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L'antennato

BUON ANNO VECCHIO

STER - 23/12/2022

auditelIn antichi tempi televisivi c’era “l’indice di gradimento”, che valutava la qualità del programma trasmesso attraverso la percezione che ne aveva il pubblico. Poi con gli anni ’80 è arrivato l’Auditel e il metro di valutazione di ciò che va in onda è passato da qualitativo che era ad essere meramente quantitativo.

Oggi come oggi dirigenti, star, autori e compagnia è incatenato a quei numeretti esattamente come gli schiavi ai remi nelle galee che solcavano i mari dell’antichità, li attendono come oracoli che possono illuminare o far calare le tenebre sulle loro vite fatue.

Siccome la fine dell’anno è inevitabilmente il momento delle classifiche, anche per gli ascolti tv questo è il periodo giusto per mettere in fila i programmi più di successo: scorrendo i titoli si può dedurre a colpo d’occhio quale sia lo stato di salute dei grandi editori televisivi italiani. Vi avvisiamo: non fa bel tempo nell’etere.

Il programma “re Mida” degli ascolti tv della stagione è stato il Festival di Sanremo edizione numero 72, che ha saputo riunire 11.3 milioni di ascoltatori nel corso di una delle sue cinque serate, confermandosi la vera, verissima, insostituibile festa di paese della televisione italiana, quella che tutti disdegnano eppure a cui non si riesce a non dare una sbirciatina. Seguono – e sono tutti programmi Rai – due fiction: “La Sposa” (6.5 milioni) e “Doc nelle tue mani” (6.4 milioni) con Luca Argentero alla consacrazione nazional-popolare. In questa classifica dei campioni assoluti d’ascolto, il primo programma di Mediaset figura solo all’ottavo posto, di gran lunga sopravanzato persino da quello che fino a qualche anno fa era considerato uno spettacolo ‘cheap’ e ‘cringe’, che in italiano vorrebbe dire ‘di cattivo gusto e imbarazzante’, parliamo ovviamente dell’Eurovision Song Contest, che nel 2022 ha calamitato all’ascolto ben sei milioni di ascoltatori, tutti in una stessa sera.

Veniamo allora al campione Mediaset piazzatosi a un deludente ottavo posto: parliamo di “C’è posta per te”, il programma che – singolarmente considerato – è invece considerato il vero asso pigliatutto delle tv berlusconiane, quello che non ha rivali, la creazione irrinunciabile di Maria De Filippi, da almeno vent’anni innalzata al ruolo di genio della TV. Ma i numeri valgono per come si leggono, più per quello che dicono.

La Rai ha quindi stracciato Mediaset? Non proprio, perché oggi ancor più che i numeri assoluti, gli esperti del marketing badano ai numeri che si fanno nel bacino d’ascolto più pregiato, il cosiddetto “pubblico attivo”, quello cioè mediamente giovane e con capacità di spesa. E qui la musica cambia: Mediaset non ha rivali in Rai quando parliamo di classifica streaming (cioè quei programmi consumati in orari diversi da quelli della messa in onda, attraverso la rete, sui siti, quindi dal pubblico più tecnologicamente abile) e di classifica social (cioè quei programmi che – spezzettati e frantumati – rimbalzano viralmente da un profilo facebook a uno instagram, con citazioni, battute, commenti, link e spezzoni appunto; ancora una volta, quindi in un territorio proprio dei più giovani.

Parliamo come si capisce di una tv ormai più commentata che vista, ma che fa tribù. Ebbene, nella classifica streaming ecco emergere la potenza di fuoco del “genio” De Filippi, che piazza ai primi due posti i suoi prodotti “Amici” (2 miliardi di streaming) e “Uomini e donne” (1.8 miliardi): una pervasività impressionante, un potenziale economico di rara potenza: le pupille dei dirigenti Mediaset quando pensano a ‘Maria’ hanno la forma del glifo.

Seguono poi le soap-opera «Love is in the air« (1,4 miliardi) e «Il paradiso delle signore» (titolo Rai, con 1,3 miliardi). Ecco ancora «Grande Fratello Vip» (1,2 miliardi), «Mare fuori» (ottima fiction Rai con 886 milioni di minuti), ritroviamo poi ancora «Doc nelle tue mani» (795 milioni), «Le Iene» (561 milioni) e «Don Matteo» (487 milioni).

Nella classifica social, svetta ancora la De Filippi con i suoi «Amici» (90 milioni di interazioni), seguito da «Grande Fratello Vip» di Signorini (44 milioni), «Che tempo che fa» di Fabio Fazio (43,2) e «Verissimo» della Toffanin (23,6).

Classifiche che spiegano meglio di tante analisi come ci siano persone e programmi di cui i direttori di rete non possono fare a meno, e che non a caso imperversano nei palinsesti dalla mattina alla sera, da settembre a giugno e sembrano non stancare mai. Perché in fondo la tv generalista è ripetizione, e il pubblico guarda quel che c’è e commenta quel che vede. Una sorta di droga, di labirinto senza uscita. Può non piacere, ma come si dice… “business is business”.

(dati: «Total TV», realizzato da CeRTA con Auditel, Apa, Sensemakers, Comscore, Nielsen, eMedia Institute)

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