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Fisica/Mente

IL FISCHIO

MARIO CARLETTI - 20/01/2023

acufeneL’origine etimologica della parola acufene è greca e deriva da udire (akuo) e phainomai (mi manifesto), descrizione quindi ideale dell’evento, cioè qualcosa che si manifesta e sento.

Gli acufeni detti anche tinniti (questa volta dal latino tintinnio), sono in realtà rumori fastidiosi percepiti nelle orecchie e nella testa che, nella stragrande maggioranza dei casi, non arrivano da una sorgente sonora nota.

Sono quindi definiti soggettivi mentre raramente ci possono anche essere rumori oggettivi, in questo caso percepibili anche da parte del medico.

Sono quindi suoni/fischi definiti fantasma, spesso fastidiosi che però non sempre sono espressione di una vera e propria malattia.

Per definizione il tipo di rumore è diverso da persona a persona, può essere di tonalità differenti (grave od acuta), percepito come fischio, ronzio, sibilo etc

Durata ed intensità del fastidio spesso diverse ma che incidono pesantemente sulla qualità della vita di una persona e talvolta possono anche essere presenti tutta la vita.

Per le statistiche almeno il 15% delle persone l’ha percepito almeno una volta nella vita anche se solo per un brevissimo periodo.

Gli acufeni non vanno ovviamente confusi con i rumori fisiologici che ciascuno di noi può percepire nella quotidianità in un ambiente perfettamente silenzioso (come ad es il battito cardiaco).

Di ambito più o meno psichiatrico invece le allucinazioni uditive quando il soggetto crede di sentire, parole o frasi, che in realtà non esistono.

In generale il paziente più comunemente li riferisce come sibili o ronzii anche se vi sono altre descrizioni possibili (fruscii, soffi etc) a carico di uno od entrambi le orecchie o nella testa.

Costante od intermittente, rumore unico o rumori sovrapposti, con volume alto o di sottofondo, queste sono le descrizioni più comuni che però per alcune persone si rivela con una intensità tale da ripercuotersi sulla qualità della vita e le relazioni sociali.

Quando l’acufene diventa cronico, quindi presente in modo quotidiano costante, può portare a problemi psichici associati, come ansia e disturbi del sonno.

Sulle cause di questi fastidiosi sintomi in realtà non c’è risposta univoca e precisa, possono infatti insorgere gradualmente o all’improvviso, colpiscono qualsiasi età (anche se sono più comuni negli anziani), sono più frequenti in soggetti che hanno subito un danno parziale, o la perdita, dell’udito.

L’origine potrebbe essere nella trasmissione dei messaggi acustici dall’orecchio al cervello o nella loro decodifica.

Il passaggio del suono infatti avviene dall’orecchio esterno a quello interno ove si trovano coclea (che percepisce le vibrazioni acustiche) e nervo acustico che le trasmette al cervello.

Si ipotizza che un danneggiamento della coclea possa portare ad una alterazione di ricezione del messaggio da parte del cervello che a sua volta reagirebbe cercando di captare i segnali residui della coclea in modo eccessivo provocando gli acufeni.

Danni alla coclea tra i giovani sono relativamente comuni per esposizioni a rumori eccessivi e ripetuti, nell’anziano invece più facile ipotizzare una degenerazione della funzionalità dell’organo da usura.

Cause quindi degli acufeni potrebbero essere tra gli altri, diminuzione dell’udito legata all’età (presbiacusia dopo i 65 anni), forti rumori (spari, attrezzature da lavoro rumorose, musica ad eccessivo volume etc), accumulo di cerume nel condotto uditivo esterno, otiti, mentre tra le cause più rare sono ipotizzati traumi al capo, reazioni a farmaci, pressione alta, diabete etc

Il medico può provare a fare diagnosi prima di tutto analizzando il racconto del paziente e la descrizione precisa del tipo di acufene sentito, visitando il paziente per cercare cause visibili esterne (ad es tappo di cerume e/o infezione), prescrivendo iniziali accertamenti come audiometria (valutazione dell’udito), od esami del sangue (diabete?), consigliando infine (generalmente compito dello specialista) esami più approfonditi come TAC o RNM.

La terapia parte ovviamente dalla causa e, se si tratta di un semplice tappo di cerume è la rimozione dello stesso, o se legata ad un farmaco non idoneo la sua sospensione, nella maggior parte dei casi invece è complessa e spesso difficile.

In generale il miglioramento dell’udito diminuisce il fastidio da acufene ed una prevenzione volta ad evitare esposizione eccessiva a rumori eccessivi (anche sul lavoro e per motivi di svago) consigliata.

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