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Attualità

CHE GRAN REGALO CI FA LA SCIENZA

ROBERTO CECCHI - 23/12/2022

fusioneIl regalo di Natale più bello, quest’anno, ce l’ha fatto la scienza. Ce n’aveva già fatto un altro, negli anni passati, inventandosi un vaccino per il Covid, che è stato scoperto e reso disponibile non in dieci anni, come si diceva, ma in soli otto mesi, facendo in modo, poi, che venissero somministrate ben 13 miliardi di dosi, salvandoci da una vera e propria pestilenza, che avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi di quelle che abbiamo subito. Quest’anno, però, se possibile, la scienza ha fatto dell’altro, ha fatto di più. Ha scoperto il modo di affrancare l’umanità dalla dipendenza energetica, attraverso uno procedimento che consente di produrre energia pulita, a basso costo e in quantità illimitata.

L’esperimento è stato condotto da alcuni ricercatori americani del centro studi della National Ignition Facility, in California, che hanno messo a punto un test di fusione nucleare. Un procedimento che consente di produrre energia, completamente diverso da quello dell’atomica che si basa sulla fissione nucleare e che, in passato, ha prodotto i disastri di Chernobyl (1986) ed è stata usata, ancora prima, come strumento di guerra, per il bombardamento di Hiroshima e Nagasaki (1945). Il procedimento impiegato in questo caso consente, invece, di generare energia impiegando un meccanismo molto simile a quello che sta alla base del funzionamento del nostro Sole.

Si tratta di questo. La reazione nucleare, che avviene nel sole e nelle altre stelle, consiste nella di fusione di elementi leggeri, come l’idrogeno, a temperature elevate, che in questo modo formano elementi più pesanti, come l’elio, “in questa reazione la massa complessiva dei prodotti è inferiore a quella delle particelle interagenti e si verifica liberazione di energia secondo il principio di equivalenza massa-energia”. Per innescare un fenomeno del genere, all’inizio, vanno somministrate quantità di energia rilevanti, che nel nostro caso sono state fornite da 192 fasci di raggi laser, che hanno generato le condizioni perché avvenisse il fenomeno. Diversamente da quel che era successo in passato, nell’esperimento di questi giorni, la reazione ha generato molta più energia più di quanta ne fosse usata per l’innesco del fenomeno. E da qui, l’annuncio della straordinaria scoperta.

È una strada, questa della fusione nucleare, che stavamo cercando d’imboccare da decenni, ma non aveva mai dato i risultati sperati. Oggi, si può dire che questo muro sia stato abbattuto e che si possa finalmente pensare di poter dare quello che serve, in termini di risorse energetiche, alla collettività internazionale (per far funzionar macchine, riscaldare la casa, far funzionare aerei, treni, navi, ecc.), senza dover ricorrere all’energia prodotta dai fossili, come gas e petrolio, colpevoli della situazione d’inquinamento che stiamo vivendo e che oltretutto sono destinati a finire. Prima o poi, gas e petrolio sono destinati ad esaurirsi perché, quel che estraiamo da sottoterra, si trova all’interno di depositi che hanno un inizio e una fine. Mentre l’energia prodotta dalla fusione nucleare non ha limiti e non inquina. E la produzione può essere interrotta in qualsiasi momento.

Oggi, con la guerra, nel momento più difficile per l’approvvigionamenti di gas e petrolio, questa notizia ha un’importanza cruciale. Ma è stata quasi subito dimenticata. Come una folgorazione, è comparsa nelle cronache per un paio di giorni, eppoi via, non se n’è più parlato. Forse perché è stato detto che ci vorranno decenni per mettere a punto il relativo sistema industriale (ma il vaccino anti Covid insegna il contrario). Ma soprattutto perché un’invenzione del genere è destinata a cambiare gli equilibri di forza a livello planetario. Se oggi, per ipotesi, la fusione nucleare fosse già a regime, chi ha in mano i rubinetti del petrolio e del gas si troverebbe in mano un pugno di mosche. Non riuscirebbe a vendere più niente a nessuno. Anzi ci sarebbe la corsa a disfarsene. E così, finirebbe immediatamente anche questa sporca guerra, che nasce come laido ricatto energetico nei confronti dell’Europa, attraverso i gasdotti del tipo di quelli Nord Stream 1 e 2. Contando sul fatto che, dovendo sottostare al bisogno energetico, avremmo chiuso gli occhi sull’aggressione all’Ucraina. Dunque, per questo Natale, abbiamo avuto il Regalo dei regali. Ricordiamocelo. E soprattutto ricordiamoci di finanziare la ricerca di questo settore strategico.

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