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Politica

DERBY FRATRICIDI

FABIO GANDINI - 10/02/2023

La sala del Consiglio Regionale lombardo

La sala del Consiglio Regionale lombardo

Per gli analisti e per i sondaggi si son viste elezioni dall’esito più incerto: quella che fra due giorni manderà al voto la Lombardia – unica regione insieme al Lazio a presentarsi alle urne il 12 e 13 febbraio – vede invece un favorito chiaro, un inseguitore e un possibile ago della bilancia, peraltro molto famoso.

E allora la curiosità di chi osserva – giusto gli addetti ai lavori e pochi altri: il disinteresse del popolo pare sempre più marcato – si è concentrata, in questa campagna elettorale per conquistare Pirellone e Palazzo Lombardia, soprattutto sulle piccole e grandi battaglie interne alle liste, derby varesini e varesotti di stampo fratricida che hanno messo dietro a un cantuccio l’unità interna ai partiti, sacrificandola sull’altare di un’ambizione personale per soddisfare la quale – evidentemente – i posti non sono mai abbastanza.

C’erano una volta la passione e il mettersi a servizio: ora viene prima il poltronismo, la sete di potere da soddisfare a ogni costo, pare. Con poche eccezioni.

Ma andiamo con ordine. Quattro pretendenti al soglio che è stato di Attilio Fontana: lo stesso avvocato varesino ed ex sindaco di Varese, candidato per il centrodestra, che si è riproposto dopo aver a un certo punto lasciato intendere che avrebbe passato la mano; Pierfrancesco Majorino, ex assessore milanese e parlamentare europeo, candidato del centrosinistra (e del Movimento 5 Stelle) che i sondaggi (ma ci sarà da fidarsi?) danno distaccato dal governatore uscente; Letizia Moratti, che guiderà il Terzo Polo dopo aver subodorato la possibilità di poter avere lo stesso ruolo al cospetto del ben più fornito (politicamente) centrodestra, essere rimasta con il cerino in mano davanti alla scelta di Fontana di perseverare, aver litigato con quest’ultimo – da membri della stessa giunta (uno presidente, l’altra vice) – e aver quindi trovato nuovi sostenitori; Mara Ghidorzi, l’outsider di Unione Popolare.

Fontana in vantaggio, Majorino a inseguire e il “dubbio” Moratti. Ovvero: quanti voti l’ex sindaca di Milano riuscirà a rubare a destra e a manca, magari in misura tale da ribaltare le rispettive posizioni di vantaggio e svantaggio che, se dovessero invece ricalcare i numeri delle Politiche 2022, sarebbero piuttosto chiare?

Più appassionante, scrivevamo, è la corsa provinciale al Consiglio. Per ogni lista un solo posto o due, almeno per quelle che prenderanno più voti e faranno parte della coalizione vincente: da qui una battaglia senza quartiere alla ricerca delle preferenze, cioè di quel nome scritto sulla scheda elettorale che potrà aprire o meno le porte del parlamentino.

Senza esclusione di colpi la campagna elettorale, e ancora prima la formazione delle liste, nel centrodestra. In Fratelli d’Italia in cinque cercano due posti: Francesca Caruso, Giuseppe Martignoni, Romana Dell’Erba, Luigi Melis e Luigi Zocchi. Tutti conosciuti, tutti o quasi con esperienza, tutti espressione di una parte del potere meloniano sul territorio, tutti parte di un gruppo di candidati che è rimasto incerto nella sua composizione fino all’ultimo e ha fatto vittime illustri: nella lista FDI non c’è infatti alcun rappresentante di Busto Arsizio.

La Lega ha fatto meglio, nel senso che ha puntato solo su due cavalli, ma tra loro la sfida è apertissima, perché non è detto che i posti in questo caso siano effettivamente due: si tratta dei due consiglieri uscenti Emanuele Monti e Francesca Brianza, entrambi protagonisti di una campagna a caccia di voti assai presenzialista.

Più di retrovia la lotta per un posto nella lista Fontana, quella del “presidente”. Qui la notizia sta in chi è rimasto fuori: Fabio Lunghi, ex numero uno della Camera di Commercio di Varese, ostacolato dalle mosse delle eminenze grigie a poche ore dalla pubblicazione dei nomi.

Centrosinistra, anzi PD: sarà un testa a testa tra Samuele Astuti e Luca Carignola. L’uno, ex sindaco di Malnate e consigliere uscente, un lupo di mare della Lombardia. L’altro, segretario varesino sostenuto apertamente da Davide Galimberti e dal PD cittadino. Due modi diversi di essere Dem…

Centro, anzi Italia Viva più Azione, anzi Terzo Polo: tre aspiranti. Si tratta del veterano Gigi Farioli, più volte sindaco di Busto, dell’assessora varesina Nicoletta San Martino e di Giuseppe Licata.

Due parole sulle modalità di voto: si potrà votare per il solo candidato presidente, oppure per il candidato presidente e per una lista a lui o lei collegata, oppure in modo disgiunto (per un candidato e per una lista a lui o lei non collegata) e infine tramite le preferenze, mettendo cioè fino a due nomi di candidati di lista. Nel caso siano due, però, devono per forza essere un uomo e una donna.

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