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Società

VIVA I NONNI

GIANFRANCO FABI - 20/01/2023

??????????????????????????????????????????????????????????“Non siamo mai stati tanto numerosi nella storia dell’umanità, ma non sappiamo bene come vivere questa nuova tappa della vita: per la vecchiaia ci sono molti progetti di assistenza, ma pochi progetti di esistenza”. Parola di Papa Francesco, 86 anni compiuti da poche settimane, in occasione della seconda giornata mondiale dei nonni e degli anziani nell’estate scorsa. Una giornata da lui istituita proprio per affermare l’importanza della terza e della quarta età in una prospettiva di equilibrio e di sviluppo sociale.

Un richiamo ancora più importante per una realtà come quella italiana in cui l’effetto congiunto della diminuzione delle nascite e dell’allungamento della vita media stanno provocando un profondo cambiamento a cui non fanno seguito, almeno per ora, coraggiose scelte politiche ed economiche.

I dati sono di una chiarezza esemplare: i residenti con 65 anni e più (quelli che chiamiamo “anziani”) erano oltre 14 milioni a inizio 2022, circa 3 milioni in più rispetto a venti anni prima; nel 2042 saranno quasi 19 milioni. I grandi anziani, con almeno 80 anni, superano i 4,5 milioni e la popolazione con almeno cento anni raggiunge le 20 mila unità, essendosi quadruplicata negli ultimi 20 anni; tra vent’anni avremo un aumento di quasi 2 milioni di persone con 80 anni o più, mentre gli almeno centenari triplicheranno.

Questa dinamica non può che avere riflessi particolarmente significativi per il sistema della previdenza, per la necessità di pagare più a lungo le pensioni, così come per quello sanitario.

Ma non ci sono solo gli aspetti problematici. Gli anziani non sono solo utilizzatori di assistenza. Infatti sono quasi dieci milioni quelli che si occupano dei propri nipoti e di questi quasi quattro milioni lo fa regolarmente. Un aiuto che consente di una più facile conciliazione tra la famiglia e il lavoro e che permette soprattutto alle donne di avere maggiori possibilità di promozione personale e sociale.

Quasi tutti i bambini quando nascono e fin verso i quattro anni hanno almeno un nonno vivente e quasi la metà li ha tutti e quattro. Ha ancora un nonno il 70% dei giovani tra i 25 e i 29 anni e quasi il 50% di quelli tra i 30 e i 34. E fin dove è possibile i nonni sono una presenza anche a livello economico con un “finanziamento” più o meno regolare alle famiglie dei loro figli e nipoti. Le prestazioni monetarie o in natura erogate dagli anziani sono un aiuto importante soprattutto per le famiglie più giovani. E poi ci sono gli anziani che si occupano di altri anziani, in un generoso meccanismo di mutuo aiuto generazionale. Si stimano in quasi milioni gli anziani che si occupano di altri anziani e di questi un milione lo fa regolarmente.

Senza dimenticare gli anziani impegnati in associazioni di volontariato, realizzando servizi, prestazioni e attività di vario tipo in una pluralità di ambiti contribuendo a migliorare la dinamica sociale e la qualità della vita nelle comunità.

Gran parte di queste attività sono svolte silenziosamente, senza far squillare le trombe. I “progetti di esistenza” che chiede giustamente Papa Francesco si realizzano con spontanea gratuità. In attesa che la politica ne tenga conto.

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