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In Confidenza

GUARDA TU!

Don ERMINIO VILLA - 10/02/2023

pasoliniBasiti quando qualcosa sembra assurdo… Sfiniti quando ci si arrende… Meravigliati se qualcuno non vuol crederci… Affettuosi quando ci si fida e ci si affida, si dice: Guarda tu!

La situazione ci riguarda: quante volte diamo buca agli inviti di Dio o della vita? Perché?

Il problema è avere gli occhi e non saper vedere, non guardare le cose che accadono… Forse perché non credono che la bellezza esista. Ma sul deserto delle nostre strade Lei passa, rompendo il finito limite e riempiendo i nostri occhi di infinito desiderio” (Pier Paolo Pasolini).

Il Vangelo ci porta a pulire i vetri della finestra del cuore per vedere in modo diverso quelle persone che lasciamo sempre all’angolo.

Quando si devono fare le liste degli invitati a nozze c’è sempre qualche nome che si “deve” mettere per forza, per dovere, per riconoscenza, perché è così. Se provi a dire di no, ti senti rispondere: “Ma guarda tu!”.

Nella parabola evangelica l’ira del Signore è molto più forte con chi non ha l’abito che con chi non c’è, perché come decidi di vestirti a un matrimonio dice la verità di quanto in realtà ci tieni e sei coinvolto.

Tutto dipende dalla pulizia della finestra da cui guardi tu. La qualità (la verità, l’amore, Dio, l’arte, le emozioni) sta nei dettagli. A volte anche i più insignificanti danno le migliori risposte.

Solo le persone di larghe vedute si fissano sui dettagli, perché perdersi lì è saper leggere tra le righe.

Dio è esigente: non basta dire o scrivere T.V.B., bisogna dimostrare di amare.

Solo i dettagli riescono a farlo. Il posto al banchetto della vita non è un ovvio, ma è scelta, proprio come quella del vestito da mettere [infatti “abitudini” deriva proprio da “abito”].

Ciò che sembra scontato, nasconde una dinamica elaborata: parte dall’io cioè dallo stile con cui si decide di presentarsi, pesa l’altro nella considerazione che si ha di chi si incontra, calcola la stagione in cui avviene l’incontro, valuta i colori per rispetto del contesto in cui ci si pone, determinante è la finezza delle rifiniture nascoste, completano gli accessori, il tocco in più che personalizza.

Se si ragiona sempre così per vestirsi, perché non per vivere? Non ci è facile pulire i vetri per comprendere noi stessi, gli altri, le stagioni della vita o i colori dei momenti, o il tessuto degli atteggiamenti o le rifiniture dei legami.

Che abito metto alle mie scelte, alle mie parole, ai miei gesti? Che vestito metto alle mie relazioni o al mio lavoro? Che cosa mi metto oggi? Guarda tu!

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