma anche sfruttando tutte le potenzialità tecnologiche per rendere la didattica sempre più efficace e capace di suscitare interesse ed emozione.

Il viaggio della Liuc continua. I computer e le cattedre al posto dei telai producono una ricchezza nuova. L’università è così una grande risorsa per tutto il territorio. Una pedina tra le più importanti sulla scacchiera di un mondo sempre più complesso in cui è indispensabile offrire ai giovani competenze e passione, visione strategica e sensibilità umana.

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